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Tenute Folonari, una nuova cantina da 9 milioni per il Cabreo: il maxi investimento sul vino tra “Supertuscan” e novità

di Cristiano Marcacci
Ambrogio Folonari con la moglie Giovanna Cornaro e Giovanni Folonari, presidente della “Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute”, con in mano una bottiglia di Cabreo
Ambrogio Folonari con la moglie Giovanna Cornaro e Giovanni Folonari, presidente della “Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute”, con in mano una bottiglia di Cabreo

Greve in Chianti, il progetto è dell’architetto fiorentino Carlo Ludovico Poccianti. Previsto anche un vero pavimento che darà la possibilità di passeggiare sulla sommità dei serbatoi

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Non si può certo dire che per il settore del vino sia un buon momento, con uno scenario di preoccupazioni legate sia al balletto di Trump sui dazi che al minor consumo italiano, ormai certificato da mesi, dovuto allo spettro del Codice della Strada relativamente alle sanzioni anti-alcol. Storicamente, gli imprenditori più solidi e lungimiranti ne approfittano. Per scommettere e investire sul futuro. Tra questi c’è sicuramente la famiglia Folonari, delle omonime Tenute, con il loro fulcro nel comune di Greve in Chianti. Al vertice ci sono Giovanni Folonari e il padre Ambrogio, rispettivamente presidente e vicepresidente, insieme alla moglie di Ambrogio, Giovanna Cornaro, proprietaria dei Relais de CharmeBorgo del Cabreo” e “Pietra del Cabreo” e della tenuta “La Fuga” a Montalcino, e alle sorelle di Giovanni, Francesca ed Angelica, protagoniste anche loro delle attività aziendali, in particolar modo della gestione e dello sviluppo delle strutture di ospitalità.

Sulla scia di un passato e presente gloriosi, i Folonari spingono in direzione di un avvenire in cui il vino di qualità, soprattutto quello toscano, mantenga e rafforzi un ruolo di primo piano nell’economia e nell’export italiani. Dopo aver presentato un fatturato aggregato 2024 di undici milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, che segnala in crescita il settore dell’hospitality e la vendita diretta di tutte le etichette prodotte dall’azienda, la “Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute” ha confermato gli investimenti varati per il triennio 2024-2026, per un totale di nove milioni di euro. Il perno degli investimenti è la grande opera di ristrutturazione da cui nascerà la nuova Cantina del Cabreo, che verrà inaugurata nel maggio 2026 e sarà il luogo in cui le moderne esigenze di innovazione del settore vitivinicolo conviveranno armoniosamente con le antiche tradizioni del territorio del Chianti Classico. La Cantina del Cabreo non sarà solo il tempio dei Supertuscan, ma completerà anche l’offerta in termini di ospitalità delle omonime Tenute di Greve in Chianti. Dal 2017 sono infatti aperti i due eleganti Relais di Charme Borgo del Cabreo e Pietra del Cabreo di 11 camere ciascuno, realizzati grazie al recupero di antiche case coloniche.

«In un momento storico caratterizzato da crisi geopolitiche e sostanziale riduzione dei consumi – ci spiega il presidente Giovanni Folonari – abbiamo scelto di puntare sulla nostra storia e sulla tradizione dei nostri fine wines, tra cui il “Cabreo Il Borgo Toscana Igt”, che proprio quest’anno festeggia le 40 vendemmie. A questo affianchiamo da sempre la ricerca dell’innovazione, che si traduce nella diversificazione dei prodotti e soprattutto in un fitto programma di investimenti strategici, sia per il settore vitivinicolo che per l’hospitality».

La nuova cantina, che Il Tirreno ha avuto il piacere e l’onore di visitare durante la fase finale della ristrutturazione, sarà un qualcosa di decisamente rivoluzionario, come da progetto dell’architetto fiorentino Carlo Ludovico Poccianti. La struttura si sviluppa in tre ambienti distinti. Il primo dedicato al processo di vinificazione in vasche di acciaio di ultima generazione, associate a un rigido controllo termico; il secondo ad una barricaia all’avanguardia con temperatura, umidità e ricambio dell’aria mantenuti costanti nel tempo; il terzo allo spazio in cui assaggiare il vino nel posto stesso in cui nasce, cioè un’ampia sala degustazione. «Con la nuova cantina, che utilizzeremo già per la prossima vendemmia ma che sarà inaugurata nel maggio 2026 – afferma Giovanni Folonari – potremo migliorare sensibilmente la gestione della materia prima. Grazie anche a un selezionatore ottico degli acini e a un controllo più efficace delle temperature, intese sia come temperature del vino ma soprattutto dell’umidità del legno delle botti, aspetto decisivo nella fase di affinamento. I nuovi serbatoi saranno di ottomila ettolitri e saranno di diverse dimensioni. Inoltre, saranno “scalabili” e “calpestabili” da parte dei visitatori. Un vero pavimento darà la possibilità di passeggiare sulla sommità dei serbatoi, realizzati con una tecnologia innovativa che li renderà più belli e attraenti, all’insegna di un look contemporaneo incorniciato da un’illuminazione a led destinata ad aumentare l’elemento suggestivo della visita».




 

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