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Addio rette, il nido in Toscana sarà gratis e accessibile per quasi tutti

di Danilo Renzullo
Addio rette, il nido in Toscana sarà gratis e accessibile per quasi tutti

Tariffe azzerate da settembre per le famiglie con un Isee fino a 35mila euro. Giani: «Misura epocale, l’obiettivo è costruire nuove strutture e assumere»

20 febbraio 2023
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Firenze Addio rette. E addio liste d’attesa. L’accesso ai nidi sarà “universale” e gratis. O quasi. La Regione Toscana ha varato il progetto “nidi gratis”, il programma rivolto alle famiglie con Isee fino a 35mila euro che punta ad ampliare la platea di beneficiari dei sostegni e ad allargare le possibilità di accesso ai nidi. Una misura inedita in Italia, una delle poche a livello europeo, definito un intervento «epocale», che permetterà a partire dal prossimo anno educativo (2023-2024) di integrare il bonus Inps con il contributo della Regione, che ha riservato al programma 233 milioni di euro del Fondo sociale europeo (di cui 40 milioni per l’anno 2023-2024) che assicureranno il progetto per sei anni. Almeno diecimila, inizialmente, le famiglie che da settembre potranno beneficiare del contributo e si vedranno azzerare le rette dei nidi. «Una misura epocale: la nostra è una scelta politica chiara, unica a livello nazionale, perché crediamo nelle politiche educative, ma è anche un messaggio che lanciamo al governo sulla necessità di stanziare fondi e di investire nei servizi per la prima infanzia», sottolinea il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani davanti alle decine di amministratori locali toscani riuniti ieri al cinema La Compagnia di Firenze per la presentazione del progetto.

Come funziona

Quello della Regione si configura come un’integrazione del bonus nidi erogato dall’Inps (272,72 euro per Isee fino a 25mila euro e 227,27 per Isee fino a 35mila) con l’obiettivo di ridurre e ad azzerare la quota delle rette a carico delle famiglie. A differenza dell’Inps che concede il rimborso, la Regione integrerà direttamente la quota che eccede il rimborso Inps, concorrendo all’intero ammontare di una retta mensile massima di 800 euro. Le famiglie con Isee fino a 35mila non dovranno quindi pagare nulla e potranno beneficiare di uno sconto garantito dalla Regione fino ad un massimo di 5.800 euro per 11 mesi (settembre 2023-luglio 2024). Il contributo sarà erogato tramite i Comuni e a beneficiarne saranno le famiglie dei bambini fino a 3 anni iscritti ai nidi pubblici e privati accreditati, a spazi gioco e servizi educativi in contesto familiare.

Le scadenze

Il prossimo mese sarà approvato il bando regionale rivolto a Comuni e Unioni di Comuni mentre successivamente sarà pubblicato il bando per le famiglie. Entro fine aprile i Comuni individueranno i servizi presso i quali sarà possibile beneficiare della misura. Da fine maggio a fine giugno le famiglie potranno presentare la domanda di accesso al sostegno. Dopo l’istruttoria, entro il 10 agosto verrà approvato il decreto con l’individuazione dei beneficiari e l’assegnazione delle relative risorse ai Comuni. Tra ottobre e novembre, se parte delle risorse stanziate non saranno erogate, la Regione pubblicherà un nuovo bando.

Più strutture

L’obiettivo è sostenere le famiglie, ma anche accrescere la platea di bambini che ha la possibilità di accedere al servizio esaudendo tutte le richieste e attirare quella domanda che non viene espressa soprattutto per motivi economici. Solo il 38% dei bambini toscani oggi frequenta uno dei 950 nidi attivi in 180 dei 273 comuni toscani. «Vogliamo costruire nuovi nidi e questo – aggiunge Giani – apre anche a nuove prospettive occupazionali perché l’obiettivo è far crescere la rete e, quindi, anche il numero di educatori».

Il risparmio

Un investimento che secondo Paola Milani, pedagogista dell’Università di Padova, si tramuterà in futuro in un grande risparmio «perché – sottolinea – è stato accertato che un dollaro di Pil investito in politiche per l’infanzia equivale a sette dollari di Pil risparmiati in futuro», garantendo più «diritti» e «eguaglianza».

L’accesso universale

«Con la misura “nidi gratis” vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutti i bambini toscani e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo», sottolinea l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini evidenziando «la valenza educativa e pedagogica di questa scelta». «Investire sui nidi – prosegue – significa combattere e prevenire dispersione e abbandono scolastico, sostenere il successo scolastico, contrastare povertà e disuguaglianze educative e favorire – conclude Nardini – la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro delle giovani famiglie». l




 

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