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La decisione

Botticelle a rischio stop, c’è il sì della Camera al divieto. La vetturina : «Pronta a incatenarmi a Roma»

Michele Masotti
Botticelle a rischio stop, c’è il sì della Camera al divieto. La vetturina : «Pronta a incatenarmi a Roma»

Approvato un ordine del giorno con lo stop delle carrozze trainate da cavalli. Anche in Toscana è polemica

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LUCCA. Potrebbero avere i giorni contati le carrozze trainate dai cavalli. All'interno del decreto Infrastrutture e Trasporti è stato approvato un ordine del giorno, a firma di Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico, che vieta l'utilizzo di animali per i mezzi di trasporto su tutto il territorio nazionale. Una decisione quindi epocale, in attesa che il governo riesca a tramutarlo in una norma. Il testo, approvato dall'aula di Montecitorio, prevede sanzioni amministrative e la confisca del mezzo e dell'animale in caso di trasporto non autorizzato. Se tutto ciò dovesse concretizzarsi, come auspicano gli animalisti, quale futuro aspetterà i cocchieri regolarmente titolari delle licenze? Una risposta viene fornita sempre dall'ordine del giorno, che sottolinea come le autorizzazioni saranno riconvertite in licenze taxi o trenini elettrici. Questo tipo di soluzione, peraltro, sta venendo testata da qualche settimana a questa parte tra le vie di Roma, la città simbolo delle botticelle. «Abbiamo tagliato un traguardo importante in favore degli animali – esulta Patrizia Prestipino –. Siamo riusciti a ottenere questa conquista per una manciata di voti di scarto, nonostante Lega e Fratelli d'Italia avessero votato contro».

Secondo la deputata romana, il motivo per cui il partito di Giorgia Meloni ha espresso un giudizio contrario andrebbe collegato all'amore per le botticelle di Giorgio Almirante, fondatore e leader del Movimento Sociale Italiano. Al di là di questo amarcord, Monica Cirinnà, senatrice del Pd, ha invitato l'esecutivo di Mario Draghi, di fatto in versione reggente fino all'election day del 25 settembre, ad attuare rapidamente quanto richiesto dalla Camera.

In Toscana botticelle fanno rima, specialmente nei mesi estivi, con Firenze, Pisa e Lucca. Nella città dell'arborato cerchio c'è chi come Marika Iavarone, da anni cocchiera tra le via del centro storico, contesta una decisione che rischia di cambiare il futuro lavorativo di un'intera categoria. «Ritengo che questo sia una mossa fatta in chiave elettorale per ottenere il voto di qualche pseudo animalista – dice Iavarone –. Sento parlare di cavalli maltrattati ma non è assolutamente vero, come dimostro quotidianamente attraverso i miei social. Tante persone, che magari prima la pensavano diversamente, mi hanno fatto i complimenti per il modo in cui tratto i cavalli, segnale di come spesso ci si fermi soltanto agli stereotipi senza verificare di persona. Rimango perplessa quando noto che tra i promulgatori di questo ordine del giorno c'è chi confonde il pascolo con il paddock (recinto che serve alla sosta all'aperto degli animali), così come mi pare azzardato paragonare due città, diverse per clima e conformazione, come Lucca e Roma: sarebbe sbagliato fare di tutta l'erba un fascio».

Se il testo Prestipino dovesse entrare in vigore, la bimba della carrozza, così è conosciuta a Lucca e sul web Marika Iavarone, promette battaglia. «Come imprenditrice, perché di fatto lo sono, capirei di più la cessazione di un'attività per l'incapacità amministrativa del titolare, ma essere costretti a chiudere per una decisione imposta dall'altro e senza demeriti propri, lo troverei ingiusto – afferma Iavarone –. Sono pronta a far sentire le mie ragioni e quelle dei colleghi in tutti i modi, sempre nei termini imposti dalla legge. Sono disposta, se necessario per risolvere questo potenziale problema, anche a incatenarmi di fronte ai palazzi della politica romana. Non può prevalere l'ignoranza sul lavoro onesto e i sacrifici fatti da una persona».l


 

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