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Eurovision 2025, da Sanremo alla supersfida a Basilea, Lucio Corsi: «Canto in italiano, qui per la musica»

di Maurizio Caldarelli
Lucio Corsi
Lucio Corsi

La mamma dell’artista: «Per la finale il ristorante sarà chiuso». Gli amici in libreria a tifare come per le serate di Sanremo

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GROSSETO. Per la Maremma, Festival di Sanremo o Eurovision Song Contest, che inizia questa sera a Basilea, non fa differenza: si è preparata per seguire le esibizioni di Lucio Corsi, il cantautore di Vetulonia, che in appena tre mesi ha scalato le vette discografiche, conquistando due dischi d’oro e il primo posto nelle classifiche degli album. A febbraio il poeta di Val di Campo era un vicino di casa che si esibiva sul più importante palcoscenico nazionale, dopo aver fatto un’apparizione nella terza stagione di “Vita da Carlo”, con una canzone bellissima, “Tu sei il mattino”. Oggi – 13 maggio – Lucio Corsi è diventato un amico, un’icona di questa terra, il Far West, come lo chiama lui. Non c’è utente dei social che non lo segua su Facebook o su Instagram e non c’è persona che non abbiamo canticchiato il suo brano “Volevo essere un duro” o che abbiamo acquistato o ascoltato su Spotify il suo ultimo album.

Le parole

Lucio Corsi è rimasto però il ragazzo di sempre, gentile, innamorato della sua musica, della sua “Banda”, con la quale ha dato vita a una serie di concerti da tutti esaurito, in attesa di partire in tournée dal 12 giugno. La competizione di Basilea, per i maremmani, ha una grande valenza e la speranza è di esultare come per il secondo posto di Sanremo. Questa volta ci sarà da fare i conti con una giuria severa, che solo in tre occasioni (con Gigliola Cinquetti, Toto Cotugno e Maneskin) in oltre sessant’anni ha premiato una canzone italiana. Per rendere più comprensibile il testo agli spettatori e a chi dovrà giudicare verranno usati dei sottotitoli per il testo della canzone. «L'approccio con cui voglio affrontare questa esperienza è lo stesso con cui ero andato di Sanremo. Perciò portando quella canzone, incentrando il discorso sulle parole, sulla musica, sugli strumenti».

La famiglia e gli amici

A spingere l’artista castiglionese verso un altro risultato di prestigioso ci saranno gli amici di sempre, a cominciare da Massimo Marinotti e Monica Volpi della Palomar di piazza Dante, nel cuore della città, che hanno preparato un doppio appuntamento con il maxischermo, per oggi e sabato prossimo, a partire dalle 20, per seguire insieme alla popolazione le due serate che vedranno protagonista Lucio. Questa sera, nella scaletta della serata, che vedrà uscire 17 artisti, Lucio Corsi è posizionato tra la canzone numero 9 del Belgio e la numero 10 dell’Azerbaigian.

Il programma

Ad aprire il programma sarà l’Islanda, con il duo dei VÆB e la loro energica Róa. Per quarta l’Estonia di Tommy Cash che porterà un pizzico di Italia con la sua “Espresso macchiato”. Gabry Ponte è in posizione 11 con “Tutta l’Italia”. Nella prima semifinale si esibisce anche la Svizzera che accede direttamente alla finale in quanto paese ospitante.

Il Ristorante Macchiascandona di mamma Nicoletta e nonna Milena, diventato uno dei locali iconici della Maremma, tanto da costringere la sindaca di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi, a ripristinare il cartello stradale, invece, ha deciso di rimanere chiuso solo sabato sera, anche perché il loro ragazzo ha già il pass per la serata finale e stasera si esibirà, insieme all’amico-fratello Tommaso Ottomano, fuori classifica.

«L’emozione che proviamo – dice la mamma, Nicoletta Rabiti – è la stessa del Festival di Sanremo. Siamo orgogliosi di quello che sta facendo e curiosi di vedere come finirà quest’altra bellissima esperienza». Con quel carattere riservato, ma coinvolgente, Lucio Corsi è riuscito a fare subito breccia nel cuore degli svizzeri, la maggior parte di origine italiana, che lo hanno applaudito durante la parata per la città.

Dal municipio di Basilea il cantautore è salito su un tram speciale diretto a Marktplatz, per arrivare fino a Riehenring, nei pressi dell’Eurovision Village e durante il tragitto c’è stato uno sventolio di bandiere tricolori, che hanno riscaldato il cuore di Corsi, che ha compreso di dover provare a ottenere un grande risultato per far contenti quanti credono in lui anche a Basilea. Nella capitale culturale della Svizzera, Lucio Corsi ha trovato anche fans sfegatati, a cominciare da Fabio, un ragazzo che ha lasciato la Toscana all’età di tre anni, che lo ha atteso per sei ore fuori dall’Eurovision Village per farsi firmare la copertina dell’album e il poster che si trova al suo interno. Un affetto che dovrà anche in questo caso ricambiato.

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