Il Tirreno

"Accessione gratuita allo Stato delle opere non amovibili  – bar, ristoranti, appartamenti in cemento armato – realizzate dal privato alla scadenza della concessione demaniale marittima", recita l'articolo 49 del Codice della navigazione del 1942. In sostanza lo Stato si prende tutti gli immobili o manufatti costruiti sul terreno demaniale che non possono essere demoliti.

La direzione regionale Toscana e Umbria di Agenzia del Demanio - unica in Italia, pare - nella seconda settimana del mese ha inviato ai Comuni della costa una comunicazione avente a oggetto "attività di incameramento" proprio di quelle opere, sparigliando le carte di molti municipi (specialmente i piccoli e piccolissimi) e facendo scendere associazioni di categoria e imprenditori sul sentiero di guerra (oggi gli stati generali a Viareggio).

L'Agenzia ha coinvolto i Comuni in un webinar (il 24 marzo), dal quale alcuni assessorati e uffici competenti sono usciti - se possibile - più confusi di prima. C'è da fare una ricognizione delle opere in questione: alcuni municipi l'hanno avviata, ad altri non è risultato chiaro chi dovesse eseguirla o entro quando. Soprattutto si è capito che l'Agenzia ha avviato le procedure di incameramento ma non come o quando questo dovrebbe avvenire.

In un contesto di giunte che invocano un percorso condiviso tramite Anci e altre che si approcciano in queste ore alla materia, c'è già chi ha tracciato una linea. È il caso di Orbetello, sulla costa maremmana, dove l'assessore al Demanio, Ivan Poccia, conferma: «Difenderemo a spada tratta la procedura di evidenza pubblica con la quale abbiamo portato al rinnovo le concessioni fino al 2033». E non è il solo.