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Banca di Pisa e Fornacette: allarme per sedi e quote

Banca di Pisa e Fornacette: allarme per sedi e quote

Timori per il progetto d’integrazione con due istituti del Gruppo Iccrea

23 aprile 2024
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PISASi agitano le acque intorno alla Banca di Pisa e Fornacette (Gruppo Bcc Iccrea), istituto fondato nel 1962 a Fornacette, nel comune di Calcinaia, con all’attivo, oltre alle sedi di Pisa e Fornacette, numerose filiali e circa 240 dipendenti e profondamente radicato sul territorio, tra imprese e famiglie.

Risale a poco tempo fa la comunicazione ufficiale con cui si annunciava che «i consigli di amministrazione di Bcc Banca Iccrea, Bcc Banco Fiorentino - Mugello Impruneta Signa e Bcc Banca di Pescia e Cascina hanno autorizzato il progetto di scissione di Banca di Pisa e Fornacette e la successiva integrazione con le due consorelle». A questo scenario è legata la convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci, alla quale è possibile partecipare solo per mezzo della presenza del rappresentante designato (una misura prevista nella fase pandemica legata al contagio da Covid e prevista nuovamente sulla base di una legge entrata in vigore il 27 marzo) e al cui ordine del giorno è prevista la modifica di 18 articoli su 51 articoli dello statuto. Tra questi, figurano anche il valore del sovrapprezzo delle quote e la composizione degli organi amministrativi.

Inoltre, serpeggia la preoccupazione relativa al fatto che la stragrande maggioranza delle sedi finirà sotto l’egida del Banco Fiorentino e che su un totale di 14 filiali sul territorio pisano solo quattro di queste andranno alla Banca di Pescia e Cascina.

Malumori e timori sono stati in questi ultimi giorni raccolti da Federconsumatori Pisa e Fisac (Federazione italiana sindacale lavoratori assicurazione e credito) Cgil Pisa, che in una lettera aperta al consiglio d’amministrazione della Banca di Pisa e Fornacette chiedono che venga risposto a sei quesiti fondamentali.

«È il momento – affermano Sandro Imbraguglio e Laura Marchini, rispettivamente presidente di Federconsumatori Pisa e segretaria generale Fisac Cgil Pisa – di pretendere chiarimenti precisi e puntuali».

Nella lettera si chiede: in cosa consistono i piani industriali citati nella comunicazione relativa all’autorizzazione del progetto di scissione; quale sarà la sorte dei dipendenti della Banca di Pisa e Fornacette, anche in termini di mobilità geografica e mansioni; come sarà rappresentato il territorio pisano innanzi al Banco Fiorentino; quali e quante sedi che oggi insistono sul territorio pisano andranno alla Banca di Pescia e Cascina e quali e quante al Banco Fiorentino; quale sarà il valore delle quote possedute dai soci dopo la scissione; quali saranno le possibilità e le modalità di liquidazione delle quote sociali per gli attuali soci.

Relativamente proprio ai soci, Federconsumatori chiede anche che all’esito della procedura di scissione e fusione annunciata sia garantito al singolo socio la facoltà di recedere dalla compagine sociale e di vedersi liquidate le proprie quote al valore nominale di acquisto, «in tempi certi e stringenti». «Già da ora – annuncia Federconsumatori – comunichiamo che ci schiereremo dalla parte di tutti i consumatori che vorranno difendere i loro diritti».

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