Il pasticcio del Mercato Europeo che da Prato è migrato a Genova
Il mancato accordo tra organizzatori e Comune dietro all’annullamento: Confesercenti aveva chiesto che non ci fossero sovrapposizioni con altri eventi di forte richiamo
PRATO. Il Mercato Europeo di Prato, quello che fino all’anno scorso si chiamava Mercato Internazionale, quest’anno lo fanno a Genova. Non è uno scherzo, ma il risultato di un mancato accordo tra il Comune e gli organizzatori che ha fatto naufragare la manifestazione. C’è questo dietro ai “motivi logistici” citati in una determinazione pubblicata venerdì dal Servizio sviluppo economico del Comune che ha certificato l’annullamento del Mercato a pochi giorni dall’apertura, prevista per l’11 settembre.
Il mancato accordo tra il Comune e la Confesercenti, che da 15 anni organizza il Mercato Internazionale, risale a quando era ancora in carica la giunta Bugetti. Quest’anno il Comune aveva deciso di spostare la manifestazione da piazza Duomo, dove era sempre stata, a piazza Mercatale. Gli organizzatori avevano accettato e sono stati fatti tre sopralluoghi nella zona del “tondo”, cioè nella parte alberata della piazza. Lo spostamento, come detto, era stato concordato ma a condizione, questa la versione della Confesercenti, che non ci fossero sovrapposizioni con altri eventi di richiamo, per non danneggiare nessuno.
Le cose poi sono andate diversamente. Il Comune ha dato il via libera al festival “Prato a tutta birra” che si svolgerà dal 10 al 14 settembre in piazza del Mercato Nuovo, e che di fatto quest’anno, in assenza dei concerti di “Settembre Prato è spettacolo”, anche questi saltati per l’incapacità di organizzarli, sarà di fatto il vero “Settembre pratese”. Insomma “Prato a tutta birra” è andato a sovrapporsi esattamente sulle date del Mercato Europeo e così gli espositori hanno preferito rinunciare, spostandosi a Genova, dove il Mercato è in corso in questi giorni. Più che altro uno spostamento di date, perché a Genova una manifestazione simile è stata fatta anche in passato.
Prato in ogni caso resta a bocca asciutta. Qualcuno se ne rammarica, altri fanno spallucce perché non a tutti piaceva il mercato, soprattutto perché non sempre aveva prezzi popolari, come spesso accade nelle manifestazioni di street food.