Fiorentina, basta schiaffi: questa Viola subisce troppo
La partita pareggiata col Monza al Franchi conferma che la formazione di Palladino ha sempre bisogno di un “colpo” prima di tirare fuori le unghie
FIRENZE. È incredibile come la Fiorentina per reagire, ogni volta abbia bisogno di uno schiaffo, meglio ancora se due. Era successo col Parma, con Biraghi chiamato a mettere i panni del supereroe per calibrare la punizione perfetta ed evitare la prima sconfitta. È successo contro la Puskas Akademia, nel playoff d’andata giocato al Franchi dove, sotto di due reti i viola erano riusciti addirittura a ribaltare il risultato, salvo poi farsi riacciuffare in pieno recupero, e poi ancora in Ungheria, con la girandola dei rigori – il nervo scoperto della passata stagione – a scongiurare il fallimento.
Pieno a metà
Il 2-2 col Monza, nel pomeriggio di domenica 1 settembre, è un bicchiere pieno per metà: per essere ottimisti si deve guardare il piglio mostrato nella rimonta, ma il realismo impone anche di sottolineare le evidenti difficoltà in fase difensiva. È vero, rispetto al passato, c’è stato un cambio nel modulo, ma da solo questo non basta a giustificare le amnesie che ogni volta si manifestano. Raffaele Palladino, dopo l’ennesimo pareggio con un tempo regalato agli avversari, non può più attendere. Il cuore c’è, è innegabile, ma solo con quello si va da poche parti. Non è un caso che all’appello, dopo tre turni di campionato e due gare in campo internazionale, al termine del tempo regolamentare, manchi ancora una vittoria: 1-1 col Parma, 0-0 col Venezia e 2-2 col Monza. Nessuno può essere soddisfatto, nemmeno i tifosi che, nonostante tutto, hanno fatto cordone attorno alla squadra, “scortandola” nel viaggio verso lo stadio, nella speranza di trasmettere al gruppo quel brio necessario ad accendere la scintilla.
Chi si salva
I fischi che erano piovuti sulla testa della Fiorentina dopo la gara – grigio sbiadito – col Venezia sono stati sostituiti da applausi di incoraggiamento, ma a salvarsi, alla fine, sono stati pochissimi: il solito Kean, che si è fermato a pochi centimetri dalla doppietta, e pure Gosens, tra gli ultimi arrivati e subito in rete, provvidenziale nel mettere in un angolo almeno una parte delle critiche. Certo, serve tempo per permettere al gruppo di integrarsi, ma a cristallizzare questo avvio di stagione sbiadito sono i numeri. Tre punti dopo altrettante giornate erano stati messi insieme solo nella stagione 2020/21: peggio si era fatto l’anno prima, al debutto della nuova proprietà, quando i viola alla terza giornata erano inchiodati a un solo punto. Diversamente, gli avvii erano stati più tambureggianti. Alla ripresa, c’è l’Atalanta, avversario che ha sempre messo sotto la lente le difficoltà della Fiorentina. Il mercato è chiuso: ora è tempo di tirare le somme e di cominciare a far tornare i conti. Prima di tutto per Firenze.