Il caso
Bambina azzannata dal cane, il veterinario: «Un patentino per le razze pericolose. Ma c’è una regola sempre da seguire»
La nostra intervista a Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani, dopo quanto successo ad Agliana
«Un bimbo e un cane non devono stare nella stessa stanza da soli. Questa è la regola aurea che indichiamo, per evitare che accadano episodi in cui il cane attacca il bambino». A dirlo è Marco Melosi, di Cecina, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), dando dei consigli utili ai proprietari di cani, anche alla luce di quanto successo ad Agliana. E indagando il perché simili episodi avvengano.
Dottore, perché succedono fatti come quello di Agliana?
«Questo è il principale problema da capire. Generalmente i cani di fronte a un pericolo tendono a scappare. Ma ci sono alcune tipologie di cani che invece sono state selezionate nel tempo dagli umani per la difesa personale e della proprietà. Quello del pitbull invece è un caso ancora diverso. Loro sono stati selezionati per il combattimento tra cani. E potrebbero reagire aggredendo quando si sentono in una situazione di pericolo».
Quindi non sappiamo perché il pitbull azzanni una nonna e una nipote...
«Che pericolo possono rappresentare per questo cane? Il problema più grosso è non riuscire a dare una spiegazione a questi casi. Generalmente quando succedono fatti come questo, non ci sono stati campanelli d’allarme pregressi, perché i cani si comportano bene in famiglia. È quando i pitbull si sentono impauriti che possono rappresentare un pericolo, data la muscolatura e la dentatura molto forte».
Cosa succede ora ai cani protagonisti dell’incidente?
«L’Asl si occuperà dei cani. Farà una serie di controlli e prelievi sui cani, e poi sarà valutato il percorso riabilitativo e la restituzione al proprietario, se vorrà. Di solito, quando ci sono questi episodi, i proprietari si disfanno dei cani. L’abbattimento del cane è l’ultima ratio».
Come può essere affrontato il problema dei “cani pericolosi”?
«Quello che noi chiediamo, ed è quanto si sta istituendo a livello ministeriale (al Ministero della salute, nda), per affrontare questo problema è che chi vuole adottare delle tipologie di cani pericolose sia informato. Prima di prendere un cane di determinate razze, che hanno delle caratteristiche che le cronache ci indicano come frequentemente le più colpevoli delle aggressioni, il proprietario deve fare un corso, in modo che gli venga spiegato come comportarsi con questi animali, nella convivenza di tutti i giorni. Il tavolo ministeriale prenderà come riferimento la legge della Lombardia sui cani pericolosi».
Cosa prevede questa legge?
«In altre nazioni europee è previsto che vi siano delle limitazioni al possesso di alcune tipologie di cani. In Italia non c’è nessuna limitazione, ma per ridurre il rischio di morsicature, a partire dalla legge lombarda, vorremmo dare un patentino ai proprietari di alcune tipologie di cani. La legge lombarda, che è già stata presentata al governo, prevede il patentino per sedici differenti cani».