Il convento dei tesori, ecco il Polo delle Clarisse a Grosseto
Nato attorno alla donazione Luzzetti, un luogo che ci accoglie e ci invita all’ammirazione di grandi capolavori
Il percorso che si compie ogni volta in questi itinerari alla ricerca di un luogo del cuore è anche, e soprattutto, un percorso alla ricerca di luoghi dello sguardo. Spazi in cui il vedere sia modo di scavo, di approfondimento, di cura dello spirito. Da questo punto di vista, uno degli itinerari modello è quello che ci conduce al Polo culturale Le Clarisse a Grosseto. Il Polo, infatti, ospita in primis un importante museo d’arte, quello che raccoglie la donazione Gianfranco Luzzetti. Il museo è apparentemente giovane, ma la prima donazione che l’antiquario Luzzetti, di origini maremmane, fece al Comune di Grosseto, aprì una affascinante storia di opere d’arte che ha ormai qualche decennio. E l’antico edificio dell’ex convento delle monache Clarisse sembra il luogo perfetto, l’ambiente naturale, per raccogliere questa donazione, che – come spiega il direttore del Polo, Mauro Papa – ruota tutta intorno al Barocco fiorentino.
Il Barocco fiorentino
Stagione artistica estremamente ricca, questa, che vede proprio in questi ultimi anni una nuova fase di studi e ricerche. Il nucleo centrale del percorso lungo le opere esposte si svolge attorno al chiostro dell’ex convento, e alla chiesa dell’antico edificio religioso. Le opere contenute in questi spazi ridisegnati appositamente per i percorsi museali, mostrano subito l’importanza della donazione che Luzzetti volle fare alla città di Grosseto. Attraversando le varie sale, infatti, è possibile fermarsi ad osservare opere rilevanti come il Sacrificio di Isacco dello Spadarino. Si tratta di un intenso dipinto, in cui l’autore ricostruisce la storia biblica secondo la quale Dio chiama il fedele Abramo e gli ingiunge di incamminarsi con l’amato figlio Isacco verso un luogo in cui lo dovrà sacrificare proprio a Dio stesso. La fede di Abramo è profondamente messa alla prova, anche se in realtà il testo biblico ci racconta che Abramo non mette mai in dubbio la parola di Dio, è anzi pronto ad eseguire ogni richiesta divina, sacrificando il figlio.
Nella grande tela, Spadarino coglie il momento cruciale in cui Abramo sta per sgozzare Isacco sulla tradizionale pietra in cui si sgozzava l’agnello sacrificale. Ma, in quel momento di verità, gli giunge finalmente una nuova parola divina, tramite una presenza angelica, che gli rivela che la sua fede era stata finalmente solo messa alla prova. Adesso, dopo una prova così radicale, Abramo può finalmente liberare il figlio, e sacrificare al suo posto un agnello. La sosta davanti a questa importante opera è una delle esperienze più notevoli che il Museo Le Clarisse regala al sui pubblico.
La deposizione del Cigoli
Un’altra delle sale più significative del Museo è anche la Chiesa originaria dell’edificio religioso, che ospita adesso, lungo il muro che era quello dell’abside della chiesa, una grande deposizione del Cigoli. È un dipinto maestoso, che l’osservatore non si stanca mai di guardare. L’opera racconta infatti uno dei soggetti più frequentati dall’arte di ogni tempo: la deposizione del corpo di Gesù dalla croce, in quella che i discepoli dovevano sentire come l’ora più buia e solitaria dell’umanità. Intorno al corpo del Cristo morto, infatti, si raccolgono il dolore ed il compianto di chi lo ha amato e seguito in vita. E che attende, in realtà, soltanto il suo ritorno, ma sa che, per adesso, c’è soltanto la sua assenza, il vuoto che resta di lui, vuoto sulla croce e vuoto nelle loro vite. Nel tentativo di riempire quel vuoto, si è costruita un’intera storia di una umanità, che ancora osserviamo e ascoltiamo.
Sculture e ceramiche
Ma la collezione delle Clarisse non ospita solo opere pittoriche. È possibile infatti ammirare lungo i suoi percorsi anche maioliche, ceramiche, oggetti rinascimentali e barocchi. E sculture come, ad esempio, il magnifico Ercole con la Clava del Giambologna. È una piccola opera da tavolo che doveva essere, quasi sicuramente, uno studio per una statua di più ampie dimensioni.
Il Polo le Clarisse offre infine a chi lo frequenta anche molti altri tesori. È per esempio disponibile al pubblico anche una biblioteca specializzata d’arte, ed un calendario di attività culturali che si svolgono in ogni giornata d’apertura. Ed è tutto proprio quel silente dialogo con la visione che il viaggiatore, in questi nostri percorsi, ricerca.