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Federica Squarcini, la pallavolista pisana sul tetto d’Europa: «Vivo uno sogno pazzesco». La carriera e il prossimo traguardo sportivo

di Francesca Bendinelli

	Federica Squarcini (Foto Facebook)
Federica Squarcini (Foto Facebook)

Da Capannoli ad Antalya, la prossima stagione la centrale giocherà con Igor Novara: «Ho coronato un sogno: a fine gara ho pianto per l’emozione, i tanti sacrifici sono stati ripagati dalle vittorie»

07 maggio 2024
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Da "pantera" vera, insieme alle sue compagne di Imoco Volley di Conegliano, ha sferrato l’ultima zampata vincente, quella sulla Champions League del volley femminile. Prima aveva fatto sue Supercoppa Italiana, Coppa Italia (sempre contro Milano) e lo scudetto, stavolta lasciandosi alle spalle la Savino del Bene. L’ultima coppa, la Champions, ha permesso di calare un poker dal sapore di storia. Federica Squarcini sorride. Ci risponde dopo essere rientrata dalla Turchia. «Ieri sera (domenica sera, ndr) non mi sono resa conto di niente. Volevo assaporare ogni istante e così è stato. Sono felice, anche di aver portato con me il mio passato, dalla San Bartolomeo Capannoli sono salita fin sul tetto d’Europa».

Federica, che effetto fa salire sul tetto d’Europa?

«È un’emozione strana, mai provata prima e secondo me ancora più speciale perché quella contro Milano sapevamo tutte che sarebbe stata l’ultima gara della stagione. Ci piaceva chiudere con una vittoria e così è stato. A fine partita sono scoppiata a piangere: per aver vinto e, allo stesso tempo, perché, andandomene, verrà meno un’atmosfera bellissima creata in questi anni con le compagne, un gruppo bellissimo. Questo successo è un sogno, tutta la stagione lo è stato. Desideravo proprio finire con la vittoria dello scudetto a Scandicci davanti ai miei familiari, come poi è accaduto, e quindi chiudere il cerchio col trionfo in Champions. Non potevo chiedere di più».

Si tratta di un poker che non capita tutti i giorni.

«Penso che sia una soddisfazione enorme per il lavoro di noi atlete, insieme allo staff in palestra, e pure della società che organizza tutto e ci mette a disposizione ogni cosa in modo impeccabile. I risultati arrivano così, con perseveranza e abnegazione: ce lo meritiamo». Cosa è che le fa dire, «ho fatto bene a fare sacrifici e perseverare»? «Se mi guardo indietro nel tempo o semplicemente quando vedo in tribuna i miei genitori, familiari o anche le amiche, noto persone fiere di me e di quello che ho fatto. È così che capisco che intraprendere questo percorso è stata la scelta giusta. Devo moltissimo alla mia famiglia: mi ha sempre supportato, permettendomi di inseguire questo sogno. La gioia più bella è questa, l’orgoglio che leggo negli altri e in me stessa: è l’unico dettaglio capace di andare oltre al valore di medaglie e coppe. A Scandicci, per la finale scudetto, c’era anche il mio nipotino ed è stato una gioia immensa».

Qual è il suo prossimo sogno sportivo?

«Le Olimpiadi, ma con calma e se arriveranno. Non è un’ossessione. Questa estate non sarò in Nazionale, ma sono ancora giovane e posso riguadagnarla attraverso il campionato. Ora se lo meritano altre ragazze: io mi impegnerò al massimo per coltivare il mio sogno in maglia azzurra».

Cosa consiglia ai bambini che vogliono avvicinarsi alla pallavolo?

«Prima di tutto di divertirsi e di scoprire qualcosa di nuovo. Serve tanta passione per andare avanti e per non spegnere mai il fuoco che si ha dentro, perché più passione c’è e più puoi sognare. Determinazione e impegno sono gli altri fattori indispensabili, nello sport come nella vita».

Per lei c’è Novara nel futuro?

«Sì, mi annunceranno nei prossimi giorni. Di Conegliano mi rimarrà per sempre l’umiltà che si respira a tutti i livelli, ma anche il non mollare mai, concentrandosi sempre sull’obiettivo successivo. La mentalità vincente ha sempre fatto la differenza in questa società, abituata a primeggiare: l’hanno trasmessa a tutte noi. Porterò con me tante belle soddisfazioni».

Lei ha già un palmares importante. Se lo sarebbe aspettato da bambina?

«Quando avevo 15 anni era il mio sogno, ma no, non me lo aspettavo. Mi hanno scritto tante persone anche da Capannoli, il mio paese di origine che mi sta coccolando con tanti messaggi d’affetto. Mi hanno scritto tantissime persone. Sono fiera di rappresentare questa terra e la società San Bartolomeo da cui sono partita e dove sono cresciuta fino a quando sono partita per Modena».

Giusto qualche giorno di riposo, poi Federica penserà già alla prossima sfida.

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