Il Tirreno

La Toscana da scoprire

Fra terme e arte: con l’arte contemporanea del MoCa, Montecatini è una capitale culturale

di Stefano Adami
Una delle sale e l’esterno del MoCa, il Museo di arte contemporanea di Montecatini Terme
Una delle sale e l’esterno del MoCa, il Museo di arte contemporanea di Montecatini Terme

Si tratta infatti di una struttura che vuole raccogliere le antiche radici termali dell’abitato, e proiettarle verso il futuro: da Dostojevskji a Stefan Zveig, a Verdi e Puccini. Montecatini Terme quindi come Montecarlo, Baden Baden, o Budapest

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«Il desiderio neanche troppo nascosto di tutti gli amministratori d’Italia – scriveva Luciano Bianciardi in un suo famoso articolo degli anni ’50 – è la montecatinizzazione delle loro città, dei loro territori». In questo modo, con tale scherzoso neologismo, con un procedimento tipico della sua scrittura, l’autore toscano registrava già una realtà incontrovertibile. E cioè che in quegli anni, Montecatini Terme era città di respiro internazionale, un vero e proprio modello di eleganza e di progettazione urbana, non solo a livello italiano, ma anche oltreconfine. Quel modello che poi ha portato la città, in anni più vicini a noi, nel 2021, a ricevere meritatamente lo status di città patrimonio dell’umanità Unesco, nella categoria Grandi citta termali d’Europa.

Si tratta di un riconoscimento che in primis è collegato alla grande eleganza della cittadina, che racconta l’importante storia moderna di una delle capitali più rilevante dei mondi termali d’Europa. Mondi termali dove si incontravano, dal Rinascimento al Romanticismo, i nobili ed i migliori ingegni delle varie generazioni, da Pico della Mirandola a Baldassar Castiglione, da Haendel al Cavalier d’Arpino, da Dostojevskji a Stefan Zveig, a Verdi e Puccini. Montecatini Terme quindi come Montecarlo, Baden Baden, o Budapest.

L’eleganza liquida della città riempie e trabocca dagli occhi del pellegrino, che l’attraversa in devoto silenzio, a partire dal perfetto e particolarmente affascinante ed evocativo Tempio termale delle Terme Tettuccio. La città poi ha il vero sapore di una capitale di età romantica, a giudicare dalla sua bella chiesa di San Pietro, dal convento e chiesa di Santa Maria a Ripa, e dalla luminosa Villa Forini Lippi. Ma uno dei cuori attuali più profondi e pulsanti di Montecatini Terme è oggi il MoCa, il suo Museum of Contemporary art.

Si tratta infatti di una struttura che vuole raccogliere le antiche radici termali dell’abitato, e proiettarle verso il futuro. Questa grande struttura dedicata all’arte contemporanea, alla ricerca ed alla esposizione nasce nel dicembre del 2012. Essa è dunque adesso ancora come un bimbo decenne. La sua prima posizione è presso un edificio particolarmente importante e prestigioso: il Palazzo comunale della città. In quei primi anni, infatti, erano stati liberati e restaurati gli ampi locali fino ad allora occupati dalle Poste italiane. Quei locali già vedevano dei prodotti artistici di particolare pregio, come i cicli di vetrate di Galileo Chini, dedicati a raccontare proprio la storia e la missione delle strutture postali. Subito dopo il restauro, il Museo ha raccolto opere importantissime già in possesso della città, come tele notevoli di Pietro Annigoni e di Joan Mirò, o sculture di artisti come l’autore svizzero Claraz.

Sulla base di quelle prime raccolte, il MoCa è diventato anche ben presto un centro di ricerca e di didattica artistica a livello internazionale, mettendo in campo anche collaborazioni prestigiose, come con la Tate Gallery di Londra o il Moma di New York. Al contempo, nel corso delle varie stagioni culturali e creative, avevano frequentato Montecatini, e lasciato segni del loro passaggio, attraverso loro opere, artisti come Antonio Possenti, Sosso, Mino Maccari, Walter Piacesi, e tanti altri ancora.

Attraversando le vaste sale espositive del Museo, il viaggiatore curioso può dunque respirare a pieni polmoni un’aria che sembra quella di una grande capitale culturale. Una grande capitale in cui si andava a passare le acque ed in cui si dedicavano le ore restanti, libere dalle cure termali, alla fantasia, all’amore ed alla creatività. Come accade ne “La montagna incantata” di Thomas Mann, o in certe pagine delle novelle termali di Milan Kundera.

Il viaggiatore può quindi esaurire tutte le proposte didattiche offerte dal MoCa. Poi, all’uscita, può finalmente ritornare a perdersi tra i vari edifici termali della città. Edifici che raccontano una grande storia, quella di nobili ed artisti che si curano, amano, giocano alla roulette od a complicati giochi di società. Al contempo, inoltre, Montecatini è anche uno dei cuori pulsanti della Toscana. Come sente ancora il viaggiatore riemergendo dalle provvidenziali acque, e sentendo la sapida parlata locale.
 

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