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La lontra torna in Toscana dopo 40 anni di assenza

di Martina Trivigno
La lontra torna in Toscana dopo 40 anni di assenza

Cnr Iret: il primo esemplare sulla sponda del Magra

02 aprile 2024
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La regina dei fiumi è tornata. Anche in Toscana. Sono passati 40 anni dall’ultimo e unico monitoraggio nazionale – promosso dal Wwf Italia – della lontra (Lutra lutra), uno dei mammiferi più rari d’Europa e al tempo a rischio estinzione. I risultati della nuova ricerca sono confortanti: è stato infatti confermato il ritorno della specie sull’arco alpino italiano in regioni dalle quali era scomparsa per decenni come Friuli- Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria e per il centro è ricomparsa nel Lazio e nelle Marche. Questa presenza si aggiunge quindi alla popolazione meridionale, quella che si è mantenuta vitale nel tempo, localizzata in Campania e Basilicata oltre che in Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise.

Ma la vera sorpresa è stata nella nostra regione, dove non vi erano tracce della regina dei fiumi da decenni. A raccontarlo è Emiliano Mori, ricercatore del Cnr Iret, l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche, insieme ai colleghi Andrea Viviano, Leonardo Ancillotto e Mariella Baratti. «Il l monitoraggio è iniziato circa un anno e mezzo fa – spiega il ricercatore – Erano 40 anni, infatti, che non se ne faceva uno in questa direzione». Così si sono messi al lavoro e hanno percorso 95 transetti (i punti di riferimento su una sponda e l’altra, ndr) lungo 20 fiumi della Toscana. Il risultato? «Un esemplare di lontra, purtroppo senza vita, sulla sponda sinistra del fiume Magra – sottolinea il ricercatore – Questi mammiferi cercano, in genere, un habitat pulito e soprattutto ricco di pesce, di cui si nutrono. Inoltre scelgono siti di riparo, con molta vegetazione, dove in sostanza ci sia la possibilità di fare una tana».

Secondo quanto spiegato dal ricercatore del Cnr Iret, in passato la lontra aveva trovato il suo ambiente prediletto nei fiumi della provincia di Grosseto e così è stato fino alla fine degli anni Ottanta. «Poi però si è estinta – prosegue Mori – anche per via della persecuzione da parte dell’uomo oltre che per l’inquinamento e il cambiamento climatico».

Ora, però, assistiamo a un’inversione di tendenze. «Siamo di fronte a un abbandono delle campagne e alla scelta di tornare nelle città: di conseguenza, c’è una grande rinaturalizzazione dell’ambiente. È anche per questo che la fauna italiana adesso gode di un momento di benessere. È vero, sono ancora tante le specie minacciate ma, nel complesso, c’è un’altra sensibilità rispetto al passato, un occhio di riguardo notevole». In questo quadro generale, la lontra è tornata a popolare anche la nostra regione. «La Toscana mancava all’appello – conclude il ricercatore Mori – È un animale molto elusivo, difficile da vedere e con un comportamento strettamente notturno. Ora, però, sappiamo che c’è, anche da noi. Presente, ma con discrezione».


 

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