Bernardo, il gatto che ama la matematica e non perde una lezione ora ha anche il diploma - Video
Il micio nero è la mascotte della scuola di Massa e Cozzile da 10 anni. Sta nelle aule, si sposta in ascensore. L’hanno festeggiato in centinaia
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MASSA COZZILE. Bernardo sa quello che vuole. Mangia i croccantini (ma soltanto dalle mani della bidella Sabrina Flori, la sua mamma adottiva), e lo yogurt bianco (il suo preferito), direttamente da un cucchiaino da caffè. È così che Bernardo, un bel gattone nero con un cravattino rosso e a pois bianchi, ha fatto dello scrocco uno stile di vita. Da dieci anni, ormai. E alla scuola media dell’Istituto comprensivo “Bernardo Pasquini” di Massa e Cozzile tutti lo riempiono di attenzioni.
Studenti, insegnanti e perfino la dirigente scolastica, la professoressa Lorenza Lorenzini, ogni giorno, offrono asilo al micione che, da ieri, è la “mascotte ufficiale” dell’Istituto. «Un atto doveroso – spiega Clara Mingrino, insegnante della scuola e anima del Dog Pride Day di Montecatini – per il suo incredibile attaccamento alla scuola (non salta mai “una lezione”), ma anche perché svolge, per tutti noi, sedute di Pet therapy gratuite. E poi Bernardo aiuta a sviluppare il senso di responsabilità ed empatia verso tutti gli esseri viventi».
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Il bel micione, del randagio, non ha proprio nulla: il pelo lucido, l’andamento fiero. La notte, da buon felino, vuole stare all’aperto e respirare l’aria della campagna massese. Ma al mattino, intorno alle 7, eccolo davanti all’ingresso principale della scuola: miagola e pretende la sua razione di cibo. Ma Bernardo è pure un gatto sfaticato. «Quando apriamo il portone – racconta la collaboratrice scolastica Sabrina Flori che, insieme alle colleghe, si prende cura di lui – si piazza davanti all’ascensore. Odia fare le scale e così aspetta di essere trasportato comodamente al piano superiore». Poi entra in classe e, senza troppi complimenti, si accomoda sulla cattedra. «Chissà perché – prosegue Flori – ma preferisce sempre le lezioni di matematica. Si sdraia e, finché non si annoia, resta lì» .
Poi scende, si prende qualche carezza e continua il suo giro nelle aule e in presidenza. È una figura discreta, Bernardo, che anima però le giornate, regalando un sorriso. «Un po’ di tempo fa era scomparso, per giorni non lo abbiamo visto. Eravamo disperati – conclude Flori –. Dei signori lo hanno riconosciuto e ci hanno inviato delle foto: era su un albero a Vangile (a 3 chilometri). Ce lo siamo andati a riprendere». D’altronde Bernardo (che deve il suo nome al compositore originario di Massa e Cozzile a cui è intitolata la scuola) è il gatto del quartiere. Tanto che la sindaca Marzia Niccoli, ha firmato un secondo documento simbolico con cui si assume «la responsabilità di tutti i gatti abbandonati e, in particolare, di Bernardo».
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