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L'analisi

Elezioni, crolla il fortino rosso toscano. Disastro Pd: storico sorpasso di Fratelli d’Italia. I big dem esclusi

Andrea Romano e Andrea Marcucci
Andrea Romano e Andrea Marcucci

Il partito di Giorgia Meloni vince al Senato. Al centrodestra oltre il 38% dei voti, al centrosinistra il 34,6%. Netto successo della coalizione azzurra nei collegi uninomimali: 7 a 2 alla Camera e 3 a 1 al Senato: chi sono i nuovi deputati e senatori toscani

26 settembre 2022
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La Toscana non è più la roccaforte rossa. La diga contro il centrodestra è crollata. I numeri lo certificano con sterilità notarile: Fratelli d’Italia in Toscana in sostanza raggiunge il Pd e lo supera addirittura al Senato.

Nella circoscrizione Toscana del Senato, infatti, il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto 486.422 consensi, pari al 25,90%, mentre i Dem si sono fermati a 485.127 voti, pari al 25,83%. Risultato diverso, invece, alla Camera dove il Pd risulta essere primo partito con il 26,39% dei voti, seguito da Fdi che si ferma al 25,95%.

Nella nostra regione solo a Firenze la coalizione di centrosinistra stacca decisamente quella di centrodestra: 42% contro il 26%. Voto che si riflette in maniera forte nei collegi, con una netta vittoria del centrodestra, che si aggiudica 10 delle 13 sfide uninominali mentre il centrosinistra è relegato a 3 collegi. Il “fortino rosso” tiene le posizioni solo a Firenze e Scandicci dove ottiene la vittoria con Ilaria Cucchi al Senato e Federico Gianassi e Emiliano Fossi alla Camera. Nel resto della Toscana trionfa il centrodestra trainato da Fratelli d'Italia che ad eccezione del capoluogo si attesta come primo partito, arrivando a spuntare anche il 31% in un collegio.

NEI COLLEGI

7 a 2 alla Camera, 3 a 1 al Senato. Il meccanismo spietato dei collegi uninominali trasforma il vantaggio della coalizione del centrodestra in un cappotto quasi perfetto nella sfida diretta fra i candidati. In Toscana il vantaggio complessivo delle liste che compongono lo schieramento guidato da Giorgia Meloni raggiungerebbe quasi i cinque punti al Senato, poco meno di quattro alla Camera: un divario importante, ma non devastante. È la distribuzione territoriale, tuttavia, a non lasciare scampo. Il centrosinistra si difende bene soltanto in quella che somiglia elettoralmente sempre di più a una ridotta fiorentina, mentre il Terzo polo subisce un bruciante sorpasso dei 5 Stelle pressoché ovunque, anche nel collegio di Grosseto-Siena nel quale correva il capogruppo di Iv in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli.

GLI ELETTI ALLA CAMERA DAI COLLEGI UNINOMINALI

  • Toscana U02 - Massa: Elisa Montemagni (Centrodestra - Lega)
  • Toscana U03 - Lucca: Riccardo Zucconi (Centrodestra - Fdi)
  • Toscana U06 - Prato: Erica Mazzetti (Centrodestra - Fi)
  • Toscana U01 - Grosseto (con Siena): Fabrizio Rossi (Centrodestra - Fdi)
  • Toscana U05 - Livorno: Chiara Tenerini (Centrodestra - Fi)
  • Toscana U09 - Arezzo: Tiziana Nisini (Centrodestra - Lega)
  • Toscana U04 - Pisa: Edoardo Ziello (Centrodestra - Lega)
  • Toscana U07 - Firenze: Federico Gianassi (Centrosinistra - Pd)
  • Toscana U08 - Scandicci: Emiliano Fossi (Centrosinistra - Pd)

Partendo dalla Camera il centrodestra acciuffa il collegio di Prato con la coordinatrice provinciale di Forza Italia Erica Mazzetti che totalizza il 40,24% contro il 33,59% di Tommaso Nannicini del Pd, vince a Lucca con il 46,82% conquistato da Riccardo Zucconi di Fdi contro il 27,86% di Serena Mammini del centrosinistra, a Massa la capogruppo in Regione Toscana della Lega porta a casa il 44,86% dei consensi rispetto al 27,78% della presidente uscente della commissione Sviluppo economico di Montecitorio Martina Nardi. Bocciature eccellenti per il Pd anche a Pisa, dove Stefano Ceccanti si ferma al 34,9% e viene staccato dal leghista Edoardo Ziello, che supera di poco il 40%. I dem devono accontentarsi dei due collegi della città metropolitana: a Scandicci l'ex sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi con il 41,01% passa facile contro Chiara Mazzei del centrodestra, inchiodata al 31,09%, a Firenze invece l'assessore comunale al Bilancio, Federico Gianassi, col 42,6% sfiora il doppiaggio di Angela Sirello (26,88%).

Nello stesso collegio la renziana Lucia Annibali tocca il 13,76%: è l'unica realtà in Toscana a vedere il cartello Iv-Azione davanti al M5S. Un'altra bruciante sconfitta per il Partito democratico, poi, arriva da Livorno dove il deputato Andrea Romano non va oltre il 33,81% e viene scavalcato da Chiara Tenerini col 35,91%. Soltanto quarto l'ex sindaco di Livorno Alessandro Cosimi che, sotto le insegne calendian-renziane, rimedia appena il 6,73% dei voti del collegio. Non è andata meglio a Grosseto all'ex governatore della Toscana Enrico Rossi (Pd) fermo al 33,89% contro il 40,73% del coordinatore regionale di Fdi, Fabrizio Rossi. Anche in questo caso non brilla il Terzo polo: Stefano Scaramelli si deve accontentare del 9,13%, oltre un punto in meno rispetto a Luca Giacomelli del M5S. Nottata politicamente da dimenticare pure per il capogruppo del Partito democratico in Regione, Vincenzo Ceccarelli: ad Arezzo il 33,2% non gli basta neppure ad avvicinarsi alla sottosegretaria del Carroccio Tiziana Nisini, forte del 42,9% dei voti validamente espressi.

GLI ELETTI AL SENATO DAI COLLEGI UNINOMINALI

  • ToscanaU01 - Arezzo: Simona Petrucci (Centrodestra - Fdi)
  • ToscanaU02 - Livorno: Manfredi Potenti (Centrodestra - Lega)
  • ToscanaU03 - Prato: Patrizio Giacomo La Pietra (Centrodestra - Fdi)
  • ToscanaU04 - Firenze: Ilaria Cucchi (Centrosinistra - Si)

Passando al Senato, invece, Ilaria Cucchi col 40,08% si prende la piazza fiorentina e supera agevolmente Federica Picchi del centrodestra (30,03%), mentre la vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi, raccoglie il 12,23% con la targhetta di Iv-Azione. Negli altri tre collegi il centrodestra torna a dettare legge: Patrizio La Pietra (Fdi) vince a Prato col 44,18%, tenendo a distanza di sicurezza Anna Graziani del centrosinistra 29,19%, a Livorno il leghista Manfredi Potenti (38,98%) piega l'ex capogruppo del Pd a palazzo Madama, Andrea Marcucci (32,89%), ad Arezzo invece Simona Petrucci (41,96%) rifila più di nove punti al sindaco di Montalcino (Siena), Silvio Franceschelli (32,61%).

IL DISASTRO PD

Trovare giustificazioni a questo disastro - la parola sta correndo di bocca in bocca fra i vertici del centrosinistra - è impossibile. Neppure l’astensione può spiegarlo. Certo il Pd nel 2018 era quasi al 30% (da solo) e oggi è almeno 5 punti indietro in Toscana. Va meglio che altrove, vero. Ma non abbastanza. È anche vero che cinque anni fa, era insieme a Renzi e Calenda che in Toscana hanno preso con l’allenza Azione/Italia viva il 9,4%. Tutti insieme sarebbero andati al 35%. Sommati, poi agli altri alleati, avrebbero superato il 40%. Ma così non è andata. «Le elezioni sono andate davvero male. Stravince la destra di Meloni e insieme a lei tutto il centrodestra. Molti non sono andati a votare: il 36%. Per il Pd è una catastrofe. Invece, risale il M5stelle. Quello che verrà deve essere il tempo dell'opposizione e della ricostruzione di una sinistra vera, democratica e sociale. A questa prospettiva continuerò a dare il mio contributo". È il commento di Enrico Rossi, ex governatore toscano e candidato nel centrosinistra nel collegio uninominale UO1 (Grosseto) per la Camera, che è stato battuto dal candidato del centrodestra Fabrizio Rossi (eletto con il 98.652 dei voti, pari al 40,73%). «Ringrazio tutti coloro che hanno fatto con me la campagna elettorale nel collegio di Siena Grosseto - ha aggiunto -. Abbiamo perso ma abbiamo anche costruito molti rapporti che dobbiamo coltivare per tornare a vincere»

Oggi abbiamo, Renzi e Calenda da una parte, dall’altra il Pd che è più che in crisi. Non sa più parlare alla gente e la gente non lo vota più. A livello nazionale quel 19,3% mette in forte discussione la segreteria nazionale di Enrico Letta. Ma anche le aspirazioni di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, dove il Pd non sembra essere andato molto meglio. Alla fine, potrebbe essere davvero Dario Nardella, sindaco di Firenze, il nuovo segretario nazionale del, visto che l’unico collegio rosso certo in Toscana è il suo. Grazie anche all’ostinazione con la quale ha difeso i “suoi” candidati dalle scelte di Letta e di Simona Bonafé, la segretaria regionale dei Pd: Nardella ha voluto il suo assessore Federico Gianassi e l’ex sindaco Emiliano Fossi che, a prima vista avrebbero contribuito al successo dei dem fiorentini.

IL BOOM DI FRATELLI D’ITALIA

Ci sarà poi da capire cosa ha portato in Toscana Fratelli d’Italia da partito poco sopra il 4,2 % che nel 2018 era riuscito a mandare alla Camera un solo deputato, Giovanni Donzelli, prima forza politica della regione. Un partito che fagogita anche Forza Italia , sotto il 6%, e la Lega, al 6.5% a un terzo dello scrutinio, in calo entrambe rispetto al 2018. La crescita di Fdi non è una sorpresa: non a caso il suo sindaco a Pistoia, Alessandro Tomasi, si è riconfermato battendo di 20 punti l’ex assessora regionale del Pd Federica Fratoni. E a Lucca, Fdi ha sconfitto i dem al ballottaggio, nonostante al primo turno il Pd fosse avanti di 10 punti. E oggi la città è governata da una maggioranza di centrodestra all’interno della quale gli ex di Casapound sono determinanti . «Del resto – dice Giovanni Donzelli – gli elettori hanno creduto più a noi che al Pd».

Il problema, però, non è solo a Lucca o Pistoia, città già “contendibili” prima di queste ultime tornate elettorali. La crisi della sinistra è evidente nelle zone rosse dal dopoguerra. Ma nel Pd in fondo se lo aspettavano. «Sotto il 19% perdiamo tutto. O teniamo poco, forse Firenze». Anche Livorno, pare. Ma Pisa? La città che in primavera tornerà al voto? La città dove non è stato fatto candidare Fratoianni per far posto a uno dei parlamentari illustri del partito, il costituzionalista Stefano Ceccanti? Qui la situazione è davvero incerta.

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