Il Tirreno

Prato

Le indagini

Prato, guerra tra due gruppi criminali per il controllo della droga: scattano quattro arresti

di Paolo Nencioni

	Il machete usato in una delle due aggressioni a San Paolo
Il machete usato in una delle due aggressioni a San Paolo

In manette due marocchini, un pachistano e un albanese per l’agguato in via Strozzi e la spedizione punitiva a San Paolo. Scene da Far West

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PRATO. C’era una guerra tra marocchini, pachistani e albanesi per il controllo dello spaccio di droga dietro alle due sanguinose aggressioni avvenute l’8 e il 22 agosto in via Strozzi e in via Augusto Borgioli di cui hanno fatto le spese quattro pachistani. Per questo tra ieri e oggi, 27 novembre, la squadra mobile della polizia ha arrestato quattro persone, due marocchini di 22 e 25 anni, un pachistano di 34 anni e un albanese di 38 anni. Secondo la Procura queste aggressioni fanno parte di una “faida” tra due gruppi criminali per il controllo dello spaccio.

La prima aggressione risale al pomeriggio dell’8 agosto, quando due degli arrestati, un marocchino di 22 anni e un pachistano di 34, attesero che un marocchino di 21 anni uscisse dal negozio di barbiere “Rasib Hair” di via Strozzi e lo colpirono con un machete e un coltello lasciandolo in una pozza di sangue. La vittima dell’aggressione è parente di un altro marocchino già aggredito il 18 luglio di quest’anno.

La risposta all’agguato dell’8 agosto è arrivata un paio di settimane dopo, la sera del 22, nel quartiere di San Paolo, dove dapprima un gruppo di persone andò a cercare il presunto autore dell’aggressione di via Strozzi nel bar gestito dalla compagna italiana in via Augusto Borgioli e poi ci fu un’altra zuffa in via Pierluigi da Palestrina. A terra rimasero un grosso machete e una pistola, poi sequestrata dai carabinieri (è una Blow Tr34 calibro 7,65). Secondo gli inquirenti la pistola è stata impugnata da un pachistano di 25 anni che voleva colpire i membri del gruppo rivale.

Ma una pistola aveva già sparato nel pomeriggio dell’8 agosto, quando un marocchino di 27 anni fu gambizzato sulla pista ciclabile che corre lungo il Bisenzio, all’altezza del Cantiere. Questo episodio non viene citato nella nota della Procura sui quattro arresti di oggi, ma non è escluso che faccia parte di questa guerra senza esclusione di colpi per il controllo dello spaccio di droga.

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