Il Tirreno

Prato

Sport

Il Prato calcio sta morendo: si va verso la mancata iscrizione alla serie D

di Vezio Trifoni
Il Prato calcio sta morendo: si va verso la mancata iscrizione alla serie D

C’è tempo fino al 10 luglio ma Commini non è intenzionato a “salvare” il club. E la cordata di pratesi non torna indietro: «L’acquisto per noi è un capitolo chiuso»

3 MINUTI DI LETTURA





PRATO.  La scadenza per l’iscrizione alla serie D si avvicina e il termine del 10 luglio è ormai alle porte. La scomparsa della formazione biancazzurra dalla quarta serie sembra sempre più vicina e la storia di una società nata nel 1908 è al suo capolinea. Il presidente del Prato Stefano Commini ha confermato la volontà di non iscrivere la squadra al campionato di serie D, la “cordata” di imprenditori che volevano rilevare la società in risposta alle dichiarazioni del presidente è netta: «Il capitolo è chiuso: non siamo disposti a partecipare a nessuna trattativa al rialzo o a differenti proposte. I debiti rimangono debiti, che vengano spalmati in un anno o in cinque anni. Questo non è il nostro modo di gestire le società. Noi, con spirito di servizio, ci eravamo messi a disposizione della città. Con la massima serietà avevamo fin da subito messo sul piatto un’offerta massima, probabilmente superiore anche alle idee iniziali. Questo perché il tempo stringeva e perché volevamo immediatamente lavorare per costruire progetto e squadra. Adesso auguriamo il meglio a Commini e ci spiace apprendere che non vada avanti nemmeno con l’altra trattativa, di cui siamo venuti a conoscenza solo quando ci è stata comunicata l’indisponibilità a lasciarci l’esclusiva nelle interlocuzioni per l’acquisto dell’Ac Prato».

Ora l’unica possibilità in questi 10 giorni che mancano alla dead line è un’ipotetico fondo estero che aveva chiesto documenti sul Prato ma che poi non si è fatto più sentire. Nel caso Commini non trovasse un compratore e non facesse l’iscrizione il Prato ripartirebbe dalla Terza Categoria. «Spero che il presidente Commini faccia retromarcia – spiega Massimo Taiti vice presidente del comitato regionale toscano della Figc – e sia solo un modo per creare paura perché se non iscrivesse la squadra al campionato si aprirebbero scenari nefasti. Il lodo Petrucci si può applicare solo alle società professionistiche quindi quelle di serie A, B e C e in quel caso la squadra fallita si può iscrivere a due campionati sotto come il caso della Lucchese che dalla serie C potrà ripartire dall’Eccellenza. Il Prato non può usufruire di questo lodo perché è una società dilettantistica e quindi il Prato, secondo regolamento, andrà in Terza Categoria. Unica possibilità è mantenere il settore giovanile se la società non fallisse come avvenne per il Livorno nel recente passato. La linea morta è quella del 10 di luglio o al massimo fino al 15 luglio con una penalizzazione di 2 punti per fare l’iscrizione».

Proprio in concomitanza delle parole di Commini la Curva Matteo ventisette con ben 350 tifosi presenti davanti al Lungobisenzio si è fatta sentire con un sit-in che ha confermato la lontananza tra i supporters e Commini. I tempi per salvare l’Ac Prato 1908 ora sono minimi ma il presagio non è favoravole. Insomma l’Ac Prato nata nel 1908 e che ha avuto sulla sua panchina allenatori come Ferruccio Valcareggi ed Enzo Bearzot e tanti giocatori che hanno vestito la maglia della nazionale scomparirebbe. I tifosi si sono fatti sentire e hanno incitato sempre la propria squadra. Ora ci vorrebbe qualcuno o un’altra cordata di Pratesi che hanno a cuore la maglia biancazzurra. In altre realtà furono ex allenatori o giocatori a salvare la società ma ad ora nessuno è uscito allo scoperto. Servirebbe un Cesarini (non per segnare un goal) ma per regalare ancora emozioni agli appassionati pratesi.

Primo piano
Alla guida

Alcolock: ecco cos’è e come funziona. Se il recidivo ha bevuto auto bloccata

di Francesca Ferri
Estate in Toscana