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Marinelli confermato al Buzzi di Prato: il preside resiste alle pressioni

di Paolo Nencioni

	Alessandro Marinelli, preside dell'Istituto Buzzi
Alessandro Marinelli, preside dell'Istituto Buzzi

Decine di imprenditori avevano chiesto la sua testa al ministro Valditara dopo il caso del laboratorio chiuso nel 2019

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PRATO. Alessandro Marinelli rimarrà alla guida dell’Istituto tecnico Buzzi, con buona pace degli oltre cento firmatari della lettera che lo scorso 7 agosto è stata inviata al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in cui gli scriventi, tra cui decine di imprenditori di punta del distretto tessile, chiedevano “una radicale discontinuità nella gestione” della scuola. In altre parole, la rimozione del preside, “colpevole” di aver chiuso nel 2019 il BuzziLab, cioè il laboratorio di analisi tessili che lavorava prevalentemente per le aziende private ed era arrivato a fatturare oltre 7 milioni di euro. Quell’anomalia aveva provocato un’indagine della Procura presso la Corte dei conti, che ha chiesto un risarcimento di oltre un milione di euro all’ex preside Erminio Serniotti, ma una recente sentenza di appello ha assolto il dirigente scolastico e l’imprenditoria, insieme alla politica, ha chiesto il conto al preside Marinelli, che era stato inviato a Prato per “normalizzare” il Buzzi. Ecco dunque l’inedita levata di scudi agostana di politici e imprenditori, messi insieme dall’avvocato Aldo Godi, mittente della lettera al ministro.

Le nomine regionali

Ma gli oltre cento firmatari della lettera dovranno necessariamente tener conto di un atto che è arrivato tre settimane prima della loro iniziativa, cioè la determinazione dell’Ufficio scolastico regionale che lo scorso 15 luglio ha attribuito gli incarichi ai dirigenti scolastici in tutta la regione. In quell’elenco figura anche Alessandro Marinelli, che viene confermato alla guida dell’Istituto Buzzi, con decorrenza dal 1° settembre, come per tutti gli altri 197 presidi della Toscana. In teoria, dunque, la gestione della scuola di viale della Repubblica è ancora nelle sue mani, a meno di clamorosi colpi di scena, vale a dire una sconfessione di questo incarico che arrivi direttamente da Roma, dal ministero, sconfessando le decisioni dell’Ufficio scolastico regionale.

Il pubblico e il privato

Sarebbe un precedente molto pericoloso, perché certificherebbe l’ingerenza del privato nella scuola pubblica, che era un po’ il “peccato” che le autorità scolastiche avevano addebitato ormai sei anni fa al predecessore di Marinelli, cioè di aver messo l’Istituto Buzzi al servizio delle aziende private dimenticandosi della sua “ragione sociale”, l’istruzione dei futuri periti tessili. D’altra parte il preside Marinelli, a partire dal 1° settembre, dovrà forse tenere conto del clima che si respira in città, e cioè della volontà di tanti imprenditori, politici e privati cittadini che vorrebbero il ritorno al Buzzi vecchia maniera, con un laboratorio che non sia solo al servizio della scuola. In questo potrebbe consistere la “radicale discontinuità nella gestione” invocata dalla lettera al ministro Valditara.

Lo stesso Marinelli, sempre da settembre, dovrà gestire i lavori in fase di appalto al Buzzi per risolvere una volta per tutte i problemi di infiltrazioni nelle aule. Verrà rifatto il tetto, con un impegno di spesa molto importante da parte della Provincia, che ha contratto un mutuo, e le lezioni dovranno convivere col cantiere, ma si prevede che non ci saranno disagi per gli studenti perché il cantiere, sia per il tetto che per il rifacimento della scalinata all’ingresso, sarà esterno.

L’impegno della Provincia

Giusto ieri la Provincia ha annunciato di aver trovato altri 4,2 milioni di euro con un assestamento di bilancio, una parte dei quali serviranno al rifacimento dei servizi igienici in alcune scuole, tra cui il Buzzi e il Datini, l’efficientamento energetico dell’Istituto Gramsci-Keynes, oltre all’acquisto di arredi per i nuovi edifici in costruzione, quali la succursale del Liceo Copernico e il Marconcino.

I presidi confermati

Intanto, oltre a quella di Marinelli, è arrivata una sfilza di conferme dei dirigenti scolastici a capo delle tante scuole della provincia: Maddalena Antonia Albano all’Istituto comprensivo Margherita Hack Montemurlo, Mario Battiato al comprensivo Gandhi di Prato; Teresa Bifulco al comprensivo Mazzoni, Maria Grazia Ciambellotti al Liceo Livi, Paolo Cipriani al professionale Marconi, Claudia Del Pace all’Istituto Dagomari, Mario Di Carlo all’Istituto Cicognini Rodari, Riccardo Fattori al comprensivo Nord, Marco Fedi alla Convenevole, Barbara Mechelli al comprensivo Pier Cironi, Tiziano Nincheri al Convitto Cicognini, Giovanna Nunziata al comprensivo Castellani, Giovanni Quercioli al comprensivo Iva Pacetti, Roberto Santagata al comprensivo Puddu, Francesca Zannoni all’Istituto Datini. 

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