Agevolazioni prima casa, Alessandra Mascellaro: «Così si evita che i cittadini siano costretti a operazioni affrettate»
Il notaio e consigliere nazionale del Notariato: «I due anni decorrono dalla data dell’atto di compravendita»
Si chiama “Agevolazioni fiscali prima casa – Istruzioni per l’uso” ed è una guida per il cittadino messa a punto dal Consiglio nazionale del notariato. Direttamente scaricabile dal portale www.notariato.it. Ne abbiamo parlato con Alessandra Mascellaro, notaio e consigliere nazionale del Notariato: «L’idea della guida nasce dal tavolo permanente di confronto con le associazioni dei consumatori, con le quali come Consiglio nazionale del Notariato ci confrontiamo regolarmente per capire i loro bisogni in termini di servizi e di comunicazione. È uno strumento agile e molto operativo, che naturalmente non può sostituire il rapporto con il professionista, ma che, essendo articolato per domande e risposte, consente a chiunque di individuare le informazioni più rilevanti al proprio quesito. L'impostazione della guida è stata pensata a partire dalle esperienze raccolte fra i notai».
Quale è la novità più rilevante in tema di agevolazioni prima casa?
«Fino allo scorso anno chi comprava una nuova abitazione poteva chiedere le agevolazioni per l'acquisto della prima casa, ma doveva vendere entro un anno la casa precedentemente acquistata con le stesse agevolazioni. Dal 1° gennaio 2025, invece, la precedente abitazione comperata con le agevolazioni fiscali sulla prima casa dovrà essere venduta entro i due anni successivi all'acquisto della “seconda prima casa”».
Perché il termine è stato allungato a due anni?
«Considerata la rilevanza per chiunque di avere una propria abitazione dove vivere, credo che il legislatore abbia ritenuto opportuno dare un po’ più tempo a chi decide di acquistare una casa più confacente ai propri bisogni, per non costringerlo a fare operazioni affrettate, all'ultimo momento, e magari a svendere il vecchio immobile per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali sulla prima casa. Facciamo l'esempio di una giovane coppia che abbia dei figli, e quindi la necessità di acquistare un appartamento più grande. Avere due anni a disposizione nel corso dei quali continuare a beneficiare delle agevolazioni sulla prima casa, gli consentirà di poter vendere la vecchia abitazione con più calma senza dover cedere a proposte ribassiste solo perché ha un lasso temporale ristretto per mantenere i vantaggi fiscali. Lo stesso possiamo dire per chi si separa, o deve far fronte a mutate condizioni personali e quindi acquistare un nuovo appartamento dove vivere».
Da quando si calcolano i due anni?
«Il termine scatta dal momento in cui viene sottoscritto l’atto notarile con cui viene acquistata la seconda abitazione. Da quel momento decorrono i 24 mesi entro i quali il neo proprietario deve vendere la precedente abitazione per poter mantenere i benefici fiscali sulla prima casa».
Non è relativamente semplice eludere questo obbligo?
«Non è possibile. Ogni notaio, stipulato l'atto di acquisto, trasmette a tutti gli uffici pubblici interessati l’atto mediante il cosiddetto “adempimento unico”. Questo vuol dire che con un unico adempimento tutti gli uffici interessati, fra i quali l’Agenzia delle Entrate, deputata a effettuare i controlli, riceveranno la copia di quel contratto».