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Su il sipario 2023: da Virginia Woolf al Cirque du Soleil gli spettacoli da non perdere in Toscana

di Gabriele Rizza
Su il sipario 2023: da Virginia Woolf al Cirque du Soleil gli spettacoli da non perdere in Toscana

Monica Guerritore nel suo monologo su Anna Magnani e la nuova produzione dello Stabile pratese. Gli straordinari acrobati e giocolieri della compagnia canadese sono in scena a Firenze

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Su il sipario sulle principali novità di questo mese sui palcoscenici della Toscana per aprire l’anno nuovo con spettacoli di qualità imperdibili per gli appassionati.

Cirque du Soleil

A Firenze al Tuscany Hall. Un cast di 25 artisti celebra da domani a domenica il bagaglio pirotecnico del Cirque du Soleil, la celebre compagnia creata nel 1984 dal canadese Guy Laliberté. Prove mozzafiato e numeri da capogiro, acrobazie ed equilibrismi ai limiti del possibile, giocolerie e clownerie, sono il marchio di fabbrica del Cirque du Soleil. Raccolti ora nei 90 minuti di “Tilt”, che già nel titolo manda in orbita una costellazione di imprese, in bilico fra realtà, illusionismi e fantastiche sorprese. Uno spettacolo liberamente ispirato al film “Ready player one” di Steven Spielberg, che rilegge il mondo virtuale affidandosi a messaggi universali, quanto concretamente sostenibili, che parlano di amicizia, alleanza, verità, amore. Perché alla fine, per quanto possa sembrare fantastico e perfetto, questo mondo virtuale implode e va in “tilt”, come quando negli anni Sessanta il flipper spopolava nei bar.

Mauri e Sturno

A Firenze al Teatro della Pergola. Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena, in prima nazionale, da martedì 10 a domenica 15, il nome di Thomas Bernhard, romanziere e drammaturgo austriaco, fra i massimi del Novecento, che ci regala itinerari esistenziali di atroce profilo, un mix fastidioso di umanità borghese, con al centro, campioni di inaudite brutture e terribili nefandezze, i suoi stessi connazionali. Che lo ricambieranno con un esplicito ostracismo. Non solo letterario. Mauri e Sturno, diretti da Andrea Baracco, elaborano un “Interno Bernhard”, dove confluiscono pagine da “Il riformatore del mondo” e “Minetti”, personaggi fra i più iconici e rappresentativi dell’universo bernhardiano. La vocazione distruttiva di cui sono interpreti e portatori non può che produrre una feroce e agognata solitudine. Non sembra per loro esserci risarcimento possibile davanti alla beffa dell’esistenza. Unica possibilità di sopravvivenza la ricerca della perfezione.

Monica Guerritore

A Firenze al Teatro della Pergola Un altro debutto nazionale segna il gennaio della sala fiorentina. Sabato 14 Monica Guerritore è la protagonista del monologo che sotto forma di conferenza performance attraversa la figura di Anna Magnani, partendo dalle immagini del film che lei stessa le ha regalato, autrice, interprete e regista. «Con questo lavoro – spiega Guerritore – conto di riempire un vuoto su Anna Magnani, sulla sua faticosa vicenda umana, una donna di grande carattere, fiera, altera ma vinta, prima che un’interprete di immenso talento». L’occasione sono i 50 anni della scomparsa di Nannarella, la prima attrice italiana a vincere l’Oscar, che cadono il 26 settembre. Guerritore racconta questa avventura, insieme artistica e produttiva, e lo fa coinvolgendo direttamente lo spettatore, senza intermediazioni mediatiche e commerciali.

Stabile pratese

A Prato al Teatro Metastasio. La nuova produzione dello Stabile pratese debutta in prima nazionale il 24 (repliche fino al 29) per la regia di Massimiliano Civica, protagonisti Renato Carpentieri, Vincenzo Abbate, Maria Vittoria Argenti. Il testo di Armando Pirozzi mette in relazioni tre personaggi, nel quadro di una piovosa notte invernale, quando un vecchio cabarettista, dalla lunga e non sempre fortunata carriera, trovandosi in tournée da quelle parti, accompagnato da un giovane assistente, decide di andare a trovare la figlia, per lui quasi un “oggetto misterioso”, stante l’assenza che segna il loro rapporto. Una notte di tensioni e rivelazioni che esplora un tema sensibile come quello della relazione tra padre e figlio, fra maestro e allievo, mentre intercetta lo scambio che passa fra l’uomo di teatro e la sua professione/ossessione, un rapporto fatto di rinunce spietate e di sogni maestosi.

Virginia Woolf

A Pistoia al Teatro Manzoni. Fra gli spettacoli più premiati e applauditi della passata stagione arriva in prima regionale, martedì 21 e mercoledì 22, “Chi ha paura di Virginia Woolf? ” il titolo più noto di Edward Albee, grazie anche alla versione cinematografica di Mike Nichols del 1966, con Richard Burton e Liz Taylor. A dirigere ora questo gioco al massacro, fra alcool, isterie, maniacalità e visionarietà senza freni, di due coppie della buona società americana, è Antonio Latella, sostenuto da Sonia Bergamasco, Vinicio Machioni, Ludovico Fededegni e Paola Giannini. Una partita all’ultimo bicchiere, dai colori acidi, che da momento conviviale si trasforma in uno psicodramma allucinato che scardina gli armadi con i rispettivi scheletri. Emerge imperioso alla fine il quadro di una solitudine, senza più difese, senza più riti protettivi, senza più teorie analitiche consolatorie.

“La valigia”

A Pontedera al Teatro Era Sabato 14 (replica domenica 15) in anteprima nazionale va in scena “La valigia” di Sergei Dovlatov, con Giuseppe Battiston diretto da Paolo Rota, che fa i conti con il concetto di sacralità per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni. La “valigia” del titolo è metafora di una condizione umana votata alla dispersione e alla fuga, di quel sentirsi emigranti nello spazio e nel tempo che ci attanaglia tutti. Battiston dà vita a una serie di personaggi che riemergono dalla memoria, uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità.l
 

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