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Prato calcio, la cordata degli imprenditori: «Qui non ci sono prime donne»

Prato calcio, la cordata degli imprenditori: «Qui non ci sono prime donne»

Una nota rompe il silenzio di questi giorni: «Questo è il progetto di tutti, non di un singolo»

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PRATO. Per la prima volta dopo giorni di voci che si rincorrono, la cordata di imprenditori che vuole comprare il Prato calcio esce allo scoperto, ma solo per dire che nel gruppo non ci sono “prime donne”, all’indomani dell’articolo nel quale venivano citati due componenti della cordata, Giovanni Santi e Giovanni Nigro.

«Leggiamo dallo scorso weekend notizie che si susseguono sulla stampa e che attribuiscono prima a qualcuno e poi a qualcun altro la guida della cordata di imprenditori interessata a rilevare l'Ac Prato – si legge in una nota della cordata –Notizie che non fanno bene al dialogo fra le parti e che possono ostacolare ogni nascente percorso di un gruppo di imprenditori che hanno a cuore Prato, animati dal solo intento di sostenere e dare lustro a un simbolo della città. Il tutto nel pieno rispetto di quello che è stato il percorso effettuato finora da Stefano Commini, imprenditore che gode della nostra stima».

«In questa cordata – aggiungono – non c'è alcun frontman: questa non è la corsa di un singolo, ma di un gruppo, di un soggetto unito, unico, senza prime donne. Ogni altra voce o notizia alimenta soltanto situazioni spiacevoli, non rispettose verso i partecipanti alla cordata, creando tra l'altro aspettative che ancora non sono in alcun modo concretizzate. Ribadiamo: avere fretta, fare nomi e lanciarsi in interpretazioni non fa l'interesse del dialogo fra le parti e della città. A testimonianza dell'impegno di gruppo, a portare avanti il dialogo per tutti noi è un professionista e non un singolo imprenditore. Questo perché il progetto è di tutti. E tutti insieme ci stiamo adoperando per dare basi ancora più solide a una iniziativa animata dal solo amore per la città».

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