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Vacanze low-cost (ma non troppo), Ryanair annuncia voli più cari: il perché degli aumenti e le nuove rotte

di Danilo Renzullo
Vacanze low-cost (ma non troppo), Ryanair annuncia voli più cari: il perché degli aumenti e le nuove rotte

Ma il traffico sarà comunque record: dal Galilei si prevede un più 7 per cento. Conferma per Tirana e nuovi collegamenti in arrivo

20 gennaio 2024
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PISA. Low-cost, ma non troppo. O almeno, non più come una volta. Perché è vero che in alcuni casi volare da una parte all’altra d’Europa può costare (ancora) poco più di una pizza d’asporto, ma la prossima estate, raggiungere un luogo di vacanza (nazionale o continentale) potrebbe richiedere un costo superiore allo scontrino di una cena in un ristorante stellato. Perché, dopo il crollo dei prezzi post vacanze natalizie (in alcuni casi un calo di oltre il 90%), in vista dell’estate si prevede una nuova impennata delle tariffe. In Europa per il settore aereo «c’è un problema di capacità» con meno posti disponibili rispetto alla domanda. «Eurocontrol stima che siamo ancora a una capacità del 93% rispetto al 2019 e questo dovrebbe tenere alto il costo dei biglietti», sottolinea dal suo quartier generale di Dublino il ceo del gruppo Ryanair Michael O’Leary, che riconosce «come anche le nostre tariffe questa estate saranno più alte, ma con un aumento inferiore al 10-15% del 2023». «Spero – sottolinea – si possa contenere i rincari fra il 5 e il 10%». A gravare non è solo il costo del carburante, lievitato nel corso degli ultimi anni. E nemmeno l’addizionale di imbarco che l’Italia, unico Paese europeo, richiede ad ogni passeggero. O almeno, non solo. Ad incidere, in vista della prossima stagione estiva, sarà anche la mancata consegna dei nuovi aerei. «Entro giugno la Boeing doveva consegnarci 57 Boeing 737 8-200, ma probabilmente si limiteranno a 45-50» spiega l’istrionico O’Leary.

Ritardi dovuti alla mancata consegna delle fusoliere da parte del fornitore statunitense che potrebbero aumentare col possibile rallentamento nella certificazione dei modelli Max 7 e 10 dopo l’incidente di qualche settimana fa al 737 Max 9 dell’Alaska Airlines (un portellone è scoppiato durante il volo). Meno aerei, meno passeggeri. A fronte di una domanda sempre più alta. Risultato? Prezzi sempre meno low-cost. Ma nessun freno al traffico. Perché nel 2024 Ryanair prevede di crescere almeno del 10% in Italia nonostante la ridotta disponibilità di aerei. Un 10% in più di traffico dagli aeroporti nazionali, che per il Galilei si tradurrà in un più 7% di passeggeri trasportati dalla compagnia irlandese rispetto a quelli decollati o atterrati nello scalo pisano lo scorso anno. In termini numerici, Ryanair si attende almeno 3,5 milioni di passeggeri di passaggio nell’aeroporto di Pisa con in mano un biglietto del vettore irlandese. Da aggiungere agli oltre 50 milioni trasportati da e verso il Galilei nei suoi 25 anni di attività (traguardo tagliato nel 2023) all’ombra della Torre pendente. Uno sviluppo che passerà da quello che sarà probabilmente l’operativo record che la principale compagnia aerea low-cost metterà in campo in vista della prossima stagione estiva.

Ryanair punta a superare quello della scorsa estate, quando collegò Pisa (e la Toscana) a 54 città italiane ed europee confermando il Galilei nella sua top-five degli aeroporti italiani (alle spalle di Bergamo, Bologna e Roma). Dopo l’esordio del collegamento (giornaliero) invernale con Tirana, il vettore irlandese confermerà l’Albania come nuovo mercato su cui puntare. E non solo perché il Paese ha scommesso buona parte delle politiche economiche sullo sviluppo dell’accoglienza turistica, ma anche per continuare ad alimentare un collegamento in continua crescita. Albania, ma non solo. Perché dal 31 marzo Ryanair inaugurerà anche il primo collegamento non stop Pisa-Zagabria (voli il mercoledì e la domenica fino ad ottobre) e lo stesso giorno partirà anche il primo volo per Kaunas (Lituania).

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