Italia, il grande vuoto: Nazionale affondata tra i fiordi norvegesi (3-0) e il Mondiale è già una porta socchiusa
Debutto amarissimo per gli Azzurri, apparsi a pezzi e non solo in difesa
Un esordio da incubo per l'Italia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026: a Oslo, la Nazionale di Luciano Spalletti è stata travolta 3-0 dalla Norvegia, subendo tutte le reti nel primo tempo. I gol di Sorloth, Nusa e Haaland hanno messo in luce le fragilità difensive e l'assenza di gioco degli Azzurri, che ora vedono complicarsi il cammino verso la qualificazione.
La partita
La partita si è messa subito in salita per l'Italia. Al 14', un errore in impostazione di Bastoni ha permesso a Nusa di servire Sorloth, che ha battuto Donnarumma per l'1-0. Al 34', è stato lo stesso Nusa a raddoppiare con un tiro potente sotto la traversa. Al 42', Haaland ha approfittato di un'altra disattenzione difensiva per segnare il 3-0, mettendo a sedere Donnarumma prima di depositare in rete.
Nel secondo tempo, l'Italia non è riuscita a reagire. La Norvegia ha controllato il gioco, sfiorando il quarto gol con un palo colpito da Berge. Gli Azzurri hanno effettuato il primo tiro in porta solo al 92', con un colpo di testa di Lucca facilmente parato dal portiere norvegese.
Qualificazione già in salita
Con questa sconfitta, l'Italia si trova a 9 punti di distanza dalla Norvegia, capolista del girone con tre vittorie su tre. Solo la prima classificata accede direttamente ai Mondiali, mentre la seconda dovrà affrontare i playoff. La strada per la qualificazione è già in salita, e ogni passo falso potrebbe essere decisivo.
La seconda qualificata del girone dell’Italia dovrà dunque affrontare i playoff, insieme alle altre undici seconde classificate degli altri gruppi e a quattro vincitrici dei gironi di Nations League. Se una o più di queste ultime avrà già staccato il pass per il Mondiale, i posti liberi saranno assegnati in base al ranking generale della Nations League 2024-25, dove al momento l’Italia figura in quinta posizione.
Emergenza difensiva e assenze pesanti (ma niente scuse)
Le assenze di Calafiori, Buongiorno, Scalvini e Gabbia hanno costretto Spalletti a schierare una difesa d'emergenza, con il giovane Coppola all'esordio. Anche a centrocampo e in attacco le scelte erano limitate, con Locatelli e Kean fuori per infortunio. La mancanza di alternative ha evidenziato le difficoltà, e i limiti, della Nazionale in questa fase cruciale. Con il rischio di vedere sfumare per la terza volta la qualificazione al Mondiale. Suonano beffarde le parole della vigilia di Di Lorenzo che parlava di «bambini di 10 anni non hanno mai visto l'Italia ai Mondiali e
questa cosa ci deve toccare». L'orgoglio non basta, però, considerata la situazione generale. E il passato recente.
Non qualificarsi al terzo mondiale di fila sarebbe un disonore non da poco per una nazionale che rappresenta una storia come quella dell’Italia. Una responsabilità che qualcuno deve sentire. Le assenze di questa partita non possono essere una scusa per un movimento, dai dirigenti in giù, che da troppo tempo pare incapace di cambiare questa traiettoria discendente.