Il Tirreno

Prato

L’operazione

Toccafondi al capezzale del Prato calcio: ha versato 100mila euro. Serve un milione

di Vezio Trifoni
Toccafondi al capezzale del Prato calcio: ha versato 100mila euro. Serve un milione

L’ex presidente fa un appello agli imprenditori interessati a rilevare la società: «Fate altrettanto»

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PRATO. Otto giorni per salvare il Prato dalla Terza categoria: il motto è “cinque promozioni in otto giorni”. L’ex presidente della società biancazzurra Paolo Toccafondi ha versato un deposito fiduciario di 100mila euro e fa un appello alla città: «Fate altrettanto».

Dopo che il presidente Commini ha inviato la pec e il bonifico per l’iscrizione, ma non ha saldato ancora le pendenze coi tesserati per una cifra di circa 200mila euro, arriva l’operazione salvataggio Ac Prato per scongiurare la mancata iscrizione al prossimo campionato di serie D. Nello studio del notaio Francesco D’Ambrosi è stato siglato il preliminare per la cessione della società biancazzurra. La vendita andrà a buon fine soltanto al raggiungimento di determinate condizioni. L’ex presidente dell’Ac Prato Paolo Toccafondi ha dato il via all’operazione versando un deposito fiduciario di 100mila euro e ha fatto appello alla città affinché altri imprenditori, a cominciare da quelli della cordata, facciano la propria parte per raggiungere la cifra di un milione di euro, entro il 18 luglio. La scadenza finale per inviare l’iscrizione (il 15 luglio la CovisoD darà istruzione negativa) è quella del 21 luglio per presentare ricorso e inviare il bonifico con gli emolumenti pagati. Poi il 25 ci sarà la verifica della CovisoD e il 29/30 luglio le squadre saranno ammesse o non ammesse alla serie D dopo il consiglio di Lega. Tutto questo è subordinato a due condizioni: che Commini saldi i 200mila euro ai tesserati e che al 18 luglio si raggiunga la cifra (vincolata in un deposito dedicato).

L’ex presidente del Prato lo dice subito: «Lo faccio per rispetto a mio padre che è mancato e per amore di questa società che è in essere da 117 anni – spiega Toccafondi – Poi sono pronto a fare un passo indietro e a lasciare i 100mila euro alla proprietà che arriverà e a fare solo il tifoso perché ho altre cose da seguire lontano da Prato». Insomma, dovranno esserci nove imprenditori disposti a mettere 100mila euro ciascuno. «Proprio così – continua Toccafondi –Io ho fatto il primo passo, ho chiesto se avevano terminato le trattative e così mi hanno detto. Ora basta avere nove imprenditori che inviano un bonifico di 100mila euro, per i nomi che ci sono si tratta di spiccioli, e così salviamo il Prato e poi l’organizzazione e tutto il resto verrà dopo».

«Abbiamo fatto una due diligence al 30 giugno scorso e i debiti stimati sono di 800mila euro – spiega il commercialista Rodolfo Fregoli – ma 260mila sono ratealizzabili. Alla fine si tratta di 600mila euro di cui 200mila che deve sistemare la vecchia proprietà. Sarebbero i 600mila euro con 100 mila euro già messi da Toccafondi».

«È stata una matassa difficile da sbrogliare – spiega Massimo Taiti, delegato provinciale del Coni – ma è l’unica soluzione per salvare il Prato e una società storica. Io sono dapprima un dirigente sportivo e questa è una soluzione. Speriamo che la città e i suoi imprenditori seguano questo tentativo».

Infine il notaio D’Ambrosi spiega che il versamento è segreto e il deposito è su un conto notarile dedicato, un conto fiduciario per atti fatti o da stipulare come prevede la legge. L’operazione potrà essere conclusa solo se si arriva a quell’obiettivo stabilito. In altri casi le somme verranno restituite ai diretti interessati. Otto giorni per salvare il Prato. La zona Cesarini è il 18 luglio. Bisogna segnare 9 reti per salvare la storia.

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