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Morto a 47 anni dopo un pugno al concerto dei Subsonica: chi è il presunto aggressore fermato – Video


	La scalinata, in alto il pugno mortale e sotto la vittima
La scalinata, in alto il pugno mortale e sotto la vittima

L'accusa sarebbe omicidio preterintenzionale. Chi conosceva la vittima: «Una persona meravigliosa, un marito e un padre devoto». Le immagini del pugno mortale

13 aprile 2024
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FIRENZE. Fermato il presunto aggressore di Antonio Morra, l’operaio di 47enne di Pistoia morto dopo essere stato colpito da pugno alla fine del concerto dei Subsonica a Firenze. L'accusa, in base alle prime informazioni, sarebbe omicidio preterintenzionale.

Il fermo

Il presunto aggressore è Ibrahimi Senad, nato a Verona nel 1975 e residente a Firenze.

Cosa è successo

Colpito da un violento pugno alla testa, è rovinato a terra riportando lesioni che si sono rivelate fatali. Antonio Morra, 47 anni, originario di Napoli ma residente a Pistoia, è morto così, nella notte tra giovedì e venerdì dopo essere stato aggredito mentre si avviava verso l’uscita del Mandela Forum di Firenze, dove aveva appena assistito al concerto dei Subsonica. L’uomo, che lascia moglie e tre figli, avrebbe avuto una lite con un gruppetto di nove persone: tutti operai e facchini addetti al montaggio e allo smontaggio dei palchi. Tutti sono stati sentiti ieri in questura, dal pm Alessandro Piscitelli e dagli investigatori della mobile. Stamani, sabato 13, è scattato il fermo.

Il video

La scena è stata ripresa da un video girato dalle telecamere di sorveglianza , acquisito dalla procura diretta da Filippo Spiezia. Morra, che aveva assistito al concerto con la moglie, si era allontanato per fumare una sigaretta. Gli occhi elettronici lo riprendono mentre scende la scale esterne della struttura e si avvia verso l’uscita. L’andatura appare barcollante. Poi, appena finite la scale, incrocia il gruppetto di operai. C’è un diverbio, poi l’uomo viene raggiunto da un pugno. Lo colpiscono alle spalle, all’altezza della testa.

I video, si apprende da fonti investigative, riprende l’intera scena ma la qualità delle immagini non avrebbe permesso agli inquirenti di risalire immediatamente alla persona responsabile di aver sferrato il pugno. Ci sarebbe un sospettato, ma ancora non sarebbe stato possibile chiarire in modo certo le sue responsabilità. Mentre le indagini proseguono, tutti e nove i componenti del gruppetto sono stati portati in questura e sentiti per ore. La loro posizione è al vaglio. A terra, sul luogo dell’aggressione, è stato trovato anche un coltello. Non è chiaro al momento se appartenesse alla vittima o a uno dei facchini. Venuti a conoscenza della tragedia, i Subsonica si sono detti «sconcertati» e hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia.

Il ritratto della vittima

Da un paio d’anni Antonio Morra e la moglie Giuseppina Scuotti si erano trasferiti in quella casa di via Nazario Sauro, in zona Porta San Marco, a Pistoia. Insieme ai loro tre figli: due maschi di 16 e 6 anni e una bambina di 9. «Una famiglia stupenda quando li vedevi passare» dice un vicino. La moglie si affaccia sul terrazzo. Sul volto i segni del dolore. «Non è il momento» dice, quasi scusandosi. Poi rientra in casa. Deve pensare ai suoi figli adesso, alla vita futura insieme a loro ma senza suo marito. Una persona molto riservata Antonio, che con “Pina” si era spostato nel 2007, per poi lasciare Napoli una dozzina di anni or sono in cerca di una vita più agiata. Adesso lavorava come magazziniere: tutte le mattine usciva alle sei per andare a prendere il treno. «Posso solo dire che era una persona meravigliosa, un marito e un padre devoto – ricorda con il cuore a pezzi un’amica di famiglia –. Lui e la moglie stavano insieme da una vita e ho sempre ammirato il loro rapporto perché andava oltre ogni cosa. Era gentile e disponibile, un vero e grande amico. Era una gran bella persona. Aveva ritrovato la fede, nella religione aveva trovato la cosiddetta luce che ti riaffaccia alla vita dopo un momento buio».

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