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Al via la terza ondata di scioperi nel “distretto parallelo” cinese di Prato

Al via la terza ondata di scioperi nel “distretto parallelo” cinese di Prato

Il sindacato Sudd Cobas lancia gli “Strike Days” dal 26 giugno al 6 luglio

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PRATO. Il sindacato Sudd Cobas ha annunciato che inizierà domani, 26 giugno, fino al 6 luglio, il terzo “Strike Days” dopo quelli dello scorso ottobre a Seano e quello di questa primavera che ha già portato a 28 scioperi ed altrettante vittorie sindacali.

«Anche stavolta – spiega una nota del sindacato – si tratterà di un’ondata di scioperi nel distretto moda contro il lavoro nero ed i turni di 12 ore. Il movimento 8x5 ormai cresce ad un ritmo esponenziale incoraggiato dalle vittorie già raggiunte, e saranno decine le aziende coinvolte da scioperi e picchetti in tutti i quadranti industriali della provincia di Prato».

Intanto, e forse anche per raccogliere le forze in vista della nuova tornata di scioperi, sempre oggi, dopo 58 giorni, è stato sospeso il presidio al memoriale per le vittime della strage della confezione Teresa Moda, morte nell’incendio del 1° dicembre 2013 in via Toscana.

«Dopo la distruzione del memoriale avvenuta lo scorso 28 aprile – ricorda il Sudd Cobas – per due mesi decine di volontari e volontarie, tra cui moltissimi operai del distretto e studenti e studentesse della Piana, si sono alternati al presidio per difendere la memoria dei sette operai ed operaie cinesi morti nel 2013. Questi due mesi di presidio dovrebbero aver chiarito che chi attacca il memoriale attacca il cuore solidale di questa città. La palla ora passa ai proprietari dei capannoni del condominio industriale di via della Toscana, che dal primo momento hanno deciso di dichiarare guerra alla memoria e che hanno già annunciato azioni legali contro il nostro sindacato accusato di aver promosso la costruzione del memoriale. Si assumeranno la responsabilità morale, sociale e politica di un eventuale nuovo vilipendio alla memoria degli operai e delle operaie morte. La battaglia per garantire, a dodici anni di distanza, la dignità e la memoria per le vittime della strage continua. Come? Dipenderà dalle scelte dei proprietari dei capannoni». 

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