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Monte dei Paschi, l’aumento di capitale potrebbe slittare e il titolo soffre in borsa

Monte dei Paschi, l’aumento di capitale potrebbe slittare e il titolo soffre in borsa

L’amminsitratore delegato Lovaglio tratta con gli enti, servono 900 milioni di capitali privati

30 settembre 2022
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Milano. L'avvio dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro di Mps potrebbe slittare di una settimana, dal 10 al 17 ottobre. All'amministratore delegato Luigi Lovaglio potrebbe infatti servire più tempo per mettere assieme i pezzi di un puzzle che la volatilità sui mercati ha reso particolarmente complesso. Il Monte deve trovare 900 milioni di euro di capitali privati, da affiancare agli 1,6 miliardi che il Tesoro si è impegnato a versare. Perché le otto banche del consorzio di pre-sottoscrizione garantiscano l'eventuale inoptato, assicurando il successo dell'operazione, occorre però che i rischi di accollo delle azioni Mps siano ragionevolmente contenuti.

A tal fine Lovaglio sta trattando con Anima e Axa, partner nel risparmio gestito e nella bancassicurazione, una rinegoziazione degli accordi commerciali da cui potrebbero scaturire impegni di sottoscrizione per 300-400 milioni. Il cantiere, che si sarebbe voluto chiudere questa settimana, è ancora aperto. Ma le banche, per dare la garanzia, chiedono anche che ci sia un "feedback positivo" sull'operazione da parte degli investitori. A questo proposito la risposta arrivata da alcune Casse previdenziali (Enpam, Inarcassa, Cassa Forense) incontrate da Lovaglio nei giorni scorsi è stata cauta così come piuttosto fredde sono apparse le Fondazioni toscane, identificate come possibili sottoscrittori dell'aumento. Da parte degli enti previdenziali non ci sarebbe nessuna pregiudiziale ad esaminare il dossier ma al momento non ci sono istruttorie in corso e, qualora partissero, dovranno confrontarsi con il profilo degli enti che, gestendo risparmio previdenziale, è connotato da visione di lungo periodo e prudenza. Anche i tempi non giocano a favore: le istruttorie sono articolate mentre l'aumento va chiuso entro il 12 novembre.

Un investimento in Mps "non è al momento in agenda" riferiscono da uno degli enti contattati mentre un'altra cassa sottolinea come il dossier "sia tutto da studiare". L'obiettivo di Mps sarebbe stato di avviare la ricapitalizzazione il 10 ottobre ma la strada, complice l'andamento negativo dei mercati, si è complicata. Le banche del consorzio rifaranno il punto della situazione con Lovaglio la prossima settimana con l'obiettivo di avere un quadro più chiaro sull'operazione. Intanto Mps continua a scendere in Borsa, dove ha perso il 7,4% a 23,9 euro.

Un calo che aiuta l'operazione, trasferendo il valore ai soci che entreranno e aumentando lo sconto sulle altre banche, ma che punisce i piccoli azionisti che non sottoscriveranno l'aumento.

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