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Il caso

Prato, l’ex sacerdote condannato per spaccio risarcisce la parrocchia


	Don Francesco Spagnesi quando era ancora parroco della Castellina
Don Francesco Spagnesi quando era ancora parroco della Castellina

Francesco Spagnesi, ridotto allo stato laicale, ha trovato un accordo con la Diocesi: pagherà 45.000 euro anziché i 123.180 della sentenza

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PRATO. La parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina e l’ex parroco Francesco Spagnesi, condannato nel dicembre 2001 a tre anni e otto mesi di reclusione per spaccio di droga, hanno raggiunto un accordo che prevede la restituzione di una parte dei soldi sottratti indebitamente dalle casse parrocchiali. Spagnesi, spiega una nota della Diocesi, si impegna a pagare la somma di 45mila euro a titolo di risarcimento: diecimila euro sono già stati versati al momento dell’accettazione della proposta, altri cinquemila euro saranno pagati entro il 31 dicembre e la restante cifra sarà liquidata in dieci anni mediante rate mensili da 250 euro ciascuna. L’ex parroco, dimesso dallo stato clericale, ha anche provveduto al pagamento delle spese legali.

La parrocchia dell’Annunciazione, oggi guidata da don Serafino Romeo, tramite il proprio Consiglio per gli affari economici e d’intesa con il vescovo Giovanni Nerbini, ha scelto la strada della conciliazione per chiudere questa dolorosa vicenda che ha portato profondo sconcerto nella comunità. La cifra pattuita non è quella prevista dalla sentenza di condanna del Tribunale di Prato, accertata in 123.180 euro, più interessi, ma è compatibile con le capacità economiche dell’ex parroco. Inoltre, l’accordo sottoscritto tra le parti prevede che se il pagamento pattuito non verrà adempiuto, la parrocchia potrà rivalersi secondo quanto stabilito in via giudiziaria.

«Siamo giunti ad un accordo che riteniamo onorevole e rispettoso della parrocchia dell’Annunciazione e della persona di Francesco Spagnesi – afferma il vescovo Giovanni Nerbini – Era necessario arrivare a conclusione di questa vicenda che tanto dolore ha provocato nella comunità ecclesiale. In primo luogo per la serenità della parrocchia. Questa soluzione ha cercato di ricomporre i criteri di giustizia e di carità».

Don Serafino Romeo, da tre anni parroco della Castellina, ringrazia il Consiglio per gli affari economici e anche il Consiglio pastorale parrocchiale per il grande senso di responsabilità e di appartenenza alla Chiesa che hanno saputo dimostrare in questo periodo, nel quale «è stata compiuta una importante opera di mediazione. Abbiamo sempre affermato che il nostro agire non è mai stato mosso da vendetta o rivalsa – dice ancora don Romeo – ma solo dalla volontà di superare, nella verità, quanto è successo».

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