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Boom di accessi al pronto soccorso: attivata procedura d’emergenza alle Scotte di Siena

Boom di accessi al pronto soccorso: attivata procedura d’emergenza alle Scotte di Siena

Dopo il caso sollevato dal Tirreno, l’azienda ospedaliera corre ai ripari per arginare l’emergenza degli accessi

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SIENA. Adottata all'ospedale Le Scotte di Siena la procedura per gestire un eventuale iper-afflusso di pazienti in pronto soccorso: messe a punto nuove misure, condivise con i professionisti, il 118 e l'Azienda Usl Toscana sudest per gestire eventuali ulteriori picchi di accessi. Lo rende noto l'Aou senese. Nei giorni scorsi il Nursind aveva denunciato una situazione con «ambulanze in coda all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Siena, pochi posti letto e pazienti costretti a ore di attesa». Un problema che era stato sollevato anche dal Tirreno denunciando il caso di un paziente che ha atteso quattro giorni al pronto soccorso in attesa di un letto in reparto.

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«È operativo - spiega il ds Maria Francesca De Marco - un sistema di alert interno che si attiverà analizzando tre parametri: i pazienti presenti in pronto soccorso», quelli in osservazione breve intensiva e i pazienti nell'area Covid. Superata una certa soglia verranno attivati ulteriori 12 posti letto" per i pazienti in ingresso dal pronto soccorso. Inoltre «il 118, d'intesa con il ps, in caso di iper-afflusso, non invierà più a Siena ambulanze con codici minori provenienti da altre aree e arriveranno quindi solo le ambulanze provenienti dall'area senese, gli altri pazienti» saranno inviati ai pronto soccorso dell'Azienda Usl Toscana sud est, fatta eccezione per codici più gravi. Inoltre, per quanto possibile, il 118 incrementerà l'invio di ambulanze dedicate alla dimissione dei pazienti che necessitano di trasporto sanitario in modo da migliorare i flussi di scambio dei posti letto.

«Sono tutte misure preventive - aggiunge il direttore del pronto soccorso, dottor Giovanni Bova - condivise e concordate per evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli per tutti, pazienti, volontari e ospedale": "Ognuno deve fare la propria parte - conclude Bova - e noi abbiamo sempre curato tutti e risposto ai bisogni di salute dei cittadini con impegno e dedizione. Stiamo facendo tutto il possibile per evitare criticità, soprattutto in questo periodo, con la recrudescenza dei contagi da Covid».

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