In Toscana l'intelligenza artificiale che serve nella vita di tutti i giorni
La Fondazione Fair a Pisa coordina i 114 milioni previsti a livello nazionale dal Pnrr. Carrozza (Cnr): «La useremo per diminuire le disuguaglianze»
PISA. Si chiama intelligenza artificiale. E promette di migliorare la vita di tutti noi. Sì, è vero: l’argomento è complesso, ma non per questo è da etichettare come una roba da élite di cervelloni. Che, questo è certo, hanno capacità, competenze e ora anche le risorse, per sviluppare gli strumenti in grado di aiutarci negli ambiti più svariati nella nostra quotidianità: dal lavoro alla sanità, dalla comunicazione fino alla sostenibilità ambientale. Un esempio concreto? Non c’è. Ma il potenziale – assicurano – è tale da poter ambire a una svolta epocale grazie a quella che tecnicamente viene definita come l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde.
Parte da Pisa la sfida per il futuro. Batte all’ombra della Torre il cuore del grande progetto portato avanti dalla Fondazione Fair, con sede al Cnr che gestirà i 114 milioni di euro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) , finalizzati proprio allo sviluppo di nuove tecnologie, come centro di coordinamento e pianificazione per tutto il sistema italiano. ”Fair” coinvolgerà 350 ricercatori provenienti da 25 partner pubblici e privati (aziende). «Vogliamo lavorare su una intelligenza artificiale – ha spiegato Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr – che mira anche ad un utilizzo equo e diminuisca le disuguaglianze tra i cittadini, per dare possibilità al nostro Paese di essere competitivo, sia come leadership scientifica con il coinvolgimento degli scienziati italiani e di importanti realtà universitarie, ma anche che svolga un ruolo di indirizzo per avere uno sbocco traslazionale sulle proprietà intellettuali del futuro. Pensiamo che l’Italia possa dire la sua, partendo proprio da Pisa, anche in termini di competenze e conoscenze in un ambito che oggi sappiamo essere cruciale per lo sviluppo economico del Paese». La Fondazione Fair interagirà con quattro enti di ricerca: insieme al Cnr, ci saranno la Fondazione Bruno Kessler, lnfn (Istituto italiano di fisica nucleare), Iit (Istituto italiano di tecnologia) e 14 università, tra le quali l’Ateneo pisano e la Scuola Normale. Ma non solo: a questo primo nucleo di 350 scienziati si aggiungeranno altri 150 ricercatori a tempo determinato e 100 dottorandi che verranno assunti per lavorare sul progetto distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Ieri pomeriggio, al Cnr di Pisa, la presentazione ufficiale di “Fair” alla presenza, tra gli altri, della stessa Maria Chiara Carrozza, di Giuseppe De Pietro, presidente di Fair e direttore del Cnr-Icar, di Marco Conti, presidente del comitato tecnico-scientifico di Fair e direttore di Cnr-Iit, di Eugenio Giani, presidente della Regione, e del prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, insieme a ricercatori e rappresentanti di aziende del territorio e nazionali. «Come Regione – ha detto Giani – abbiamo svolto una funzione di coordinamento sul piano dei finanziamenti nell’ambito del Pnrr e quindi sono molto contento ed orgoglioso di vedere che l’intelligenza artificiale, attraverso il Cnr e le università italiane, ed in particolare quella pisana, possa svolgere una funzione di leader come il centro di coordinamento per tutte le altre realtà e centri di ricerca del nostro Paese. Sappiamo che l’intelligenza artificiale è la frontiera del domani, delle trasformazioni di chi vive la dimensione socio economica della nostra realtà, quindi un momento per mettere a punto quello che saranno le direttrici di un lavoro particolarmente significativo».
Ha parlato, invece, di una sfida ambiziosa per la comunità scientifica italiana, impegnata da anni nel campo delle nuove tecnologie, il presidente di Fair, Giuseppe De Pietro: «La Fondazione nasce per assicurare una gestione efficace del progetto, garantendo al parternariato il supporto necessario allo sviluppo delle nuove attività gestionali e scientifiche. Inoltre, la Fondazione vuole far interagire tutte quelle realtà accademiche, di ricerca, industriali ed associazioni scientifiche interessate all’attivazione del programma strategico e disegnare il futuro ruolo dell’Italia in tale ambito». l