Prato, l’ex consigliere Belgiorno minaccia fuoco e fiamme e respinge tutte le accuse
Caso Cocci: l’ex esponente di Fratelli d’Italia nega che nella sua abitazione sia stata trovata una lettera anonima non affrancata. Caso rimborsi: «Spiegherò tutto alla Procura»
PRATO. Minaccia fuoco e fiamme Claudio Belgiorno, due giorni dopo aver saputo di essere indagato con le accuse di revenge porn e diffamazione nei confronti dell’ex collega di partito Tommaso Cocci e all’indomani delle notizie sulla seconda inchiesta che lo riguarda, quello che lo vede indagato per truffa ai danni del Comune di Prato per i rimborsi percepiti dal suo datore di lavoro quando era consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
In una lettera diffusa oggi, 12 settembre, dal suo avvocato difensore, Ugo Fanti, Belgiorno nega tutte le accuse e dice di aver subito “danni incommensurabili”. Di conseguenza promette di chiedere danni altrettanto “incommensurabili” a tutti coloro che in questi giorni, secondo lui, hanno offeso la sua reputazione.
Il caso Cocci
Per quanto riguarda l’inchiesta sulla presunta diffamazione a Tommaso Cocci, Belgiorno nega “recisamente” di aver diffuso lettere anonime o foto sessualmente esplicite del suo ex compagno di partito. Promette che non si avvarrà della facoltà di non rispondere, e dunque risponderà a tutte le domande che gli verranno poste dal procuratore Luca Tescaroli, lunedì 15 settembre alle 8,45. Ma intanto anticipa che non è vero che nella sua abitazione è stata trovata una lettera anonima (di quelle circolate sul conto di Cocci) senza affrancatura, una circostanza emersa mercoledì. Per questo dice che quanto prima presenterà una denuncia in Procura contro i soggetti che hanno divulgato materiale coperto da segreto istruttorio.
Il caso rimborsi
Quanto alla seconda inchiesta, quella sui rimborsi percepiti dal suo datore di lavoro, la “Mi piace eventi srl”, nel 2021, Belgiorno fa rilevare che rispetto agli oltre 34.000 euro di rimborsi di cui si è cominciato a parlare l’anno scorso, la Procura gli contesta l’indebita percezione di 1.200 euro in 15 mesi di attività di consigliere comunale. Per questo ha chiesto di essere ascoltato in Procura per spiegare le sue ragioni.
I danni “incommensurabili”
Secondo Belgiorno, i danni subiti da lui e dalla sua famiglia in seguito alle notizie sulle inchieste che lo riguardano sono “incommensurabili” e “i danni che verranno richiesti alle persone ritenute responsabili saranno altrettanto incommensurabili”. Vuole chiedere danni ingenti anche a tutti coloro che in queste ore, commentando sui social network, hanno leso, secondo lui, il suo onore.