Elezioni in Toscana, i circoli Pd fiorentini al partito: «Giani deve essere subito ufficializzato candidato»
La lettera all’indirizzo del segretario regionale Emiliano Fossi per invitarlo a uscire dall’impasse e sdoganare la candidatura del governatore uscente
FIRENZE. Ormai mancano pochi mesi al voto per le Regionali e da numerosi circoli fiorentini del Partito democratico arriva un accorato appello al segretario regionale del Pd Emiliano Fossi affinché si esca dall’impasse venutosi a creare e si finisca con il tergiversare ulteriormente. Al più presto – si fa presente – occorre procedere con l’ufficializzazione della ricandidatura a presidente della Regione del governatore uscente Eugenio Giani, sulla scia dell’ottimo lavoro svolto finora e dei sondaggi molto incoraggianti. A firmare l’appello sono: il circolo Pd Europa-Diritti al Futuro di Firenze, Marcello Gusso (segretario del circolo Pd dell’Isolotto), Valerio Rosati (segretario del circolo Pd Enrico-Berlinguer-David Sassoli), Francesco Cicculli (segretario del circolo Pd di San Quirico) e Filippo Frizzi (segretario del circolo Pd di Peretola).
La lettera
Questo il testo della lettera aperta inviata a Fossi.
“Caro Segretario Emiliano Fossi, comprendiamo bene le difficoltà politiche di definire un quadro di alleanze a livello nazionale, difficoltà che con ogni probabilità stanno determinando l’impasse che stiamo vivendo per le elezioni regionali della Toscana. Ti siamo solidali, consapevoli della complessità del compito che ti è affidato, fatto di equilibri delicati e sfumature importanti. Tuttavia, a cento giorni dal voto non possiamo più permetterci ulteriori rinvii: è necessario riconfermare la candidatura del presidente Eugenio Giani, definire un programma ambizioso e costruire una coalizione la più ampia possibile. Giani è stato un buon Presidente per la Toscana. Anche quando in passato abbiamo espresso critiche, come nel caso del Cpr, le nostre osservazioni sono state accolte e hanno contribuito al dibattito politico. È giunto il momento di predisporre un programma coraggioso per la prossima legislatura, che sappia valorizzare il buon lavoro di questi cinque anni e, al tempo stesso, affrontare con decisione le sfide del presente. Serve una proposta capace di riunire attorno a sé l’intero campo progressista, con l’obiettivo di mobilitare ogni energia e conquistare ogni voto, senza dare nulla per scontato. Non possiamo permetterci di sprecare altro tempo prezioso. Il percorso avviato dal gruppo dirigente regionale del Pd ci convince, sì, ma è ora di rilanciarlo, passando dalle parole ai fatti. I fatti, per noi, sono semplici e chiari: la ricandidatura di Eugenio Giani; il rilancio di un percorso partecipato per la definizione del nuovo programma; la costruzione del cosiddetto campo largo; la composizione di liste competitive del Partito Democratico per il Consiglio regionale, con candidati rappresentativi dei collegi, per garantire radicamento e ascolto delle esigenze locali.
Tutto questo va fatto in nome di un nuovo cammino che tenga insieme responsabilità politica e la dignità di un grande partito. La presidenza di Giani gode del favore delle cittadine e dei cittadini toscani, come dimostrano numerosi sondaggi. La sua azione di governo è stata, nel tempo, sempre più coerente con la nuova linea promossa dalla segretaria Elly Schlein, basti pensare alla legge sul fine vita. Non sono mancate misure di chiara impronta progressista, come la gratuità degli asili nido, che hanno addirittura anticipato le linee politiche del nuovo corso del Pd. In questi anni, nonostante le difficoltà imposte da un governo nazionale reazionario, la Toscana ha saputo difendere un modello di welfare ancora solido. Occorre fare presto e superare l’attuale stallo, che rischia di disorientare e stancare il nostro elettorato. Un elettorato che si aspetta coerenza e che non comprende l’incertezza: buon governo, primo mandato, riconferma. Abbiamo bisogno di certezze, e dobbiamo saper dare una risposta politica chiara alla Toscana e al nostro partito. Tergiversare sarebbe pericoloso. Lo abbiamo già visto accadere in passato, anche nella nostra regione e nella nostra provincia – nella piana fiorentina, nel Mugello, nella Val di Sieve e altrove, dove abbiamo subito sconfitte non di rado causate da personalismi che hanno soffocato il senso di comunità e la nostra capacità di confronto. Anche nella costruzione delle alleanze a livello nazionale, vogliamo che la Toscana si candidi a essere un laboratorio politico, un modello serio e vincente. Ma senza compromettere l’autorevolezza, l’orgoglio e l’autonomia politica di questa terra democratica e antifascista. Il Pd è un partito con radici profonde, nato dall’incontro di grandi culture politiche che rappresentano la parte migliore della storia della nostra regione. Non possiamo permettere che queste radici si inaridiscano fino a morire. Le divisioni che ancora attraversano la destra toscana non devono essere un alibi. Anzi, dovrebbero spingerci a muoverci in anticipo: le condizioni per farlo ci sono tutte!”.