Canoni balneari: basta coi ricconi, ascoltate noi contadini delle spiagge

Fabrizio Lotti*
Canoni balneari: basta coi ricconi, ascoltate noi contadini delle spiagge

L'opinione. Fabrizio Lotti, titolare di un bagno sulla Costa Est a Piombino, interviene così sul tema delle concessioni demaniali e attacca anche Legambiente

18 luglio 2020
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Buona sera. L’11 luglio come ogni giorno da maggio fino a fine settembre mi sono alzato alle 6, mi fermo in edicola a comprare i giornali (compreso il Tirreno, sempre).

Torno a casa verso le 21 dopo quasi 14 ore di lavoro sulla spiaggia e leggo i giornali. Ecco che esce fuori che parlano dei balneari. Chi? Calenda, Gasparri, Bergamini, Briatore, Santanché. Dei canoni, della lobby e temi vari (io, detto per inciso, pago 47mila euro ogni stagione).

Ma che cosa conoscono questi signori, del nostro lavoro? Di che cosa sono a conoscenza? Conoscono i nostri valori, le nostre fatiche? Noi siamo delle persone perbene, basta con le manipolazioni per colpa di Ostia e di questi ricconi e saccenti da scrivania.

Noi siamo dei “contadini della sabbia”; con il nostro “fattore” (lo Stato) miglioriamo e facciamo germogliare e proteggere la sabbia e le nostre coste, salviamo chi è in difficoltà, etc.

Ci sono tantissime dinamiche e fatiche, si parla delle eventuali infrazioni per le nostre concessioni, anche Legambiente ha paura delle infrazioni, quando in Italia abbiamo 153 infrazioni ambientali (20% delle totali) ci sono 75 città che non hanno depuratori e scaricano schifezze in mare. In Sicilia c'è una infrazione di 25 milioni che aumenta di 30 milioni ogni sei mesi per mancanza di depuratori. Ma Legambiente si concentra su noi contadini, solo perché vuole gestire a suo piacimento le spiagge. Insomma non ritengo giusto che noi siamo al centro della attenzione in maniera distorta e strumentale.

Da 20 anni diciamo che vanno riequilibrati i canoni, ma anche altra "roba". Visto che è legge e che avrà proroga fino al 2033, dovrei fregarmene a 65 anni, ma la mia dignità e storia non lo permette.

Scrivo questo testo di sabato intorno alle 22, mi scuso per la lunghezza ma non per l'orario né il giorno perché per noi balneari non esiste giorno di festa, per sette mesi.

Solo un dettaglio: nella mareggiata del 29 ottobre del 2018 ho avuto lo stabilimento distrutto e ho speso circa 400.000 euro; Calenda, Gasparri etc mi hanno dato zero euro, mentre la Regione Toscana 25.000 euro.

* è titolare del bagno La Capannina a Piombino
 

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