Bolkestein: per le spiagge all’asta, oggi l’ultimo ok alla legge
C’è l’accordo: ultima scadenza nel 2024, ma sugli indennizzi si rinvia ai decreti
ROMA. È approdato ieri in aula alla Camera e oggi andrà al voto – senza emendamenti, per accordo politico – il disegno di legge sulla concorrenza per il 2021 che venne approvato a fine maggio dal Senato e che il 21 luglio, il giorno successivo alla caduta del governo Draghi, ha incassato il nulla osta della commissione attività produttive di Montecitorio. Esso contiene anche il capitolo dedicato alle “aste dei bagni”: e da Viareggio alla Versilia gli imprenditori balneari disapprovano con fermezza l’avanti-tutta della Riforma «nonostante il presidente del consiglio sia stato sfiduciato e il governo sia dimissionario».
Il ddl Concorrenza «è una legge di principio che sancisce che le spiagge sono un bene pubblico – commenta la deputata del Pd Martina Nardi, presidente della commissione attività produttive della Camera – e che dunque le concessioni demaniali marittime devono essere affidate con gare a evidenza pubblica, senza contemplare, per esempio, diritti di prelazione». Il Ddl rammenta che le concessioni demaniali scadono il 31 dicembre 2023, e comunque, non hanno valore oltre il 31 dicembre 2024: ovvero, «se un Comune non dovesse riuscire a concludere le operazioni per le gare a evidenza pubblica entro il 2023 – spiega Nardi – può farle nel 2024 ma non oltre».
Il punto più controverso, cioè quello degli indennizzi per gli attuali concessionari che dovessero risultare perdenti, non è contemplato nel ddl Concorrenza: «O meglio – spiega ancora Nardi – è inserito il principio dell’indennizzo ma non come verrà quantificato; ciò sarà oggetto dei decreti legislativi per cui ci sono 60 giorni di tempo dalla data della pubblicazione della legge nella Gazzetta Ufficiale». E la partita vera è questa.
Dopo il voto della Camera, per incassare l’ok definitivo ci vorrà una terza rapida lettura al Senato del Ddl «senza la cui approvazione – spiega ancora Nardi – si rischiava di non accedere alla seconda tranche dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza». l
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