Il Tirreno

Prato

Le indagini

Prato, chiesto l’arresto di un commercialista per la “truffa delle facciate”

di Paolo Nencioni
Prato, chiesto l’arresto di un commercialista per la “truffa delle facciate”

Si allarga l’inchiesta che l’anno scorso aveva già coinvolto tre imprenditori: sequestrati crediti per 2,5 milioni di euro

2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Si allarga l’inchiesta sulla “truffa delle facciate” che nel maggio del 2024 aveva portato all’arresto di tre imprenditori accusati di aver lucrato illecitamente 7,3 milioni di euro dichiarando lavori mai fatti per chiedere detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edili.

La Procura di Prato ha chiesto l’arresto di un commercialista di Lucera di 56 anni, Maurizio Granchelli, e la guardia di finanza di Cesena, che aveva indagato anche sui primi tre imprenditori, ha sequestrato crediti per 2,5 milioni nei cassetti fiscali di due società a lui riconducibili. Ne dà notizia oggi, 19 luglio, il procuratore Luca Tescaroli.

Procede la Procura di Prato perché, come nel caso dei primi tre imprenditori arrestati, una parte del provento della presunta truffa è transitato da Prato, grazie ad alcuni imprenditori compiacenti cinesi, per essere poi trasferito su conti correnti in Cina e Irlanda.

Secondo la Procura il commercialista ha aperto un conto corrente online, una posta certificata e un’utenza telefonica intestata a un pensionato di Foggia che sarebbe morto di lì a poco. In questa maniera sarebbe riuscito a inserire nei cassetti fiscali di 500 persone, in gran parte residenti a Lucera (Foggia) e totalmente ignare delle operazioni, crediti di importo inferiore ai 10.000 euro. Alcune di queste persone sono minorenni, altre addirittura sono decedute. L’impresa formalmente riconducibile al pensionato morto ha così accumulato crediti d’imposta per milioni di euro, parte dei quali sono stati girati a una società riconducibile al commercialista. Un’altra parte dei crediti è stata ceduta ad altri soggetti, che hanno compensato debiti erariali. Il provento di questo commercio è poi tornato sul conto aperto a nome del pensionato, che era nella disponibilità del commercialista, che intanto ha ordinato un Rolex da 20.000 euro, bloccato dalla Finanza prima che venisse consegnato al destinatario. Ora il commercialista è accusato di truffa ai danni dello Stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e compensazione indebita di crediti inesistenti. Il giudice per le indagini preliminari ha fissato l’interrogatorio, all’esito del quale deciderà se aderire alla richiesta di custodia cautelare avanzata dalla Procura.

Flash dalla Toscana

L’incidente

Castiglione della Pescaia, terribile scontro nella notte: cinque feriti, due giovani sono gravi

Estate