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Andrea e i suoi risparmi portati via in un attimo:«Uno squillo, un messaggio e il conto subito svuotato»

di Sara Venchiarutti
Andrea e i suoi risparmi portati via in un attimo:«Uno squillo, un messaggio e il conto subito svuotato»

Erano dei professionisti: in pochi minuti rubati 4.500 euro

03 febbraio 2023
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Andrea sta spostando le merci, tutte impacchettate e scaricate dal camion all’ingresso di un supermercato nell’hinterland pisano. Non ha ancora 40 anni e di lavoro fa il magazziniere. È una giornata come tutte le altre. A un certo punto il cellulare squilla. Una notifica. È arrivato un messaggio dalle Poste (apparentemente). Qui Andrea ha il suo conto. E sempre qui negli anni, con attenzione e parsimonia, è riuscito a mettere via una discreta somma: 4.500 euro. «Una piccola sicurezza da avere per ogni necessità», conferma Andrea, che ha chiesto di restare anonimo (il nome, quindi, è di fantasia). Insomma, il telefono lampeggia e sul display compare un avvertimento: «Ha fatto un’operazione oltre il limite della carta e l’operazione è stata bloccata».

Strano. Anche perché Andrea è al lavoro. E di operazioni non ne ha fatte nemmeno una. «Nel messaggio – racconta – mi si diceva anche di controllare il conto perché c’era qualcosa che non andava. Allora sono andato a controllare e sembrava che tutto avvenisse dal sito delle Poste». Lo sottolinea, lo ripete più volte Andrea. «Non c’era niente di strano o che non avessi già fatto prima», aggiunge.

Andrea, poi cosa è successo?

«Arriva un altro messaggio. C’è un link da cliccare per essere contattati da un loro operatore. Il collegamento rimanda sempre al sito delle Poste. Qui però ho avuto un dubbio. Ho visto il link e ho pensato: è una truffa. Però poi vado a controllare e vedo che nella chat c’era addirittura lo storico dei messaggi, cioè comunicazioni passate fatte realmente dall’istituto. Ecco la rassicurazione. Mi sono detto: allora sono davvero le Poste che mi hanno bloccato il conto».

Poi cosa è successo?

«Il telefono squilla e arriva una chiamata. Erano (sembravano) le Poste. Rispondo e mi si presenta un operatore dell’istituto che mi dice: “Le abbiamo bloccato un’operazione sospetta da Lugano, in Svizzera, di circa 700 euro. Mi conferma che è lei oppure no?”. Rispondo che sono al lavoro».

Cosa le dicono?

«La conversazione va avanti per una decina di minuti. Il sedicente operatore mi dice che nel frattempo il conto è stato bloccato per sicurezza, bisogna andare il prima possibile sul sito delle Poste per controllare. «Lei ha modo di andarci ora»?, chiedono. Allora dal mio cellulare e sempre in collegamento con l’operatore ho inserito le mie credenziali, la password. Entro nel mio conto e non vedo nulla di strano».

Allora cosa fanno?

«Mi dicono che è meglio andare a controllare di persona allo sportello, per sicurezza. Addirittura mi mandano un Qrcode con un appuntamento e la prenotazione per saltare la fila allo sportello fisico dell’ente. Mi hanno fatto pure scegliere quello più comodo».

Ma quando ha capito che si trattava di una truffa?

«Saluto e ringrazio, ma la chiamata resta aperta. Allora sento parlare più di una persona in dialetto campano. E lì c’è stata la prima spia di allarme. Dopo aver chiuso la chiamata il cellulare si spegne improvvisamente. Morto, inutilizzabile per due ore. Quando è ripartito da solo era tornato alle impostazioni di fabbrica. All’interno non avevo più niente (non c’erano più app, foto e i numeri registrati), come se fosse stato resettato. Lì ormai non c’erano più dubbi. Ho capito di essere stato truffato.

Di quanto?

«Sul conto erano spariti tutti i risparmi. Non so come ma erano riusciti a entrare nel mio cellulare e, con le credenziali, nel mio conto. Si sono fatti un auto bonifico in una banca in Estonia».

Come si è sentito?

«A terra. Sono passato da avere una piccola sicurezza al niente più totale. Ero perso. Sono subito andato alla Polizia postale, che ha detto di fare la denuncia per il rimborso e poi di fare tutto direttamente alle Poste».

Alla fine ha riavuto tutti i soldi indietro?

«Sì, la vicenda è andata a finire bene e mi ritengo anche fortunato».

Ma hanno preso i truffatori?

«No, mai. Anche il carabiniere da cui sono andato per sporgere denuncia mi ha detto che questi erano professionisti. Avrebbero truffato anche lui. Ho sempre suddiviso le operazioni tra lo sportello alle Poste e le e-mail di truffa e spam (invio di messaggi pubblicitari non richiesti, ndr), che ho sempre cancellato. Non sono una persona anziana, a volte più facile da truffare. Ora non mi fido di nessuno. Per qualsiasi operazione vado direttamente allo sportello fisico e parlo direttamente con una persona».l


 

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