Il Tirreno

Toscana

Il resoconto

Maltempo in Toscana, la regione si sbriciola con la pioggia: frane, alberi caduti e persone sfollate, tutti i danni in ogni provincia

Maltempo in Toscana, la regione si sbriciola con la pioggia: frane, alberi caduti e persone sfollate, tutti i danni in ogni provincia

Le forti precipitazioni tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio hanno causato una lunga serie di smottamenti e allagamenti: e ci sono anche alcuni automobilisti miracolati che hanno rischiato di perdere la vita

28 febbraio 2024
24 MINUTI DI LETTURA





Allagamenti, disagi e una lunga serie di frane. La giornata di maltempo in Toscana lascia segni evidenti nell'intera regione. Dagli allagamenti agli alberi caduti, fino a moltissimi smottamenti in varie province. Con alcune storie di automobilisti miracolati, che hanno rischiato gravissime conseguenze in seguito ai danni delle forti piogge che tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio hanno interessato soprattutto la zona di nord ovest dove – come sull’intera fascia costiera – era in vigore l’allerta arancione della Protezione civile per rischio idrogeologico. E l’attenzione resta alta anche mercoledì 28, con l’allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico del reticolo minore fino alle ore 14.

UNA REGIONE CHE SI SBRICIOLA

A colpire è soprattutto il numero della frane in Toscana. Terreni che si sono letteralmente sbriciolati al passaggio della perturbazione, con strade chiuse e disagi notevoli al traffico in diverse zone della regione. Facciamo il punto della situazione. Ecco il resoconto completo dei danni del maltempo in Toscana zona per zona.

LIVORNO 

 Il ticchettio della pioggia battente. Il soffio del vento e l’asfalto bagnato che, col passare delle ore, somiglia sempre di più a un rigagnolo. Sono state ore di apprensione, quelle trascorse nella giornata di martedì 27 febbraio a Livorno. Nella giornata di mercoledì 28 febbraio i sorvegliati speciali restano il sottopasso di via Firenze, che è finito di nuovo allagato, e i viali con alberi nelle vicinanze. Martedì 27 febbraio un grosso pino è caduto lungo il viale Italia – nelle vicinanze della Baracchina Rossa – schiantandosi sulle auto in sosta che, in quel momento, erano vuote. Nessuna persona è dunque rimasta ferita e i vigili del fuoco hanno provveduto in breve tempo a rimuovere rami e tronco. Il tutto mentre la polizia municipale si occupava di gestire il traffico. Diversi, d’altra parte, sono stati gli interventi dei pompieri per rami a terra, alberi pericolanti o allagamenti. La presenza di acqua in eccesso sulle strade, peraltro, ha riguardato – a tratti – buona parte della città. Il sottopasso di via Firenze, per esempio, è stato chiuso e le idrovore hanno rimosso l’acqua in eccesso. Allagamenti hanno interessato anche i Tre ponti, la via provinciale Pisana e via Aiaccia a Stagno, già chiusa al traffico per precauzione lunedì sera. Nella serata di martedì 27 febbraio, invece, è stata sbarrata la strada provinciale della Cerreta all'altezza dell'incrocio di via Nugola Vecchia. «Causa frana su strada provinciale della Cerreta – fanno sapere da Autolinee Toscane – dal giorno 27 febbraio fino al ripristino del manto stradale, la linea 105 non transiterà da via Nugola Vecchia ma raggiungerà il capolinea di Nugola transitando da via della Cerreta».  Fino alle ore 14 di mercoledì 28 febbraio rimarrà chiuso per motivi precauzionali il tratto di via Aiaccia che attraversa la cassa d'espansione del torrente Ugione (a partire dal ponte sull’Ugione). Continua, d’altra parte, l’opera di monitoraggio compiuta sul territorio dal personale della protezione civile comunale, dalle forze dell’ordine e dai volontari di Croce Rossa, Svs e Misericordie. «La protezione civile comunale, la polizia locale e le squadre del volontariato sono state impegnate in un grande lavoro di controllo, monitoraggio ed interventi in varie zone della città – fanno sapere dal Comune di Livorno – seguendo l'evolversi delle condizioni di tutti i corsi d'acqua e approntando gli interventi necessari a risolvere alcuni allagamenti che si sono verificati su strade e sottopassi, anche con l’utilizzo di idrovore. Non si sono registrati particolari problemi per le abitazioni e i cittadini». 

ISOLA D’ELBA

Il maltempo che ha colpito la toscana tra il 26-27 e 28 febbraio ha lasciato segni anche all’Isola d’Elba. In particolare, la Misericordia di Portoferraio è intervenuta nella mattina di mercoledì 28 febbraio per svuotare alcune cantine di abitazioni rimaste allagate dopo un violento nubifragio. A dare l’allarme sono stati i cittadini, che poi hanno potuto contare sull’aiuto dei volontari che si sono messi al lavoro per riportare la situazione alla normalità.

LUCCA

Vari interventi per il maltempo, soprattutto a causa di frane e smottamenti, ma nessuna situazione di pericolo tra Garfagnana e Media Valle. Scrive il sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti: «Questa notte a Convalle è franato un muro a monte di una strada interna al paese, prospiciente un giardino privato. A breve provvederemo alla rimozione dei detriti per sgombrare la strada e valutare il da farsi. Nel frattempo la Via di Mezzo è chiusa al passaggio». E su Borgo a Mozzano, il sindaco Patrizio Andreuccetti. «Si sono verificati alcuni smottamenti. In particolare sulla panoramica e sulla Particelle-Corsagna nel comune di Borgo a Mozzano. I nostri tecnici ed operai sono prontamente intervenuti. Raccomando di nuovo a tutti la massima attenzione». Infine, chiusa per alcune ore nella giornata di martedì 27 febbraio a causa di uno smottamento la strada Sassi – Castelnuovo. I tecnici del Comune sono andati sul posto rimettendo in sicurezza l’area. A Gallicano per una frana a Debbio tre famiglie sono rimaste isolate per un paio d’ore poi la situazione è tornata alla normalità. A Coreglia una frana ha costretto all’evacuazione i quattro abitanti messi in pericolo dallo smottamento.

MASSAROSA

Tanta paura, nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 a Massarosa, dove un’auto con due giovani a bordo si è ritrovata il fango di una frana fin sopra il cofano mentre transitava per via Pietra a Padule: «Sono rimasti bloccati in macchina per un’ora e mezza circa a causa dei detriti ma non si sono feriti e la macchina era funzionante», racconta l’assessore alla Protezione civile Fabio Zinzio: «Per arrivare da loro i vigili del fuoco hanno dovuto fare il giro da via Traversagna perché non c’era altro modo». Massarosa e il suo territorio hanno particolarmente sofferto il maltempo della notte tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio. Nel corso della mattinata il Comune ha annunciato la chiusura al traffico della stessa via Pietra a Padule in entrambe le direzioni, all’altezza dell’intersezione con via del Sasso, per la frana che si è creata e che rischia di peggiorare. Un movimento franoso preoccupante ha interessato la Sarzanese: «In Cagliana c’è una abitazione sovrastante il versante che è di proprietà di chi vi abita. Nella notte di lunedì 26 febbraio sono intervenuti i vigili del fuoco. Ci sono spaccature a margine della carreggiata e sotto c’è la Sarzanese», è la situazione riassunta nelle parole dell’assessore Zinzio. Che ringrazia «i vigili del fuoco, la Protezione civile, le ditte private che lavorano per il Comune e il Consorzio di bonifica». Quest’ultimo intervenuto con proprio personale nel canale della Polla del morto bassa dove una frana ha fatto precipitare nel canale sottostante la recinzione in pietra del giardino di una abitazione, otturando la discesa dell’acqua.

CAMAIORE

Il più importante dei danni registrati nel comune di Camaiore è stato il movimento franoso via di Vaglio, a Fibbialla, non distante dalla porzione di versante franata a novembre e già ripristinata dall’amministrazione comunale. Sul posto è andato in mattinata un geologo «per rilevare lo stato delle cose e individuare la migliore soluzione di ripristino», spiega una nota del Comune. A Lido di Camaiore è caduto un grosso albero nel parco di Villa Emilia: fortunatamente erano le 2 e mezza delle notte di martedì 27 febbraio, perché il parco è di solito molto frequentato e la Villa ospita anche alcuni uffici comunali. Per rimuovere la pianta caduta è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

VIAREGGIO

Il danno più importante rilevato a Viareggio è stato l’allagamento del sottopasso di via Cei, rimasto inagibile per molte ore nella giornata di martedì 27 febbraio: «A causa di un guasto Enel che ha portato all’interruzione della corrente elettrica e al conseguente mal funzionamento di una pompa», spiega il Comune. Enel precisa: «Abbiamo ripristinato la corrente in mattinata». Ancora nel pomeriggio di martedì 27 febbraio E-Distribuzione era al lavoro al Varignano, su un gruppo di case popolari dove è stato fatto «un provvisorio per il ripristino» e in via Machiavelli (centro città) per un gruppo di abitazioni da rialimentare». La Protezione civile comunale, inoltre, è dovuta intervenire con una idrovora su un terreno all’incrocio tra via dei Pioppi e via Consorziale dove l’acqua minacciava da vicino un’abitazione. Per tutta la giornata di martedì 27 febbraio è stata monitorata la situazione dei fossi «che sono al limite ma per ora tengono, così come l’altezza del lago di Massaciuccoli che ha superato il primo livello di guardia», rende noto il Comune. 

PIETRASANTA

L’'idrometro del torrente Baccatoio – rende noto il Comune di Pietrasanta – «ha raggiunto il livello di attenzione “giallo” alle prime ore del mattino di martedì 27 febbraio, iniziando poi a scendere. Mentre il Versilia è rimasto circa 70 centimetri al di sotto della stessa soglia». Fossi e canali, in collaborazione con il Consorzio di bonifica, sono stati tenuti sotto osservazione «consegnando ai richiedenti sacchini di sabbia ad uso barriera anti allagamento». Inoltre, sono stati effettuati interventi di rimozione detriti e pulizia in via Pozzone, via Solaio e via Metati Rossi Alti». Allagato, in buona parte, il Rifugio “Nati Liberi” di via Saponiera, a Pietrasanta. La pioggia di lunedì 26 febbraio ha infatti fatto esondare il fosso vicino creando non pochi problemi alla struttura. Ai volontari dell’associazione, presieduta da Michela Bertolozzi, non è rimasto altro che rinforzare il perimetro delle gabbie dei cani con dei sacchi di sabbia. Nessun pericolo, al momento, per gli animali, una quindicina, anche se due cuccioli sono stati portati al domicilio di una volontari e due cani più grandi sono stati spostati perché il loro recinto era allagato. Appena possibile si provvederà alla pulizia e alla rimozione dei detriti dal fosso». 

LUNIGIANA

Le forti precipitazioni di martedì 27 febbraio hanno provocato diverse frane sul territorio lunigianese, senza provocare, per fortuna, gravi danni. Anche se è stato registrato qualche disagio, specie per la circolazione dei veicoli. Come detto numerose sono state le frane sulla viabilità lunigianese, le più impattanti nei comuni di Aulla, Casola e Comano. In particolare sono le strade in cui sono state segnalate le maggiore criticità: la SS 62 della Cisa in località Bettola, al confine fra i Comuni di Aulla e S. Stefano Magra, aperta con movieri a causa del movimento franoso che occupa parzialmente la sezione stradale provocando rallentamenti del traffico; chiusa la SR 445 in località Codiponte di Casola in Lunigiana dove un importante frana ostruisce entrambe le carreggiate provocando l’interruzione del transito tra Gragnola e Codiponte; aperta a senso unico alternato la SP 13 in località Canova di Aulla per movimento franoso che occupa parzialmente la sede stradale; chiusa la SP 37 al km 5, prima di Codolo nel Comune di Zeri, per movimento franoso; aperta a senso unico alternato la SP 36 al km 4, in direzione Arzelato, nel Comune di Zeri e infine chiusa la SS 665 in direzione Lagastrello, subito dopo Tavernelle a Licciana Nardi. A Podenzana ci sono state due frane, una in località Boschetto e una in località Croce, mentre è stata liberata in maniera celere la SP14 in località Lagneda. Nel Comune di Fivizzano segnalati alcuni piccoli movimenti franosi che però non hanno pregiudicato il transito. In località Posara lungo la strada provinciale c’è stato un restringimento di carreggiata per uno smottamento a monte sulla strada. A Monzone sulla strada provinciale per Carriggio c’è un leggero movimento franoso che restringe parzialmente la carreggiata. Ad Aulla si è verificato uno smottamento sulla strada comunale tra Bibola e Vecchietto dopo bivio dello Schiado, che ha costretto alla chiusura di una corsia con gli operai del comune che si sono subito impegnati per il ripristino della viabilità. Altri smottamenti sono stati segnalati in località Vaccareccia e Quercia e c'è stato un monitoraggio per la verifica dei livelli idrico. Il conto presentato dal codice arancione di ieri sui territori di Fivizzano e Casola, è stato particolarmente salato. A parte i piccoli smottamenti di sassi, detriti e la caduta di alcune piante verificatesi un po’ dappertutto, a creare i maggiori disagi nel territorio casolino. Di fatto questa calamità ha ostruito il passaggio di tutti i veicoli da Casola a Gragnola, e vice versa, per cui il percorso alternativo che unisce i due territori è attraverso la strada provinciale Luscignano –Terenzano, oppure attraverso le arterie che da Casciana scendono nella Valle del Lucido. Un enorme smottamento di terreno si è abbattuto sulla strada invadendola completamente. «Abbiamo attivato tutte le procedure necessarie d’urgenza – ha detto il sindaco di Casola Riccardo Ballerini- si tratta di un consistente smottamento, per la rimozione si dovrà attendere i tempi tecnici previsti». Monitorati dai volontari della protezione civile del Ser.Fir.Cb , tutti tratti stradali del territorio e i corsi d’acqua che si sono particolarmente ingrossati dopo le consistenti piogge. Anche la percorrenza stradale tra Fivizzano e Aulla ha avuto in alcuni tratti difficoltà provocate dall’accumulo di acqua nella sede stradale e questo a causa dei numerosi ruscelli sorti dai punti boschivi sovrastanti. 

CARRARA

Al suono della campanella gli studenti del liceo di scienze umane di Carrara martedì 27 febbraio hanno avuto una brutta sorpresa. Come ci riferisce uno degli studenti Luca Ciancianaini, alcune aule della struttura scolastica, a causa delle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto a piano, erano allagate, in particolare l’aula computer e un’altra adibita per le lezioni e la sala per gli insegnanti. Addirittura ci racconta che pioveva dal tetto e scendeva acqua da una plafoniera, allarmando tutti per le possibili conseguenze elettriche e non solo. I disagi «La preside già alle 8.05 ci voleva far entrare senza alcun sopralluogo, ma anche alcuni professori erano esitanti come noi, perché si trattava di infiltrazioni dal tetto e non dalle finestre e quindi andava a toccare l’impianto elettrico e la struttura». Ciancianaini racconta poi, che alle 10 non erano ancora intervenuti i vigili del fuoco contattati dai ragazzi e gli avevano risposto che avrebbero contattato la preside. «Non è bello fare lezione mentre ti piove sulla testa. L’aula insegnanti era completamente bagnata, presentava scatoloni zuppi d’acqua, a dimostrazione di ciò, c’era anche un libro talmente bagnato che il suo volume era triplicato». Dopo le sollecitazioni degli studenti intorno alle 9.30 si sono presentati due tecnici della provincia che hanno verificato la situazione sul tetto per valutare la causa, dopodiché è stato convocato dalla preside Alessandra Carozzi un rspp, (responsabile del servizio di sicurezza e prevenzione, ndr), ovvero un ingegnere privato a valutare lo stato di agibilità della scuola. Ciancianaini riferisce che erano una cinquantina di ragazzi fuori dalla scuola dalle 8 fino alle 9.45 in attesa di sapere la situazione, dato che la preside si rifiutava di parlare con loro e venivano informati dalla vicepreside sull’evoluzione dei fatti. «Non è la prima volta che succede, anche verso ottobre, quando avevano dichiarato l’allerta arancione era già successa una situazione uguale e ci avevano risposto che erano le canalette a essere intasate»: continua Luca Ciancianaini. Anche tanti genitori, in particolare degli studenti portatori di disabilità e problematiche psicologiche hanno espresso un disappunto circa l'organizzazione e mancanza di comunicazione. Anche Raul Cattani rappresentante d'istituto conferma l'accadimento aggiungendo : «Abbiamo chiesto di parlare con la nostra dirigente e lei ha voluto parlare solo con i rappresentanti di plesso ed è stata la vice preside Rita Vatteroni a comunicarci le dinamiche, ci ha evidenziato che per la preside la scuola era agibile e la decisione se entrare o meno spettava a noi e quindi anche ai ragazzi minorenni. O entrate o vi mettiamo assenti ci è stato riferito. Alcuni professori hanno avanzato l’opzione di fare lezione in palestra assumendosi loro la responsabilità. Dalle ore 8 siamo stati fuori dal nostro liceo e poi abbiamo deciso di andare al linguistico per vedere se qualcuno potesse accoglierci, non ci hanno accolto e intorno alle 10 siamo andati al classico per sentire cosa diceva la preside. I nostri professori hanno deciso di non toccare i registri elettronici, proprio perché ci hanno sostenuto e quindi non siamo né assenti ne presenti».

Ci viene riferito che la palestra è riscaldata, ma con impianti da rivedere, sono stati messi infissi nuovi, allo stato attuale non sanno come sono le condizioni dei bagni se presentano allagamenti. Per fare lezione in quell’area adibita ad attività sportiva, Ciancianaini continua a illustrare la situazione: «Ci avevano detto di entrare e prendere i banchi e spostarli in palestra, ma non ci siamo sentiti di farlo con il pavimento bagnato. Anche la maggior parte dei professori ci ha sostenuto e alcuni di loro erano fuori con noi ad aspettare di sapere cosa emergesse». La preside Alessandra Carozzi spiega: «Sono due le classi allagate perchè ci sono le canalette intasate, sono intervenuti i tecnici della provincia che le hanno dichiarate inagibili.I ragazzi sono stati messi in altre aule, altri non sono entrati. Sono cose che succedono, gli aghi di pino hanno intasato le canalette, che erano state pulite tre mesi fa. Purtroppo con l’acqua piovana di stamani (martedì 27 febbraio, ndr) il tetto si è riempito di acqua. I ragazzi sono stati posizionati in un’aula dove non ha piovuto e una classe di 12 ragazzi sono stati messi in palestra». Ci spiega che tempestivamente ha dato ordine di chiudere l’impianto elettrico per precauzione fino a che non sono arrivati i tecnici della provincia alle ore 9 circa, hanno appurato che la causa delle infiltrazioni era dovuta alla presenza di aghi dei pini che ostruivano le canalette. L’operazione di pulizia è stata rimandata a quando le condizioni meteo saranno favorevoli. «Le lezioni sono in essere,- continua la preside – ho messo i ragazzi nelle aule sicure, indicativamente sono 18 le aule in istituto e solo 2 e una sala insegnanti sono risultate inagibili. Ho parlato al telefono con gli studenti per me potevano entrare perché la scuola non era pericolante e aspetterò cosa mi diranno gli elettricisti. I tecnici della provincia mi hanno detto di non far entrare i ragazzi in quelle aule allagate. La scuola è in sicurezza, aspetto anche cosa mi dirà la responsabile del plesso». Cosa è emerso dopo l’incontro fra gli studenti e la preside al liceo classico lo racconta Luca Ciancianaini: «Il fatto dell’agibilità è stato risolto alle ore 10, ma dalle 8 fino a quell’ ora ci hanno lasciato senza risposta, nessuno si è fatto vivo e anche i professori ci dicevano di aspettare perché nessuno si sentiva sicuro a farci entrare. Noi vogliamo comunicare che c’è stata una disorganizzazione e non è la prima volta. Le lezioni non si sono tenute e non sappiamo ancora se l'impianto elettrico è spento. Io risulto presente, dal punto di vista dei professori ci hanno appoggiato. I bidelli ci hanno fatto entrare a scuola per prelevare degli oggetti ma erano molto preoccupati per le eventuali responsabilità. Stiamo preparando una richiesta per andare in provincia perché vogliamo trovare una soluzione. Dalle 8 siamo stati fuori con le strade allagate, una situazione discutibile. Un disagio che avrebbe potuto essere risolto con una migliore comunicazione». Danni a scuola e non solo, a Carrara. Acqua nella sede stradale a causa dei numerosi ruscelli sorti dai punti boschivi sovrastanti. Non c'era nessuno per fortuna all'interno dell'Alfa Romeo immersa nell'acqua su via Carriona allagata. L'automobilista aveva fatto in tempo ad abbandonare il mezzo. Il tempestivo intervento degli operai di Nausicaa ha riportato la situazione alla normalità. Il problema, nel tratto compreso tra via San Martino e via Stabbi era quello di un banale tombino ostruito. È stato sufficiente liberarlo e la strada – chiusa per precauzione dalla polizia municipale – è tornata ad essere percorribile. Anche su viale Zaccagna, ad Avenza, alle prime luci dell'alba di martedì 27 febbraio, cinque auto sono rimaste bloccate per un allagamento. Nessun pericolo per gli automobilisti, scesi senza difficoltà dalle vetture per mettersi al sicuro. Sul posto sono arrivati prontamente i tecnici della Provincia, che nel giro di poco hanno risolto il problema. A Marina di Carrara un guasto all'idrovora di via Argine Destro ha fatto scattare l'allerta. È stato necessario l'intervento di Nausicaa per smontare e rimontare l'impianto a tempo di record e scongiurare il pericolo di vedere la parte vecchia di Marina sommersa dall'acqua. Su viale XX Settembre per tutta la mattina di martedì 27 febbraio - come sempre in caso di allerta arancio – sono state in azione le spazzatrici per evitare l'intasamento dei tombini. La frana più significativa si è verificata a Bonascola in via Corvenale: nessun problema per il transito dei veicoli, ma è stato predisposto un intervento in somma urgenza, che verrà portato a termine nella giornata di mercoledì 28 febbraio. C'è stato anche un piccolo smottamento in via Perla sul fosso Botria. Frane di leggera entità si sono registrate a Codena, Miseglia e in via Carbonera sulla Foce: terre e sassi sono stati rimossi velocemente.

MASSA

Manca il contatore, la pompa idraulica è disattivata, e per questo diversi giardini lungo il torrente Ricortola, a Massa, finiscono allagati. Un brutto risveglio – martedì 27 febbraio - quello che si è parato davanti a diversi famiglie della zona, in particolare quelle con le case lungo la sponda lato Massa del torrente, tanto da richiedere l’intervento dei vigili del fuoco. La pompa idraulica, installata all’indomani dell’intervento sull’argine così da impedire il ristagno d’acqua in quei giardini, tra la notte e la mattina di martedì 27 febbraio non ha fatto il suo lavoro. Per fortuna lì non ci sono cantine, l’acqua non ha raggiunto l’interno delle abitazioni o causato particolari danni. “Solo” ha riportato alla mente brutti ricordi, come quelli dell’alluvione del 2012. Il presidente del comitato alluvionati, nonché consigliere comunale Ivo Zaccagna spiega che quella pompa idraulica era stata installata dopo l’intervento all’argine, in sostituzione delle cataratte che da decenni servivano a far defluire l’acqua nel torrente. Sistema elettronico e non manuale, che si attiva ogni volta che l’acqua sulla sponda Massa del torrente raggiunge un certo livello. Solo che da questa estate non c’è più un contatore, che va reinstallato. Da chi? E anche qui Zaccagna non può far a meno di dire che in virtù di diverse competenze sono diversi gli enti interessati, almeno Regione e Comune; ma alla fine si tratta di installare un contatore, invitando pertanto a risolvere questa situazione. Gli allagamenti non si sono limitati alla zona di Ricortola. Un po’ tutta Massa nelle prime ore del mattino di martedì 27 febbraio si è svegliata con importanti allagamenti: nel lungomare di Marina, viale delle Pinete, via Magliano, il parcheggio all’ex mercato coperto per citarne alcuni. A Turano si è spezzato un lampione del campo da calcio, allagati anche i sottopassaggi, compreso quello di via dell’industria dove i vigili del fuoco hanno rimosso un'auto rimasta bloccata dall’acqua. 

PRATO

Il maltempo non ha risparmiato la provincia di Prato, provocando due frane che a Montemurlo hanno costretto il sindaco a ordinare l’evacuazione di 18 famiglie nella zona di Javello (per un totale di 40 persone) e a Vernio ha provocato la chiusura della regionale 325 tra Sasseta e Montepiano all’altezza della località di Pusignara. La situazione più preoccupante è a Montemurlo. In via di Javello nei pressi della località la Gualchiera intorno alle 10,40 di martedì 27 febbraio ha iniziato a staccarsi una frana dalla montagna con la discesa dal costone di acqua, fango, pietre ed alberi: 40 le persone che vivono nella zona interessata dalla frana. Si tratta di via del Carbonizzo, via Gualchiera, del centro sportivo del Carbonizzo e del teatro della Gualchiera con la sospensione di tutte le attività fino al termine dell’emergenza. «In via precauzionale abbiamo disposto l’evacuazione delle famiglie e delle strade della zona interessata – spiega il sindaco Simone Calamai – Non appena il maltempo lo consentirà, potremo valutare meglio l’entità del fronte franose e decidere gli eventuali interventi di ripristino e messa in sicurezza. Stiamo monitorando la situazione con la massima attenzione». Il Comune di Montemurlo, attraverso il sistema di protezione civile comunale, ha riaperto la palestra di Fornacelle in via Deledda, dov’è stato allestito un punto di accoglienza con le brandine per coloro che non hanno amici o parenti a cui appoggiarsi per trascorrere la notte. L’altra emergenza è a Vernio. Nella mattina di martedì 27 febbraio intorno a mezzogiorno una frana è caduta sulla regionale 325 tra Sasseta e Montepiano a poca distanza dalla casa cantoniera che si trova lungo la strada. Si è temuto che un’auto fosse rimasta sotto i detriti e i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per capirlo, ma per fortuna è stata solo un’ipotesi. La strada è stata chiusa e rimarrà chiusa anche mercoledì 28 febbraio per consentire di metterla in sicurezza. Anche di questa emergenza ha dovuto occuparsi Simone Calamai, in qualità di presidente della provincia. Il solo traffico leggero, in direzione Prato-Montepiano, è stato temporaneamente deviato sulla strada di San Quirico, Il Gallo, Mangona e quindi verso Montepiano. Sospeso il trasporto pubblico per il tratto interessato dalla frana. «Stiamo monitorando con la massima attenzione la situazione – ha spiegato Calamai – L’obbiettivo è quello di riaprire la circolazione da e per Montepiano quanto prima, ma la priorità ora è il ripristino delle condizioni di sicurezza della strada che stiamo valutando con attenzione insieme ai vigili del fuoco». Previsto per la mattina di mercoledì 28 febbraio un nuovo sopralluogo per valutare l’entità del movimento franoso e saranno individuate le misure necessarie per mettere in sicurezza la circolazione stradale. Inoltre, deve essere ancora completata la rimozione del materiale franoso dalla carreggiata. Desta particolare preoccupazione il rischio di crollo dei grossi massi presenti sul fronte franoso a monte della carreggiata. A Prato intanto se l’è vista brutta il conducente di una Renault Scenic che nel tardo pomeriggio di martedì 27 febbraio è stata colpita in pieno da un albero caduto a causa di una raffica di vento. L’occupante della vettura è fortunatamente uscito illeso dall’auto e ha potuto allontanarsi con le proprie gambe. È successo poco prima delle 18 in via Caruso, tra via Zarini e la Declassata. A colpire l’auto è stato un grosso pino. Sul posto, oltre alla polizia municipale, sono intervenuti i vigili del fuoco con l’autoscala e un’autogru. L’albero è poi stato spezzato e rimosso. Alla vigilia della perturbazione che ha creato problemi, lunedì 26 febbraio, i tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione civile erano saliti in Valbisenzio per verificare lo stato dei luoghi dopo l’alluvione del 2 novembre. 

PISTOIA

Frane e qualche allagamento, ma nessuna situazione particolarmente grave a causa delle intense piogge che hanno colpito la provincia di Pistoia nel corso della nottata fra lunedì 26 e martedì 27 febbraiSul teo. Nel Pistoiese sono state tre le frane più significative, che hanno interessato via Vecchia di Campiglio, a Statigliana, via di Gremignani, lungo la Porrettana, e via Valdi e Sammomè. Sugli smottamenti è intervenuto il personale della Protezione vivile, coadiuvato dai volontari della Misericordia e della Vab. La situazione più critica è quella che riguarda via Valdi e Sammomè (la strada che da Piteccio porta al paese di Sammommè), che è stata chiusa al transito in due punti: all’altezza del ponte che si trova in località Crocetta e in prossimità delle abitazioni, che sono comunque raggiungibili da monte. Chi abita a Sammomè e vuole raggiungere Pistoia deve percorrere via Bolognese. «A franare è stato il ciglio superiore di un terreno privato – spiega l’assessore Alessio Bartolomei – Abbiamo immediatamente informato il proprietario e anche le Ferrovie dello Stato, visto che la linea ferroviaria passa nelle vicinanze. Prima di capire l’entità dello smottamento e che tipo di intervento dovrà essere fatto sarà necessario attendere che il terreno si asciughi».  Via Vecchia di Campiglio era invece già nella mattina di martedì 27 febbraio era percorribile a senso unico alternato, mentre, per consentire gli interventi di ripristino, via di Gremignani è stata chiusa al transito: per chi proveniva dalla Porrettana era possibile transitare da Fabbiana, in località Prataccio. Per un allagamento, nella mattinata di martedì 27 febbraio è stata chiusa alla circolazione via Bassa di San Sebastiano. Inoltre, un crollo ha interessato il muretto di contenimento del parcheggio della Misericordia di Pistoia, lungo via Bonellina, alla Vergine, danneggiando due auto in sosta.

PISA

Piogge intense, vento forte e strade allagate. Pressoché le stesse che – con fenomeni intensi come quelli che hanno interessato la provincia di Pisa (e non solo) nella giornata di martedì 27 febbraio – finiscono sott’acqua. È il caso della strada statale 67 Bis “Tosco Romagnola” (dell’Arnaccio) per la quale il personale dell’Anas ha provveduto alla chiusura temporanea nel corso della mattinata di martedì 27 febbraio. L’interruzione del traffico nel due sensi di marcia è avvenuta nel tratto compreso tra il chilometro 10,4 e il chilometro 14,6, in località Arnaccio. Lo stop al transito dei veicoli è andato avanti per alcune ore finché la riduzione dell’intensità delle precipitazioni non ha consentito di liberare la strada dall’acqua. Dai disagi alla viabilità agli sfollati. Undici persone fuori casa e 4 appartamenti non utilizzabili a causa del cedimento di un muro di contenimento di un terrapieno in via delle Eriche a Tirrenia. E una scuola, l’asilo nido di San Rossore, rimasta chiusa (ma solo nella giornata di martedì 27 febbraio). Sono queste le voci principali del maltempo di martedì 27 febbraio a Pisa. La situazione più grave si è venuta a creare a Tirrenia. Intorno alle 3 di notte i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in via delle Eriche, su segnalazione dei residenti, per il crollo di un muro lungo la rampa di accesso di alcuni garage che ha interessato anche la strada e i sottoservizi di un gruppo di abitazioni a ridosso della rampa. Quattro in tutto le villette a schiera che, a causa del crollo, sono rimaste senza luce, gas e sistema fognario. I vigili del fuoco, con l’ausilio della protezione civile del Comune di Pisa, sono stati impegnati nella messa in sicurezza dell’area interessata dal crollo e nell’evacuazione delle villette dove abitano, in tutto, 11 persone subito sistemate in una struttura ricettiva (della stessa proprietà delle abitazioni) dove, a quanto sembra, dovranno rimanere a lungo, fin tanto che i servizi e la viabilità non verranno ripristinati. Sempre a causa delle forti piogge di è rimasto chiuso il nido d’infanzia comunale di San Rossore. Il nubifragio ha provocato la caduta di due elementi leggeri del controsoffitto «in una porzione limitata della struttura, provocando l’entrata di acqua in un’aula dell’asilo dove è presente anche la cucina» spiega in una nota il Comune che ha disposto la chiusura per verificare «il normale funzionamento della cucina e dei quadri elettrici», avvisando per tempo le famiglie. I tecnici comunali non hanno riscontrato alcun problema strutturale. «Appena saputo del problema – spiega il vicesindaco con delega all’edilizia scolastica Raffaele Latrofa – mi sono recato immediatamente sul posto per effettuare un sopralluogo. Dopo aver ricevuto rassicurazioni dai tecnici, che hanno escluso l’esistenza di problemi strutturali al controsoffitto, gli stessi hanno riscontrato che il problema è stato causato da infiltrazioni nel solaio, dovute al cattivo smaltimento delle acque meteoriche. Sono stati subito avviati gli interventi da parte della ditta incaricata della manutenzione degli edifici scolastici per il ripristino del controsoffitto». Mercoledì 28 febbraio «a mero titolo precauzionale – conclude Latrofa – rimarrà interdetta solo una piccola porzione larga un metro sotto l'area oggetto di infiltrazioni, per consentire la completa asciugatura del solaio». Infine scampato pericolo ad Arena Metato per due pini caduti nella tarda serata di lunedì 26 febbraio. I due grandi alberi, facenti parte di un'area privata, sono finiti nella via delle Murella (di proprietà comunale). La Geste ha chiuso la via per permettere le operazioni di rimozione dei Vigili del fuoco. Gli uffici comunali stanno predisponendo i provvedimenti per far rimuovere (al privato) i pini dalla strada oltre che per una verifica sui restanti alberi.

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni