Il Tirreno

Prato

Quattro pratesi alla Traversata dello Stretto di Messina

di Vezio Trifoni
Quattro pratesi alla Traversata dello Stretto di Messina

I portacolori della Polisportiva amatori Prato, tre uomini e una donna, sono riusciti a concludere la traversata buttandosi in acqua da Punta Faro

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PRATO. Anche Prato e soprattutto i portacolori della Pap (Polisportiva Amatori Prato) hanno partecipato, e sono riusciti a concludere, la 50° Traversata dello Stretto. Questa traversata che si svolge dal 1954 e che da l'occasione a 110 atleti da tutto il mondo di tuffarsi a Punta Faro in provincia di Messina e uscire a nuoto dopo 2,81 miglia cioè 5,2 km a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) è non solo una sfida con se stessi ma una delle gare con più tradizione e difficili di questo genere.

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(I quattro nuotatori di Prato che hanno portato a termine l'impresa)

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"E' stato qualcosa di straordinario anche perchè avevo vissuto già la settimana scorsa la traversata da Portoferraio a Piombino e ritrovarmi sullo stretto di Messina - spiega Lorenzo Massai - è stato fantastico. Come ha detto un'atleta al traguardo questa non è una gara ma è un'emozione e così è stato anche per noi. In passato sono state organizzate delle manifestazioni similari ma questa ha un fascino diverso. E' stata un'esperienza fantastica è dire poco".

Quattro i pratesi al traguardo tutti ben visibili con la canottina 71, Lorenzo Massai, che ha chiuso in 1 ora 13 minuti 25 secondi; con il 73 Marco Gradi al traguardo in 1 ora 14 minuti e 15 secondi, calotta 72 per Nicola Gelli che è arrivato dopo 1 ora 39 minuti e 31 secondi e con il 74 chiude l'unica donna del gruppo, Sonia Vincenzi, in 1 ora 35 minuti e 54 secondi.

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"La partenza è stata data nel tratto di mare antistante la Chiesa della Madonna della Lettera a Torre Faro in Sicilia dove c'erano diverse meduse e ci siamo diretti a nord - spiegano i quattro nuotatori - abbiamo percorso lungo costa 500 mt dove c'era la prima boa di virata obbligatoria posta a Capo Peloro nel tratto di mare antistante il Pilone (Sicilia) e lì abbiamo virato verso destra”.

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“Dopo La boa ogni nuotatore è stato affiancato dalla barca appoggio designata con il numero di gara dell’atleta per l’attraversamento dello Stretto - proseguono - Dopo circa 3.350 metri abbiamo raggiunto la costa Calabra e abbiamo incontrato la seconda boa di virata obbligatoria posta nel tratto di mare antistante La Chiesa della Madonna di Porto Salvo a Cannitello in Calabria dove abbiamo virato a destra direzione sud lungo costa per altri 1350 mt dove l'organizzazione aveva posto delle boe che indicavano i 1000 metri all'arrivo, ai 500 metri e ogni 50 metri fino all’arrivo posto all’interno del porticciolo turistico. Quando siamo entrati in porto c'era diversa corrente che ha creato un pò di problema agli atleti ma l'entusiasmo è stato massimo e soprattutto la soddisfazione di poter toccare terra ancora più grande".

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