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Meta e l’addestramento dell’IA: come vengono usati i nostri contenuti (ma si può ancora negare il consenso)

Meta e l’addestramento dell’IA: come vengono usati i nostri contenuti (ma si può ancora negare il consenso)

Fino al 26 maggio era possibile presentare opposizione formale all’uso dei propri contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. Ma c’è ancora una possibilità

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Nel mese di aprile, Meta ha reso noto che inizierà a utilizzare i contenuti degli utenti adulti europei – inclusi foto, video, post e messaggi pubblici – per potenziare i suoi modelli di intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare le prestazioni di Meta AI, la sua tecnologia generativa. La notizia ha sollevato un certo dibattito, ma era prevedibile: nell’attuale scenario digitale, i dati personali sono diventati una risorsa cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

I modelli di IA hanno bisogno di informazioni reali, recenti e provenienti da esseri umani per imparare e perfezionarsi. I social network, in questo senso, rappresentano una fonte virtualmente illimitata di materiale utile. Con i dati disponibili in esaurimento, come avvertono alcuni esperti del settore, le piattaforme puntano sempre più a sfruttare ciò che viene pubblicato dagli utenti.

Perché i dati umani sono così preziosi per l’intelligenza artificiale

I modelli di IA si basano su una vasta quantità di dati per apprendere schemi, linguaggi e comportamenti. Questo “nutrimento” può essere paragonato al cibo: più è vario e di qualità, più il modello riesce a produrre risultati accurati e realistici.

Tuttavia, l’addestramento iniziale non è sufficiente. L’IA necessita di aggiornamenti costanti per correggere eventuali errori, ridurre i bias e adattarsi a contesti culturali differenti. Un assistente virtuale destinato al mercato italiano, per esempio, dovrà saper interpretare dialetti, modi di dire e riferimenti culturali diversi rispetto a uno progettato per il Giappone.

È qui che entrano in gioco i social: piattaforme come Facebook o Instagram offrono contenuti locali in grado di personalizzare il comportamento dell’IA in base alle specificità linguistiche e culturali degli utenti.

Come evitare che i tuoi contenuti siano usati da Meta AI

Fino al 26 maggio 2025, era possibile presentare opposizione formale all’uso dei propri contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads per scopi di addestramento dell’IA. Chi non ha esercitato questa opzione entro quella data ha implicitamente acconsentito all’uso dei materiali pubblicati fino a quel momento.

La buona notizia è che l’opposizione è ancora possibile per i contenuti futuri. Il modulo di richiesta è disponibile direttamente all’interno delle impostazioni di Facebook e Instagram, oppure tramite un modulo online accessibile anche a chi non ha un account. È sufficiente indicare nome, cognome, indirizzo email associato all’account e scrivere una motivazione (es. “Non autorizzo l’uso dei miei contenuti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale”).

Una volta inviato il modulo, si riceve un’email di conferma e, se la richiesta viene approvata, i contenuti pubblici pubblicati dopo quella data non verranno più utilizzati per fini di addestramento dell’IA.

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