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Ictus, in Toscana 10mila casi all’anno: i sintomi e come imparare a riconoscerli

Ictus, in Toscana 10mila casi all’anno: i sintomi e come imparare a riconoscerli

Lucia Toscani (Ordine dei Medici di Firenze): «Soltanto il 14% dei pazienti è trattato in tempo utile»

28 ottobre 2024
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FIRENZE. «L'ictus, in Toscana, colpisce circa diecimila persone in un anno, ma la percentuale delle persone che arrivano negli ospedali è ancora troppo bassa, soltanto il 14% dei pazienti sono trattati in tempo utile. Anche se molto è stato fatto con l'organizzazione di una rete ospedaliera ben rodata, la Rete Ictus che coinvolge molte professionalità». A dirlo è Lucia Toscani del Consiglio dell'Ordine dei Medici di Firenze, in vista del ''World Stroke Day'', la Giornata Mondiale dell'Ictus, in programma domani.

«È ancora troppo alto il ritardo nel riconoscere i sintomi e allertare il 112 da parte del paziente e da chi lo soccorre. L'ictus rimane una patologia grave, adesso però esiste una terapia efficace a patto che si intervenga con rapidità - dice Toscani -. Bisogna insegnare quali sono i sintomi più frequenti e imparare a riconoscerli: in famiglia, al lavoro per la strada. La bocca storta, l'impossibilità di muovere un braccio o una gamba, o tutti e due, non sentire più un braccio e/o una gamba, non riuscire a parlare o dire parole senza senso, non vedere metà delle cose. Questi alcuni dei principali sintomi dell'ictus cerebrale».

«L'arrivo in tempo utile in ospedale, dove il paziente è atteso da uno "stroke team” pre-allertato e pronto a prendere in carico il paziente, può fare la differenza e modificare l'esito per quanto riguarda la sopravvivenza e la disabilità che ne può derivare - conclude la dottoressa Toscani -. Quando si arriva in tempo utile in ospedale si può verificare anche una completa guarigione dalle conseguenze dell'ictus, senza una disabilità residua».

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