Velo e crocifisso ma la libertà è di tutti
Velo islamico, crocifisso, ostentazione religiosa. Ma la libertà è di tutti. No al velo islamico a scuola? E il crocifisso? La libertà è di e per tutti. Il partito della Lega, in prima fila l’on. Susanna Ceccardi, ha avviato, in nome della libertà delle ragazze, una petizione per vietare il velo islamico a scuola. Un muro di contrarietà (in nome della libertà) si è eretto per altrettanta libertà delle ragazze, perorando l’inclusione di persone con religioni diverse da quella dominante cattolica cristiana. La questione – che esiste ed è reale – viene secondo noi affrontata facendo uso della libertà solo se questa dà tornaconto a chi la cita. Il contesto è quello di una scuola dove il crocifisso crstiano è ovunque. In un Paese dove vige libertà religiosa ma che, evidentemente, porta ancora un pesante condizionamento, visto che solo dal 1984 la religione cattolica non è più di Stato. In questo contesto si muove la petizione leghista che vorrebbe vietare il velo islamico ma giammai vieterebbe il crocifisso cristiano, religione nel cui ambito inserisce la propria cultura e politica, a cui riconosce (a disprezzo di Costituzione e leggi) diritto di supremazia.
Medesimo contesto in cui si collocano gli oppositori del divieto del velo islamico. Il sindaco di un comune in provincia di Firenze, per esempio, ha concesso la piscina comunale per corsi di nuoto riservati a donne islamiche velate... Ma è una piscina pubblica (quindi di tutti) , non privata… È una concessione e, di conseguenza, non si vede perché non dovrebbe esserci per classi scolastiche e trasporti pubblici riservati a donne velate, uomini col turbante sikh o le barbe afghane, etc.
Le pubbliche istituzioni dovrebbero garantire la libertà per tutti.
È per questo che tutti i simboli che ostentano l’appartenenza ad una religione o un’altra, non dovrebbero essere consentiti nei luoghi pubblici. Principio che dovrebbe valere per il velo islamico come per il crocifisso cristiano.
Ma, dando valori assoluti alle proprie libertà, ecco che ognuno fa il contrario di quello che dice di voler fare. Ecco i leghisti che vogliono vietare il velo, ma non il crocifisso.
Ed ecco quelli contrari al divieto del velo che fanno finta non ci siano crocifissi nelle aule scolastiche.
Noi non sappiamo se una religione sia più tollerante o meno rispetto ad un’altra. Non sappiamo se musulmano sia meglio di cristiano o viceversa. Il nostro non sapere diventa governance non dando a nessuno la possibilità di ostentare, nei luoghi di tutti, il proprio credo.
*presidente Aduc