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In Toscana il mattone rende: le zone dove conviene investire, i “segreti” per risparmiare e i costi delle case

di Ilenia Reali

	Una veduta dall'alto di Livorno
Una veduta dall'alto di Livorno

Il rapporto tra capitale e locazioni “tradizionali” premia i capoluoghi meno inflazionati

03 settembre 2024
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Acquistare una casa a Livorno, a Pistoia, a Pisa è un ottimo investimento. Considerato superiore anche rispetto a immobili acquistati nelle grandi città come Firenze, Roma o Palermo. Dove l’investimento c’è ma necessita di un capitale di partenza più alto. Di sicuro il mattone è uno degli investimenti più sicuri soprattutto se lo si fa mettendolo a reddito, affittandolo con contratti “tradizionali” o “affitti brevi”.

I numeri

A sostenere la bontà di un investimento nella provincia toscana è l’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa che, nei giorni scorsi, ha messo in evidenza come il 19,5% delle compravendite immobiliari, nella seconda parte del 2023, sia stato realizzato per investimento, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale si attestava intorno al 18,2%.

Studio e zone

Tecnocasa nello studio prende ad esempio solo le locazioni a lungo termine – e non le stagionali – che garantiscono a livello nazionale un rendimento medio del 5,4% (il rapporto tra canone di locazione e importo dell’investimento) per un bilocale di 65 metri quadrati. Rendimento che sale a 5,75% se prendiamo in esame solo i capoluoghi toscani con Livorno all’8,5% per un bilocale e l’8,1% per un trilocale seguito da Pistoia (7,9% e 7,2%) e Pisa (6,1% e 6,2%). Più basso il rendimento di Firenze (4,3% e 3,8%) ma solo perché stiamo parlando solo di contratti lunghi e qui a farla da padrone sono gli affitti turistici. L’ultimo studio di Fiaip, riferito a giugno 2024 e che va a scavare negli affitti turistici, fotografa una Toscana comunque redditizia per i proprietari di seconde case con affitti da 1.100 a 1.500 euro a Firenze e tra 900 e 1.500 a Siena. In questo caso si parla di 4 posti letto per una settimana in alta stagione ma a fronte di investimenti assai più alti per acquistare un immobile e con spese di gestione.

Come funziona

La sfida per far fruttare meglio i propri risparmi è quella di scegliere località che abbiano costi di acquisto ancora accessibili e affitti stagionali o tradizionali buoni. Ad esempio, a Castiglioncello gli affitti vanno da 1.000 a 1.300 euro a settimana e da 900 euro a 1.200 euro nella meno cara, per un investimento, Vada. Buono anche il Mugello con canoni “brevi” da 900 a 1.500 euro e la Maremma dove si potrà contare dagli 800 ai 1.200 euro a settimana in alta stagione. «In Toscana – spiega Tommaso Birignani, consulente regionale di Tecnocasa – dobbiamo sapere che non si tratta di grandi investitori ma di famiglie che hanno qualche risparmio, un’eredità, spesso frutto della vendita della casa dei genitori. Acquistano con l’idea di lasciare, un domani, l’immobile al figlio. Ormai ci si fida poco degli investimenti finanziari e il mattone viene vissuto come un sistema di protezione del capitale».

E i rischi?

Il rischio è poi trovarsi con inquilini che poi non pagano ma «oggi – dice Birignani – si sta molto attenti a chi si affitta: viene fatta una selezione prima di stipulare un contratto. Su una banca dati come quella di Firenze ci sono 2.000 persone che cercano un affitto a fronte di 200 appartamenti disponibili: è quindi evidente che potendo scegliere le probabilità di trovar e persone affidabili è alta. Gli sfratti ci sono, è vero, ma spesso accade quando gli immobili sono degradati e quindi il proprietario non può scegliere chi mettere in casa».

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