Il killer dei creatori di sogni
Nel 2019 la strage alla Kyoto Animation 36 artisti morti e capolavori in fumo
Il 18 luglio del 2019 a Kyoto è un giorno doloroso per le tante persone amanti dell’anime, perché un uomo ha appiccato il fuoco al Kyoto Animation, studio famoso per produzione di cartoni animati (nella foto). L’attacco, improvviso ma organizzato, del giapponese Shinji Aoba ha provocato 36 morti e 34 feriti e ha distrutto l’edificio, provocando gravissimi danni e perdite anche al materiale contenuto.
Era luglio e nell’edificio 1 della Kyoto Animation, nel quartiere di Fushimi, centinaia di persone erano al lavoro per la produzione di anime, quando alle 10,30 è successo un fatto che ha cambiato per sempre questa calda giornata fino a quel momento uguale alle altre.
Un uomo di 41 anni, con una maglietta rossa e pantaloni di jeans, si è presentato nell’ufficio dei lavoratori con una tanica di benzina e, gridando a tutti «Morite», ha cominciato a versare il liquido puzzolente verso i lavoratori dell’ufficio e ha dato fuoco.
Le fiamme hanno cominciato a divampare e, mentre l’incendiario è fuggito coperto di fuoco, le vittime sono rimaste intrappolate.
L’attentatore è stato poi preso da un impiegato e consegnato alla polizia. È risultato essere il giapponese Shinji Aoba, 41enne originario del Kanto, residente a Saitama, 480 chilometri da Kyoto. Preso in custodia dai poliziotti, è stato portato in ospedale dove è stato ricoverato per gravi ustioni alle gambe, al torace e al viso. Più tardi si scoperto che soffriva di disturbi mentali.
Dopo vari interrogatori dei poliziotti, le autorità nipponiche sono venute a sapere che l’uomo era stato mosso da un motivo specifico: riteneva che lo studio aveva rubato il lavoro altrui.
Lui stesso, infatti, aveva scritto una sceneggiatura e aveva partecipato a un concorso organizzato da Kyoto Animation mirato a selezionare uno scrittore di talento che poi sarebbe stato chiamato a collaborare. Il lavoro di Shinji era stato squalificato nel primo round di revisione ma lui era convinto che la compagnia glielo avesse poi rubato per farne un film. Circostanze smentite poi dai fatti: chi ha letto l’opera poi prodotta dalla Kyoto Animation ha appurato che non c’erano tracce riconducibili al manoscritto di Shinji.
La tragedia ha scosso i fan. Tra le vittime ci sono stati famosi creatori di anime, come Jun’ichi Uda, animatore dell’opera “Hyouka”, e Ami Kuriki, animatore di “Violet Evergarden”: i loro corpi e il loro talento sono per sempre rinchiusi nel fuoco.
E nel fuoco sono andati persi anche lavori e manoscritti di inestimabile valore.
Cordoglio è stato espresso da tutti i fan del mondo, e tra questi da Makoto Shinkai, animatore e regista molto famoso per i suoi film, tra tutti “Your Name”, e dal mangaka Tatsuki Fujimoto, che ha disegnato il manga “Look back” per esprimere le proprie emozioni in seguito all’incendio. Molte altre reazioni importanti sono state quelle del primo ministro giapponese, Shinzo Abe, e dei colleghi canadese e taiwanese.
Gli amanti delle produzioni della Tokyo Animation hanno organizzato una donazione con l’obiettivo di raccogliere 750mila dollari, ma la cifra è stata superata in meno di 24 ore fino ad arrivare a 1 milione di dollari.
Oggi l’ufficio di Kyoto Animation ha cominciato a riprendersi, e di sicuro verranno a sorprenderci con molte altre opere.
*Studente del liceo Copernico di Prato