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Dopo l’alluvione

Prato, il torrente Bagnolo rompe l’argine a Sant’Ippolito: evacuate decine di persone – Video

di Paolo Nencioni

	Gli effetti della tracimazione del torrente Bagnolo a Sant'Ippolito
Gli effetti della tracimazione del torrente Bagnolo a Sant'Ippolito

A causa delle forti piogge si è verificata la tracimazione nella zona ovest della città. Aperta la palestra dell’Istituto Datini in via di Reggiana per ospitare eventuali sfollati

10 novembre 2023
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PRATO. Quando il peggio sembrava ormai passato, questa alluvione infinita ha dato un colpo di coda che costringerà altre decine di famiglie a passare il fine settimana con le pale in mano.

Giove Pluvio si fa beffe delle previsioni meteorologiche e stasera, 10 novembre, ha scaricato un’altra valanga di acqua sulla provincia di Prato. A farne le spese, per quanto è dato sapere, è stato chi vive nella zona di Sant’Ippolito, dove il torrente Bagnolo ha esondato allagando via Visiana e via Sant’Ippolito, nei pressi della chiesa di Sant’Ippolito in Piazzanese.

L’argine che aveva ceduto già nella notte di giovedì scorso e che era stato rifatto in fretta e furia dal Genio civile non ha retto. Troppo fresca la terra messa a protezione delle case, troppo poco il tempo per stabilizzare la sponda, inutili i tanti sacchi di sabbia messi sul bordo per alzare il livello. Poco prima delle 22 si è aperto uno squarcio di circa tre metri dal quale l’acqua marrone del Bagnolo si è riversata nella periferia ovest di Prato. Troppo presto per sapere quali saranno le conseguenze. Nulla di buono, comunque, dopo otto giorni di passione che hanno messo a dura prova anche i più ottimisti.

La pioggia su Prato ha iniziato a cadere nel pomeriggio, dopo che la Regione aveva allungato l’allerta gialla (idrica) e arancione (idrogeologica) oltre il termine fissato il giorno prima, e si è intensificata all’ora di cena, quando su Prato si è scatenato un violento temporale. Allora si è capito che c’era il rischio che l’alluvione concedesse un drammatico bis.

Simone Calamai, il sindaco di Montemurlo che ha già pagato un prezzo altissimo al Bagnolo, si è messo in macchina e insieme alla Protezione civile ha percorso tutto l’argine del torrente fino al confine con Prato, dove ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Lo stesso non hanno potuto fare i pratesi che sono andati sott’acqua.

Il Comune calcola che nella zona interessata dalla rottura dell’argine risiedano 162 persone. A tutti è stato detto di spostarsi ai piani superiori o di farsi ospitare da parenti e amici. È stata di nuovo aperta la palestra dell’Istituto Datini in via di Reggiana per ospitare eventuali sfollati ma non ce n’è stato bisogno. Altre squadre di protezione civile stanno presidiando altri punti a rischio, mentre a Vaiano si è nuovamente allagata la zona di via Giusti, dove da giorni sono in funzione le idrovore. No, quest’alluvione non ne vuol sapere di finire, anche se, stando alle previsioni, concederà una tregua almeno fino a giovedì.

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