Prato, al via il processo per l’alluvione 2023: un solo residente pratese si costituisce parte civile
Tra gli undici imputati l’ex sindaco Biffoni e il sindaco di Montemurlo Calamai. Citati come responsabili civili i due Comuni, la Regione e il ministero delle Infrastrutture
PRATO. È iniziato oggi, 19 novembre, davanti al giudice dell’udienza preliminare Marco Malerba il processo per l’alluvione del 2 e 3 novembre 2023, che vede imputati l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, il suo ex vice Simone Faggi, il sindaco di Montemurlo Simone Calamai, l’ex assessore di Prato Valerio Barberis e l’attuale assessora di Montemurlo Valentina Vespi, oltre ai tecnici Pamela Bracciotti, Sergio Brachi, Fabio Martelli, Sara Tintori, Stefano Grossi e Luca Della Longa. Le accuse sono di omicidio colposo e disastro colposo.
Dall’iniziale elenco di indagati erano già stati depennati i nomi di un dirigente della Società autostrade, una dipendente del Comune di Montemurlo e due dipendenti del Consorzio di bonifica Medio Valdarno.
Il giudice ha ammesso la citazione come responsabili civili della Regione, dei Comuni di Prato e Montemurlo e del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, rinviando al 17 dicembre per risolvere altre questioni. In particolare la competenza territoriale su un’accusa di lesioni che riguarda un automobilista cinese rimasto aggrappato a un ponte sulla Firenze-Mare al confine tra i comuni di Prato e Campi Bisenzio (su questo arriverà una memoria scritta della Procura).
Ma quasi certamente alla prossima udienza lo stesso giudice Malerba dovrà disporre un’altra perizia tecnica affidata a un Ctu (consulenze tecnico d’ufficio) perché le perizie depositate dalla Procura, rappresentata in aula dalle sostitute Valentina Cosci e Alessia La Placa, e dagli indagati arrivano a conclusioni diametralmente opposte (accusatorie e assolutorie). E questo allungherà di alcuni mesi la prosecuzione del procedimento.
Ma c’è un’altra cosa che salta all’occhio alla conclusione del primo round dell’udienza preliminare. Oltre ai familiari delle due vittime accertate (Antonio Tumolo, 84 anni, travolto dal torrente Bardena, e Alfio Ciolini, 85 anni, annegato nella sua abitazione invasa dalle acque del torrente Bagnolo), si è costituito un solo cittadino pratese danneggiato dall’alluvione, mentre sono 19 i residenti a Montemurlo, rappresentati dall’avvocato Stefano Belli. Probabilmente molti hanno valutato che il gioco non valesse la candela. Molti hanno già ottenuto un risarcimento, altri lo aspettano, altri ancora non vogliono imbarcarsi in un processo (che significa comunque pagare un avvocato) di cui non sono prevedili né i tempi né l’esito.
