L’incidente
Prato, arrivano dieci “specialisti” da Roma per catturare il latitante evaso
La polizia sta cercando di riacciuffare il boss cinese della droga dopo la rocambolesca fuga dalla Questura
PRATO. La polizia non ha preso sottogamba la clamorosa evazione di Jang Bobo, il cinese di 38 anni fuggito lo scorso 10 luglio dalla Questura dopo essere stato arrestato con l’accusa di spaccio di droga. In questi giorni da Roma sono arrivati una decina di poliziotti specializzati nelle ricerche dei latitanti. Li ha inviati a Prato il Servizio centrale operativo, il reparto della Divisione anticrimine che si occupa principalmente di coordinare le attività investigative sulla criminalità organizzata e altre gravi forme di criminalità. Saranno loro, insieme ai colleghi della squadra mobile, a tentare di rintracciare nuovamente Jang Bobo, che è ritenuto un personaggio di spicco della criminalità cinese a Prato.
La Procura ha ricostruito la dinamica dell’evasione. Si è accertato che Jang, ammanettato insieme alla sua compagna dopo l’arresto, ha usato la protezione metallica di una presa elettrica per forzare le manette e poi allontanarsi velocemente per raggiungere l’ingresso della Questura e scomparire nella notte.
Intanto il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto sia di Jang che della compagna e ha disposto la custodia cautelare in carcere, una misura che verrà applicata a Jang se e quando verrà rintracciato.
Nell’abitazione perquisita dalla squadra mobile al momento dell’arresto i poliziotti hanno trovato circa mezzo chilo di droga, suddivisa tra shaboo e ketamina. L’anno scorso, quando era sottoposto all’obbligo di firma, Jang Bobo fu trovato in possesso di una quantità minore di droga ed era stato poi sottoposto al divieto di dimora.