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L’intervista

Oltre 20 milioni di utili: semestre record per Banco Fiorentino

di Giuseppe Olla

	Davide Menetti già alla guida della Banca del Mugello e, dopo la fusione con le banche di Signa e Impruneta, direttore generale del Banco Fiorentino
Davide Menetti già alla guida della Banca del Mugello e, dopo la fusione con le banche di Signa e Impruneta, direttore generale del Banco Fiorentino

Il dg Menetti commenta i primi sei mesi del 2023

16 agosto 2023
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CALENZANO. Il consiglio di amministrazione del Banco Fiorentino si è riunito lo scorso 27 luglio e, in ottemperanza a quanto previsto dalle linee guida della Consob, ha approvato i prospetti contabili semestrali e le relative informazioni di dettaglio per la contribuzione alla relazione semestrale del Gruppo bancario Cooperativo Iccrea. Tradotto: il Banco Fiorentino conferma il suo stato di salute e solidità con un utile netto per il primo semestre 2023 di 20.086.535,85 euro. «Abbiamo elaborato il dato semestrale e siamo molto soddisfatti - commenta il direttore generale Davide Menetti, già alla guida della Banca del Mugello e, dopo la fusione con le banche di Signa e Impruneta, del Banco Fiorentino -. I numeri dicono che l’operatività data dai nostri clienti è significativa rispetto al lavoro svolto sulla finanza».

Che significa?

«Che la nostra clientela trova soddisfazione e fiducia nell’operare attraverso il nostro istituto».

Oltre 20 milioni di utile nel primo semestre sono un ottimo risultato considerato il contesto storico ed economico.

«Sì, anche perché prosegue il processo di patrimonializzazione, che vuol dire rafforzamento soprattutto in vista degli scenari in continua evoluzione sia del territorio che dei mercati».

Uno degli argomenti più importanti di cui si parla in questo agosto, soprattutto in chiave governativa, è quello dei cosiddetti "extraprofitti" delle banche.

«È cambiato lo scenario da quando i tassi della Bce sono meno favorevoli per il sistema bancario. Oggi è importante saper fare banca nell’operatività concreta con privati e imprese. In questi anni abbiamo lavorato per farci trovare pronti. Oggi lo siamo».

Il Banco Fiorentino tra i propri asset principali annovera anche il sostegno alle aziende che operano all’estero?

«Sì, ci siamo attrezzati con soluzioni chiamiamole "di sartoria" per tutto il mondo industriale, aziendale del territorio che opera con i mercati esteri. Gli indicatori premiano le nostre scelte e le aziende che collaborano con noi si sentono tutelate e di conseguenza l’attività è in espansione».

Poi ci sono i privati, le famiglie, che in questi anni post Covid hanno dovuto subire incertezze e inflazione galoppante.

«Il rallentamento degli impieghi legati a famiglie e privati che abbiamo toccato con mano è figlio di questo periodo in cui i prezzi sono esplosi e i tassi di interesse per coloro che vorrebbero accendere un mutuo non sono certo come negli anni precedenti. Il Banco Fiorentino, proprio in virtù della sua patrimonializzazione e la sua solidità, guarda ai propri clienti, ai propri soci con grande attenzione e sensibilità. Siamo vicini alla nostra comunità ogni giorno».

Scenario economico. Come vedete la Toscana dal vostro osservatorio?

«Il mercato del lavoro tiene e quindi il livello occupazionale è forte in gran parte della Toscana anche se è calato il potere d’acquisto. Poi ci sono le imprese: nel complesso mondo dell’edilizia siamo nella fase di chiusura dei vari bonus. Finisce un ciclo e ne inizia un altro. La moda e la meccanica sono settori molto forti in Toscana, soprattutto le imprese legate all’export che con noi hanno rapporti strutturali».

Il turismo?

«Va molto bene. Dal nostro osservatorio possiamo commentarlo come il miglior anno dal 2019, prima del Covid».

La Toscana è grande ed eterogenea eppure dopo la fusione del 2016 siete stati in grado di dare risposte a tutti i territori.

«Non abbiamo ricette particolari. La solidità della banca è il frutto di un lavoro di squadra dove misceliamo visione, concretezza e lo facciamo "con i piedi per terra", uno slogan che per noi significa conoscenza profonda del territorio e dei suoi bisogni. La nostra comunità è il nostro faro. La soddisfazione e la serenità dei nostri soci e dei nostri clienti è la base su cui poggiamo il lavoro di ogni giorno».

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