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Prato, scatta l’offensiva degli “invisibili”: scioperi in 24 aziende, presidi in altre 10

Prato, scatta l’offensiva degli “invisibili”: scioperi in 24 aziende, presidi in altre 10

Il sindacato Sudd Cobas lancia gli “Strike Days” nelle ditte cinesi dal Macrolotto a Poggio a Caiano, da Galciana a Montemurlo

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PRATO. Dieci scioperi in contemporanea in altrettante aziende a conduzione cinese. Sono gli “Strike Days” promossi dal sindacato Sudd Cobas che scatteranno domani, 30 maggio, e sono stati annunciati oggi. Un’offensiva che segue alla campagna “Primavera 8x5” e promette battaglia anche durante il “ponte” del 1° giugno, nelle aziende che stanno aperte (o vorrebbero stare aperte) anche durante le festività nazionali.

«L’iniziativa sta dentro la campagna Primavera8x5 – spiega il Sudd Cobas – che ha già portato al raggiungimento di quindici accordi sindacali in altrettante aziende distretto tessile-abbigliamento pratese. Fino ad ora la campagna è andata avanti con una staffetta di scioperi e picchetti. Da venerdì 30 la campagna proseguirà per “ondate”: si partirà venerdì con i presidi permanenti montanti davanti ai cancelli di dieci fabbriche. Le vittorie degli scioperi di questa primavera hanno incoraggiato moltissimi lavoratori del distretto alla sindacalizzazione. Da decine di aziende i lavoratori si sono rivolti in queste settimane al nostro sindacato per aderire alla campagna ed entrare anche loro in sciopero. Da qui nasce l’esigenza di questa iniziativa. Anche questo Strike Day – dopo quello dello scorso ottobre a Seano (durante il quale ci fu un pestaggio di lavoratori e sindacalisti, ndr) – continua nella sfida di “sindacalizzare l’insindacalizzabile”. Gli scioperi ed i picchetti si svolgeranno anche stavolta in confezioni, stirerie, stamperie, ovvero nelle aziende più invisibili che lavorano conto terzi nelle filiere del pronto-moda (fast fashion). E’ in questi capannoni, dove spesso lavorano meno di quindici lavoratori, che il lavoro nero è la norma. Si tratta di piccole aziende, che non corrispondono a “piccoli imprenditori”. I pronto moda, infatti, scompongono volutamente il ciclo produttivo in una giungla di aziende terziste – ad ognuna delle quali è affidata una singola fase della lavorazione del capo di abbigliamento – che nella maggioranza dei casi sono sotto il loro diretto controllo. Dietro le tante partite Iva e gli altrettanti prestanome si nascondono gli stessi padroni».

«Dal 30 maggio al 15 giugno – spiega ancora il Sudd Cobas – abbiamo proclamato un pacchetto 8 ore di sciopero in tutte le aziende del comparto tessile, abbigliamento e moda. Questo vuol dire che a sostegno dei lavoratori che entreranno in sciopero ad oltranza per un contratto “8x5”, ci sarà una staffetta di scioperi solidali nelle fabbriche dove grazie agli scioperi di questi anni si lavora già otto ore per cinque giorni. Per la sola giornata di venerdì è proclamato lo sciopero dell’intero turno in 24 aziende del distretto. 

La mobilitazione proseguirà nelle giornate di sabato, domenica e lunedì con il sostegno ai picchetti nelle fabbriche in cui la produzione non si ferma neanche per le festività nazionali. Così passeremo il “ponte”: con una mobilitazione generale contro lo sfruttamento ed il lavoro nero che attraverserà il distretto dal Macrolotto 1 a Poggio a Caiano, da Galciana a Montemurlo, da Maliseti al Macrolotto 2, da Tavola a San Giusto, da Seano fino a Quarrata».

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