Studenti aggrediti da Azione Studentesca: si temono ritorsioni. Sorvegliata la sede Fdi
A Firenze previsto un corteo “anti-fascista”. Precauzioni contro possibili nuovi agguati alle scuole
FIRENZE. Le foto dei presunti responsabili del pestaggio al liceo Michelangiolo appaiono sul web in mattinata. La tensione comincia a crescere. Poi arriva la notizia del corteo anti-violenza di domani, in centro. Le proteste dei genitori, i presidi di altri istituti allarmati, l’invito a segnalare “comportamenti sospetti”. Oggi si torna in classe nelle scuole superiori fiorentine, ma la tensione è palpabile. Dopo l’agguato di sabato al liceo “Miche”di via della Colonna - sei militanti di Azione studentesca hanno pestato (stando ai video ) alcuni giovani del collettivo della scuola, contrari al loro volantinaggio - ora si teme che episodi analoghi possano ripetersi altrove. D’altronde, pochi giorni fa militanti di destra armati di cinghie si sono resi protagonisti di un blitz davanti al liceo Pascoli. Gli investigatori della Digos tengono le antenne dritte. La sede di Azione studentesca in via Frusa, che condivide i locali con Casaggì e Fratelli d’Italia (che si sposterà il 24 marzo), è sorvegliata speciale, anche se con discrezione. Ieri il bandone è rimasto giù per tutta la giornata, nessuno si è fatto vedere, almeno fino a tarda sera.
Ad alimentare la tensione inizia il centro sociale Cpa Firenze Sud: posta su Facebook un’immagine con i volti dei presunti responsabili dell’azione al Miche, quasi come fosse una foto segnaletica. Il comento è una didascalia che suona minacciosa: «La risposta sarà antifascismo militante». Tutto questo accade a poche ore dalla manifestazione, indetta per domani alle 18 dalla sigla “Azione Antifascista”. L’appuntamento è in viale Malta: zona stadio, a poche centinaia di metri da via Frusa dove ci sono i locali che ospitano Azione studentesca. Un presidio che probabilmente si trasformerà in un corteo, e che con ogni probabilità cercherà di avvicinarsi il più possibile alla sede dell’associazione.
Intanto le scuole temono altri agguati di destra . A lanciare l’allarme è il preside dello scientifico Castelnuovo, che ieri ha inviato una comunicazione interna all’istituto, facendo appello a tutti, studenti, docenti e personale amministrativo, affinché segnalino ogni situazione sospetta, «con l’auspicio che ciò che è occorso non abbia più a ripetersi».
Questo lunedì insomma riprendere le lezioni sarà un difficile ritorno alla normalità. Soprattutto al liceo Michelangiolo, dove la ferita è ancora aperta. E fa ancora male. I genitori fanno pressione sulla dirigente scolastica affinché presenti formale denuncia per l’accaduto, ma lei risponde che la querela deve essere fatta dagli studenti aggrediti. Al momento i sei presunti aggressori, tre maggiorenni e tre minorenni, sono accusati di manifestazione non autorizzata e di violenza privata aggravata. Non però di lesioni e percosse, reati che potranno essere contestati solo se ci sarà una denuncia da parte delle vittime. Questa mattina sempre al “Miche” il suono della campanella sarà preceduto da un picchetto degli studenti, organizzato in segno di protesta per il brutale pestaggio messo in atto dai giovani di destra.
Dagli ambienti vicini a Casaggì, il centro sociale di destra fiorentino vicino a Fratelli d’Italia e al quale Azione studentesca appartiene, evidenziano invece quella che definiscono una «parziale» ricostruzione dell’accaduto. «Sappiamo che c’è stato un volantinaggio di Azione studentesca che è stato disturbato dall’arrivo dei militanti dei collettivi» a cui ha fatto seguito «una baruffa», solo «parzialmente ripresa» con i cellulari. Scene finite nei video diventati virali e sulla base dei quali gli inquirenti sono riusciti a identificare i responsabili, ma che «sono partite molto prima». Quella che è invece partita ieri da parte di ambienti di destra è una ricostruzione alternativa dei fatti, per cercare di ribaltare la versione ufficiale dell’accaduto.
Con, i prima fila, referenti di Casapound che sui social esprimono «solidarietà incondizionata ai ragazzi di Azione studentesca» accusando i collettivi di «aver ingaggiato una rissa».