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La vertenza

Prato, la serrata della Stamperia Fiorentina all’indomani dello sciopero

di Redazione Prato

	I dipendenti della Stamperia Fiorentina all'esterno dell'azienda
I dipendenti della Stamperia Fiorentina all'esterno dell'azienda

I dipendenti dell’azienda di via Gora del Pero sono stati lasciati fuori dalla proprietà cinese. La Provincia convoca un incontro coi sindacati

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PRATO. I dipendenti della Stamperia Fiorentina di via Gora del Pero, ora gestita da imprenditori cinesi, sono stati lasciati fuori dalla fabbrica stamattina quando si sono presentati al lavoro. Secondo i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil si tratta di una ritorsione per lo sciopero proclamato lunedì 1° dicembre dai sindacati contro i nuovi orari di lavoro nell’azienda.

«Alla base della vertenza – spiegano i sindacati – c’è la volontà dell’azienda di cambiare l’orario di lavoro, per seguire le produzioni pronto moda. “Una posizione inaccettabile e insostenibile, perché ci chiedono di svolgere un orario non previsto dal contratto nazionale, che inciderebbe pesantemente sulle nostre condizioni di vita” sostengono i dipendenti di Stamperia Fiorentina. Da qui lo stato di agitazione, proclamato da Filctem, Fimca e Uiltec, che, insieme ai lavoratori, hanno manifestato la disponibilità «ad aprire un confronto, ma dentro le regole previste dal contratto».

Nel pomeriggio è prevista un’assemblea dei lavoratori dentro il capannone.

«Vertenza non semplice – commentano i sindacati – con la proprietà che pur dando la propria disponibilità a riaprire la trattativa, dopo la rottura di venerdì scorso, la cui conseguenza è stato lo sciopero di ieri, ha già annunciato che continuerà nella sua linea e non riaprirà neppure domani mattina i cancelli dello stabilimento industriale. Per i lavoratori si tratterebbe del secondo giorno in cui verrebbero lasciati fuori».

Sulla vicenda interviene anche il presidente della Provincia Simone Calamai che ha invitato le sigle sindacali a un incontro che si terrà domani pomeriggio, 3 dicembre, a Palazzo Banci Buonamici, con l’obiettivo di approfondire la situazione e valutare insieme quale supporto possa essere garantito anche dalla Provincia.

«Per quanto riguarda il nostro Ente, i fenomeni che stanno emergendo, da ultimo quello relativo alla Stamperia Fiorentina, sono assolutamente inaccettabili – dice Calamai – Non è pensabile proporre condizioni di lavoro che non rispettino pienamente tutele e previsioni del Contratto Collettivo Nazionale. Èd è impensabile porre le lavoratrici e i lavoratori in situazioni che non tengano conto della loro dignità e dei loro diritti. La Provincia di Prato è pienamente consapevole della delicatezza della vicenda e dell’importanza di tutelare i lavoratori, preservando al contempo il corretto equilibrio nelle relazioni industriali del distretto. I lavoratori non sono strumenti, la loro dignità, come persone e come professionisti, è imprescindibile e situazioni di questo tipo devono essere affrontate con la massima attenzione».

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